due film per stasera

Come ho elencato in altra sede CI SONO TANTE BELLISSIME OPPORTUNITA’ per passare bene la serata (e per evitare il polpettone sanremese): giocare a carte con 3 amici, ballare il tango, andare alla trattoria LA CESOIA e mangiare il frittomisto all’italiana ecc.

Ma se MALAUGURATAMENTE i reumatismi (od altro motivo) vi impediscono di uscire o di ballare, segnalo due film che (ciascuno nel suo genere) sono una valida alternativa alla noia.

PRIME è una deliziosa commedia newyorkese sul classico tema del TRIANGOLO: LEI è una 37enne in crisi (Uma Thurman, sempre brava), l’ALTRA è la psicanalista che l’ha in cura (Meryl Streep, bravissima) e LUI è il figlio (un po’ bamboccione) della psicanalista.

Provate a immaginare cosa prova l’ALTRA (che sa) quando LEI (che non sa) la informa che LUI è parecchio disinibito a letto…

Tutt’altro genere: PROFUMO, STORIA DI UN ASSASSINO. Nella Francia del ‘700 il garzone di un profumiere diventa un gelido serial-killer: uccide 13 ragazze bellissime per trarre dai loro cadaveri un profumo afrodisiaco di potenza incredibile.

Non vi racconto come va a finire (se mai lo scrivo nei tags), ma vi garantisco che come horror è ben riuscito.

tre film in febbraio

An education è un bel film inglese, candidato a 3 Oscar (miglior film, miglior attrice protagonista, miglior sceneggiatura).

LEI è una 17enne che sogna di potersi iscrivere a Oxford. Incontra un fascinoso affarista con una coupé rossa, perde la testa, non vuole più andare a Oxford. Preparate i fazzoletti per il finale.

Tra le attrici non protagoniste ho notato la grande EMMA THOMPSON (è la preside) e Rosamund Pike (in Orgoglio e pregiudizio era Jane, la bellissima sorella di Lizzie Bennet).

IL CONCERTO è una coproduzione franco-romena, diretta da Radu Mihaileanu, quello di Train de vie. Con il quale Trainecc ha in comune l’umorismo e l’ottimismo: anche le imprese più impossibili possono riuscire, l’importante è non rassegnarsi alla sconfitta.

LUI è un poveraccio. Era stato “direttore di grande orchestra di Bolshoi”, ma lo avevano retrocesso a uomo delle pulizie ai tempi di Bresnev.

Per un puro caso (intercetta un fax che era diretto alla “vera” orchestra) finisce con l’esibirsi con i suoi vecchi amici concertisti in un grande teatro di Parigi. Nonostante siano un po’ arrugginiti, il mestiere e la magia della musica funzionano. Applausoni e lacrime (si viene a sapere di chi è figlia la solista).

Infine, un film italiano. Dieci anni fa mi era piaciuto molto L’ULTIMO BACIO, ma questo sequel mi ha un po’ deluso. E’ un dramma, più che una commedia. Anzi un MELODRAMMA: ci sono tutti gli ingredienti classici, tradimenti gelosia uno si spara gravidanze a go-go (niente precauzioni?) un probabile cancro al cervello…

Diciamola tutta. Sembra una soap opera, tipo SENTIERI o BIUTIFUL. Primi piani in eccesso, sequenze brevissime, dialoghi scontati: ti devo parlare, dimmi, sono incinta, ah!, non mi chiedi di chi?…

Per non parlare delle marchette pubblicitarie. Tutti vanno in giro con auto nuove e lucide (Italia del benessere…): ho notato una BMW, una Mercedes, una Lancia Ypsilon (e non sono un buon osservatore), nessuna delle quali aveva un’ammaccatura o uno schizzo di fango. Per non parlare di Actimel (che rinforza le difese naturali dell’organismo…) su cui si diffonde il pubblicitario Stefano Accorsi.

Gli attori, però, sono bravi e professionali. Soprattutto la Impacciatore e Piefrancesco Favino. 

