Il treno nei libri: I treni non esplodono

E’ successo 9 anni fa e, come per tante altre tragedie evitabili, ce ne siamo quasi dimenticati. Troppo presi dal calciomercato, dal matrimonio di una certa Chiara Ferragni e dalle interviste di Mara Venier…

PENDOLANTE

Federico di Vita, Ilaria Giannini.I treni non esplodono : Storie della strage di Viareggio. Piano B, 2016.

29 Giugno 2009

Mancano quindici minuti alla mezzanotte e la Stazione ferroviaria di Viareggio è quasi deserta. È un lunedì sera e non c’è molta gente in giro: le finestre delle case sono aperte per far entrare l’aria fresca. Dal mare una lieve brezza soffia sulla città.
Nonostante l’ora alcuni passeggeri in attesa sui binari sono i primi ad accorgersi che il treno merci 50325 Trecate-Gricignano ha qualcosa che non va: il convoglio, che trasporta quattordici vagoni-cisterna carichi di GPL, si muove da La Spezia in direzione di Pisa a novanta chilometri l’ora (il limite era cento), e quando entra in Stazione sferraglia e barcolla, producendo al suo passare una scia di scintille e facendo schizzare il pietrisco tra le traversine dei binari fin sulle banchine, ricoprendole completamente.
Quattrocento metri dopo…

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Published in: on giugno 29, 2018 at 9:16 am  Lascia un commento  
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dialogo tra don Camillo e l’ex-sindaco Bottazzi nella piazza del paese

-Peppone, lo conosci il gioco delle 3 carte?-

-L’ho visto fare-

-Guarda queste, allora. Prima carta, Forzaitalia: ha votato contro il governo. Seconda carta, Fascistiditalia: si sono astenuti. Terza carta, la lega: sono il governo. Ora guarda bene! (muove velocemente le 3 carte) Destra vince, destra perde, destra vince…-
trecarte

-Mi sa proprio che ha vinto…-
cam

P.S. I due personaggi sopraelencati hanno bevuto tutto il bevibile. Se soffiassero nell’etilometro lo farebbero scoppiare. Di conseguenza le considerazioni politiche da loro espresse valgono quel che valgono.
camill

Published in: on giugno 28, 2018 at 8:13 am  Lascia un commento  
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Bilancio di un anno

tas

Nella classifica dei 20 maggiori incassi della stagione ci sono solo 3 titoli italieschi.

  • COME UN GATTO IN TANGENZIALE è al 10° posto
  • ancora più indietro A CASA TUTTI BENE e BENEDETTA FOLLIA
  • cinepanettoni (tipo quello con Ch De Sica e Brignano) non pervenuti

Non ne faccio un dramma. Anzi quest’ultima notizia mi fa solo piacere.

Mi chiedo però come mai tanto disamore del NOSTRO pubblico per il prodotto a km zero.

IPOTESI N°1. Nelle sale vedo in gran prevalenza under30. E questi under30 sono sempre più esterofili. A loro le produzioni anglosassoni piacciono da morire, anche se sono quasi sempre sequels o remake: Avengers, Minions, Poirot sul treno, Jedi, Dinosauri, Clown infernali, Sfumature di sesso ecc

IPOTESI N°2. I film italiani di quest’anno fanno cagare non hanno un alto livello qualitativo. In questa stagione non abbiamo visto IL CAPITALE UMANO, PERFETTI SCONOSCIUTI o LA PAZZA GIOIA (cito i primi che mi vengono in mente).

IPOTESI N° 3. Se a gennaio fosse uscita la solita checcozalonata la classifica avrebbe un altro leader. Ma Checco è latitante per motivi che ho già esposto qui.

Salutiamo le vacche magre e aspettiamo la stagione prossima ventura.

vacc

Published in: on giugno 25, 2018 at 9:37 am  Comments (7)  
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Cose da NON dire all’esame di maturità

Ecco, ci siamo.

L’ESAME!!!!

Nervi a posto. Andrà tutto bene.
mau

Comunque, a beneficio di chi vuol superare la prova senza difficoltà elenco un paio di consigli. Valgono sia per la prova scritta (tipologia C) che per l’interrogazione.

    1. Cento anni fa si concludeva la prima guerra mondiale. L’Italia nel 1918 si ritrovò dalla parte dei vincitori, cosa molto insolita. Probabile che si parli in sede scritta e/o orale dei motivi per cui l’italico governo decise di entrare in guerra. Sconsiglio vivamente di dire che erano motivazioni imperialistiche, che si voleva annettere un territorio (il Tirolo) in cui la presenza italiana era nulla e altri (Istria e Dalmazia) in cui gli italiani erano in minoranza, quasi tutti concentrati nelle città costiere. Che si voleva qualche pezzo di Africa in più e una parte della costa turca, prospiciente alle isole del Dodecaneso. Meglio sorvolare o comunque ricorrere a temi classici: l’amor patrio, l’eroica difesa del Piave, il martirio di Cesare Battisti e di Nazario Sauro ecc.

cesasaur

2. Altro anniversario pericoloso: il 1968. Spero proprio che non venga citato nelle tracce ministeriali. Se lo fosse il mio consiglio è parlatene bene! Adesso è di moda rivalutare quegli anni: Beatles, figli dei fiori, Woodstock, “immaginazione al potere”, LSD e così via. Non dite che i favolosi di Liverpool (ahimé) erano sulla via dello scioglimento e le loro pagine migliori erano già state scritte (a meno che non consideriate un capolavoro Obladì Obladà). Non dite che in Italia cominciò una stagione di violenze e di follie (eversione nera, brigate rosse, bombe ecc) che spaventarono il ceto medio e aprirono la strada a Craxi, a Berlusconi, alla Lega…. Non ricordate che nella primavera del ’68 il PCI era arrivato al 30% (potenzialmente era sulla soglia del 40%). Ma dopo la sbornia viene il mal di testa: l’estremismo (“malattia infantile” disse un certo Lenin) del “tutto e subito” ci ha portati dove siamo. Insomma, dite tutto il bene possibile del ’68 e degli anni seguenti. Peace and love, friends!
obladì

E se il SACRIFICIO DI ISACCO fosse stato comandato a Sara?

