Apocalypse now, by F. F. Coppola

Joseph Conrad scrisse nel 1899 (e ripubblicò nel 1902) un breve romanzo intitolato CUORE DI TENEBRA. Era ambientato nella foresta del Congo: un capitano inglese, incaricato di ritrovare Kurtz (funzionario di una compagnia mineraria) lo trova presso una comunità indigena che lo venera come un dio; Kurtz è completamente pazzo e non vuole ritornare alla “civiltà”.

Il cinema italiano sfruttò l’idea (nel 1968, regia di E. Scola) per una commedia amarognola: RIUSCIRANNO I NOSTRI EROI A RITROVARE L’AMICO MISTERIOSAMENTE SCOMPARSO IN AFRICA? Lì era Sordi che risaliva un fiume dell’Angola per scoprire che il cognato (Manfredi) si era rifugiato presso una tribù (meglio loro che i parenti romani!) di cui era diventato lo stregone.

Ben diversa la versione di Francis Ford Coppola.

La scena è la guerra in Vietnam. Una delle più assurde della storia: gli americani combattevano contro un nemico invisibile una guerra non dichiarata, ufficialmente per aiutare il regime sud vietnamita, IN REALTA’ per sperimentare nuove armi e dimostrare a russi e cinesi di essere militarmente imbattibili.

In questo contesto un capitano americano riceve l’ordine di rintracciare il colonnello Kurtz oltre il confine della neutrale Cambogia. Kurtz è impazzito e ha costruito una specie di regno nascosto nella giungla, venerato come un dio dai cambogiani e da disertori americani.

“Sollevare dal comando” Kurtz significa in pratica ucciderlo. E Kurtz si farà uccidere senza opporre resistenza, dopo aver enunciato (nella sua lucida follia) che la guerra, anzi la vita intera, non è altro che ORRORE, PURO ORRORE.

LA FOLLIA è la protagonista di questo film grandioso, affascinante e sconvolgente. “Lascia senza fiato” (Truffaut),  “Un monumento della storia del cinema” (Irene Bignardi), “Un mito” (Morandini).

Follia la guerra in sé, follia il surf del colonnello Kilgore mentre sulla spiaggia cadono bombe di un mortaio vietcong, follia esibire conigliette seminude davanti a soldati arrapati…

Accludo una delle scene più famose di Apocalypse now: un attacco aereo accompagnato dalla “cavalcata delle valchirie” di Wagner.

un uomo per tutte le stagioni (Zinnemann 1966)

6 Oscar hanno premiato questo dramma storico: miglior film, miglior regia, miglior attore, fotografia, costumi e sceneggiatura.

Il film si ispira alla figura di Sir Thomas More, Cancelliere di re Enrico VIII e decapitato per alto tradimento nel 1535. Illustra con grande efficacia il funzionamento della monarchia assoluta: quando il Re ride tutti devono ridere, quando il Re giudica che una musica è bella tutti devono applaudire, quando cambia religione tutti devono seguirlo. Pena la morte.

Eccellenti le interpretazioni di Orson Welles (Wolsey) Robert Shaw (il Re) Wendy Hiller (Alice More) e Paul Scofield (Thomas More).

Nella versione italiana Shaw è doppiato da Oreste Lionello. Se quando il Re si arrabbia vi sembra di ascoltare Hitler non è un caso: Lionello aveva doppiato Chaplin nella sua celebre parodia del dittatore nazista.

Se poi ascoltate la versione tedesca, quando sentirete urlare il Re le analogie saranno ancora più evidenti.

POST scriptum: nel Torneo di Gegio (http://torneodeifilm.blogspot.com/ ) sono stato sfidato da Pensiericannibali… ACCETTO LA SFIDA

vinca il migliore…

Published in: on settembre 14, 2010 at 10:09 am  Comments (6)  
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Psycho (by A. Hitchcock)

Come dicevo, è un thriller coi fiocchi e controfiocchi.

Non so voi, ma io non ho provato emozioni simili né con Shining, né con gli zombie di Romero né con Alien. Sarà perchè ero un ragazzino… ma la scena del bagno (in realtà, il sangue è cioccolata, ma fa effetto lo stesso) e il cadavere mummificato della mamma sono dei capolavori ineguagliati.

Per non parlare della fotografia (di John Russell, meritava l’Oscar) e della colonna sonora (di Bernard Herrmann): ricordate l’uso dei violini per rendere il crescendo della tensione?

Accludo un’immagine di A. H. Dopo di che, per chi non la conoscesse, sintetizzo la TRAMA.


In un sperduto (e assai poco frequentato) motel nel deserto dell’Arizona avvengono numerosi delitti. Sarà la vecchia madre del proprietario?

No, è proprio lui, il pallido e schizzatissimo Norman Bates che (avendo ucciso la madre) l’ha mummificata e spesso indossa i suoi vestiti per ESSERE LEI.

Ragion per cui SE VIAGGIATE DA QUELLE PARTI evitate i motel poco frequentati.

Fermatevi all’Hilton o all’Holiday Inn. Magari vi accoltellano lo stesso. MA IL CONFORT E’ MAGGIORE.

P.S. Nel 1998 girarono un remake a colori (il sangue era rosso). Non malissimo, ma mancava la magia di Hitchy.

Published in: on settembre 6, 2010 at 2:20 PM  Comments (8)  
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