Concludendo. Muccino, ti vogliamo bene. La volta prossima puoi fare di meglio. Stacce (voce del verbo “starci”).

The prestige

Film del 2006, diretto da Christopher Nolan. Ho il DVD e l’ho tirato fuori (per rifarmi la bocca) durante una noiosa mattinata appesantita dal raffreddore.

Avviso per i naviganti. E’ un film crudele: crudele e difficile da decifrare …se non siete degli esperti enigmisti farete fatica a capire il finale!

Due protagonisti:

  1. Mr. Angier (d’ora in poi, il Magoricco), interpretato da Hugh Jackman
  2. Mr. Borden (d’ora in poi, il Magopovero), interpretato da Christian Bale

Ah, dimenticavo un piccolo (ma importante) particolare: all’inizio, proprio mentre sullo schermo compare il titolo, si vede un prato di montagna dove sono sparsi cappelli a cilindro. Decine di cappelli perfettamente uguali. Solo alla fine scopriremo il significato di questa inquadratura.

La vicenda prosegue con un processo per omicidio. Magopovero è accusato di aver provocato la morte di Magoricco, tra le quinte del teatro in cui si svolgeva il Grande Spettacolo.

Magopovero è condannato a morte. Alla vigilia dell’esecuzione, riceve la visita di un ricchissimo Lord e riconosce in lui Magoricco (che era morto e sepolto). “Se tu non sei morto, io non sono colpevole!” grida. Ma non gli serve a nulla: Magopovero muore sulla forca.

Subito dopo, Magoricco (il Lord) viene ucciso con colpo di pistola da Magopovero (ma non era morto anche lui?). E tutto viene spiegato (compresi i cappelli sul prato): se volete sapere la soluzione ve la dirò dopo il gif.

Se invece non volete saperla, arrivederci al prossimo post.

prest

Devo aggiungere che ho semplificato molto. In due ore succede di tutto: trucchi inganni tradimenti annegamenti, un colpo di pistola spezza due dita, una moglie si toglie la vita, Magoricco va tra le montagne del Colorado per incontrare il dott. Tesla (David Bowie) e conoscere la sua incredibile scoperta: il teletrasporto.

Più esattamente la Macchina di Tesla SDOPPIA gli oggetti (ad esempio i cappelli a cilindro), i gatti e gli esseri umani. E ne fa apparire una copia perfetta a 30 metri di distanza.

Già, gli esseri umani. Poichè Magoricco sperimenta la Macchina su se stesso, si ritrova davanti il suo Doppio e lo uccide immediatamente. Come ucciderà ogni sera, durante il suo numero in teatro, innumerevoli Doppi (annegandoli in una vasca alla Houdini): la strage verrà interrotta solo dal colpo di pistola di cui sopra, sparato da uno dei DUE Maghipoveri.

Perchè sono DUE, gemelli indistinguibili: uno è stato impiccato, il gemello lo vendica.

Ehm… ve l’avevo detto che non è un film da Vigilia di Natale…

Published in: on febbraio 9, 2010 at 9:25 am  Comments (6)  
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Sarastro

Mi sono divertito a parodiare AVATAR due settimane fa

http://un-paio-di-uova-fritte.blog.kataweb.it/2010/01/24/avatar-ovvero-balla-coi-pterodattili/

Torno sull’argomento da un’altra angolazione (e perdonate se sarò un po’ serioso): il protagonista del film si infiltra tra i nativi di Pandora che inizialmente vede come IL NEMICO; sono dei selvaggi che impediscono il progresso portato dai terrestri. Dopo qualche mese la sua prospettiva si capovolge: i nativi (con cui si è integrato alla grande) sono i “buoni” e i Terrestri (avidi e brutali) sono “i cattivi” da cui deve difendere il suo nuovo popolo.

E’ UN TEMA CLASSICO. La prima analogia che viene in mente è con BALLA-COI-LUPI, ma c’è un precedente molto più antico.

