Cambridge è un luogo incantevole. Che ve lo dico a fare?
C’è il Cam, placido fiumicello in cui è bello navigare. C’è il centro storico, riservato a pedoni e biciclette, c’è il Trinity…
E, in Regent Street, vicino al Department of Chemistry, c’è la chiesa dove Alberto e Marcela si scambiano gli anelli nuziali (vedi il post precedente…).
Rito semplice. E non solo perché siamo in quaresima; qui la sobrietà è regola tutto l’anno: ad esempio, pochissimi fiori e non c’è bisogno di accendere un mutuo per la soprano che canta il Laudate Dominum di Mozart.
Rito internazionale. Parte in inglese, parte in italiano, parte in spagnolo. Io leggo l’inno all’amore di S. Paolo (“without love, I’m nothing…”).
LOVE. Riesco a pronunciare decorosamente (nonostante l’emozione) questa divina parola. The Lord fills the earth with his love…
D’altra parte ho provato e riprovato. Love, love, love…
C’è chi pronuncia la O di LOVE molto aperta, c’è chi arriva a dire LAVE.
Io, cresciuto con i 4 di Liverpool, mi ispiro a ALL YOU NEED IS LOVE
All we need is love. Amen.