Nel FLAUTO MAGICO (1791) assistiamo a un “rovesciamento di prospettiva” simile. Tamino (il protagonista) ha ricevuto la missione di strappare Pamina (figlia della Regina della Notte) a un malvagio mago, chiamato Sarastro.

Ma comincia a dubitare di essere dalla “parte giusta” quando vede che Sarastro è un Sacerdote della dea Iside, nobile e saggio, circondato dalla stima di tutti.

Infine, la rivelazione: Sarastro è il padre di Pamina e si è separato dalla Regina della Notte perchè questa è una pazza omicida. Tamino sposa Pamina ecc

Quest’opera è uno dei capolavori di Mozart ed è conosciutissima a nord delle Alpi. Ispirandosi al “rovesciamento” di Tamino uno psicologo svizzero, Ludwig Binswanger, ha teorizzato un “processo di Sarastro” riscontrabile in chi, combattendo ciò che ha creduto il MALE, si accorge (spesso con grande difficoltà) di dover “bruciare ciò che ha adorato e adorare quello che ha bruciato”.

Insomma, convertirsi a una nuova prospettiva. Come il tenente Dunbar (Balla-coi-lupi) e il caporale Jake (Avatar). Ma, aggiungo io, ci vuole una non comune onestà intellettuale per essere capaci di farlo.

Conclusione: se vi piace Mozart e non vi spaventa la lingua tedesca, potete ascoltare il brano in cui Sarastro (il padre) conquista la fiducia e l’affetto di Pamina, sua figlia.

i figli di babbonatale, racconto di Italo Calvino

Questo racconto (20esimo e ultimo della serie “Marcovaldo”) piace molto alle lettrici e ai lettori di BOOKLAND. A fine anno riscuote votazioni molto alte, tra l’8 e il 9.

Ha tutti i requisiti per piacere ai ragazzi delle medie: i protagonisti sono i figli di Marcovaldo (che in un certo senso fa solo da spettatore all’azione). C’è dell’umorismo, c’è una conclusione sorprendente (ve la rivelerò solo alla fine del post) e comunque nessuno si fa male.

Aperta parentesi. Per le caratteristiche di questa serie di racconti e del loro protagonista https://ilbibliofilo.wordpress.com/2008/09/15/marcovaldo-al-supermarket/ Chiusa parentesi.

Vigilia di Natale. I 3 giovanissimi figli del magazziniere Marcovaldo vogliono far felice il figlio di un mega-direttore. Gli regalano

  • un martello
  • una fionda (detta anche tirasassi)
  • una scatola di fiammiferi

Pieno di gioia (e probabilmente represso da un’educazione troppo severa, come era uso negli anni ’50)  il “povero” ragazzo ricco si scatena. Incendia il sontuoso albero di natale, distrugge i giocattoli convenzionali, frantuma i lampadari, ecc.

Non si era mai divertito tanto!

Come finisce questa storia? Ve lo dico dopo la pubblicità… ehm, dopo l’immagine.
marcovaldo

Marcovaldo pensa che sarà licenziato. Invece no, va bene così.

La sua megaditta, la SBAV (forse Calvino ha ispirato Paolo Villaggio?), appresa l’entità dei danni, organizza una Campagna per il lancio del REGALO DISTRUTTIVO. Saranno messi in vendita pacchi contenenti 1 martello, una scatola di fiammiferi e una fionda.

“E’ quello che ci vuole per rilanciare le vendite e dare vivacità al mercato…”

Fine della storia. I lettori ridacchiano (qualcuno pensa come sarebbe bello ricevere in dono il kit del Distruttore), ma ci sarebbero molte considerazioni da fare.

Come mezzo secolo fa, le vendite ristagnano. Non conviene produrre beni di consumo durevoli. USA E GETTA: questa è la Legge e i Profeti.

Consumate, consumate, consumate… e poi comprate, comprate ancora, comprate ancora… e il PIL crescerà!

Concludo con una citazione: http://silviotera.blog.kataweb.it/lavinia/2010/02/02/il-consumismo-in-un-gesto/