Mostra a Forlì: DA MICHELANGELO A CARAVAGGIO (ma c’è anche Tiziano)

Bellissima.

Ci troviamo, mia moglie e io, davanti al “Sacrificio di Isacco”
carav

Domando (retoricamente): E se il sig Geova avesse chiesto di sacrificare Isacco non al padre ma alla madre?

Risposta (di mia moglie). Io avrei risposto così al Signore: se mi chiedi di sacrificare mio marito io obbedisco, e anche volentieri. Ma il mio Isacco NO, CENTO MILA VOLTE NO!!!!

Poi com’è noto la storia finisce bene.

Abramo aveva già impugnato il coltello (vedi sopra) quando un angelo gli disse “Sorridi Abramo, sei su SCHERZI A PARTE!!!!”

 

Published in: on giugno 17, 2018 at 11:21 am  Lascia un commento  
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Come andò che un re sfidò a braccio di ferro un suo cugino e come andò a finire…

Su uno dei canali di Sky ho visto (in replica) la storia romanzata di re Enrico VIII.

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La serie THE TUDORS ha avuto molto successo anche in Italia. Forse hanno influito le numerose scene di sesso più che l’interesse per la storia.

A me non ha fatto impazzire.

Però qualche scena interessante c’è. Ad esempio nella seconda serie c’è una sfida insolita tra re Enrico e suo cugino Brandon.
charl

Cosa era successo? Brandon aveva osato sussurrare all’orecchio del re che Anna Bolena (di cui Enrico era follemente innamorato) non era proprio un fiore di virtù.

Cartellino rosso! Brandon, duca di Qualchecosa, viene espulso dalla Corte d’Inghilterra e per ritornare dovrà letteralmente strisciare davanti al re.

Ed ecco la scena madre. Enrico sfida il cugino a braccio di ferro in una sala della reggia. Non c’è nessuno, a parte le telecamere.
bsacc

-I patti sono questi: se mi batti potrai tornare a corte, se vinco io non potrai mai rivedere Londra! Resterai in campagna a morire di noia!-

Perché Enrico ha sfidato Brandon, visibilmente più robusto di lui? Lo capiamo subito.

Re Enrico (ottavo di questo nome) ha oltrepassato la quarantina e sente declinare le sue energie. Vuole provare a se stesso di essere ancora forte e ha scelto uno sparring partner che si impegnerà alla morte per batterlo (se l’avversario fosse un cortigiano qualunque lo lascerebbe vincere, no doubt about it). Alla fine, dopo un match veramente tosto, Brandon batte il regale cugino. Tutti e due contenti: uno perché può tornare a corte (dove farà ulteriore carriera dopo la decapitazione di Anna) e l’altro perché ha fatto un salutare esercizio fisico.

Published in: on giugno 16, 2018 at 12:51 am  Lascia un commento  
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dialogo immaginario tra 2 personaggi in cui uno ha chiesto all’altro qualcosa che l’altro non vuole concedere

Si alza il sipario.

In una fastosa sala i 2 personaggi sono soli. Hanno mandato via gli interpreti per ovvi motivi di discrezione.

Comunicheranno attraverso uno specialissimo codice linguistico creato dalla dottoressa Louise Banks.
luoi

Nessuno può sentire cosa dicono. Proviamo a immaginare.

2° Pers. (che chiameremo con un nome di fantasia, ad esempio Donald) No, assolutamente no! Non posso, credimi!

1° Pers. (che chiameremo Kim, altro nome di fantasia) Belìn, come sei ostinato! Pensa che con questi accordi potresti avere il Nobel per la Pace… cancellando il ricordo di quel negraccio di Obama!

2° Pers. Potrei vincerlo l’Oscar della pace… ma accettando la tua proposta mi renderei ridicolo!

1° Pers. (tra sé e sé) Più ridicolo di così? Già fai ridere i polli dell’intera Galassia! Io invece faccio paura a tutti, che per noi orientali è essenziale!

La trattativa continuerà per chissà quanto tempo, noiosa come tutte le trattative politiche.

Ma il punto è: cosa ha chiesto Kim a Donald?

Chiedo a te, che per puro caso o per deliberata scelta sei passato di qui, di scegliere tra le seguenti risposte o aggiungerne altre.

  • affidare a Kim una parte importante del futuro sequel STAR WARS: L’INVASIONE DEI CRICETI ASSASSINI
  • costruire alle porte di Pyongyang un DisneyWorld 20 volte più grande di quello di Parigi
  • presentarsi a Sanremo come ospiti d’onore (Kim canterà Ma se ghe penso alloa mi vedo o mare, accompagnato al piano da Donald)
  • far togliere una multa dalle autorità comunali di San Giacomo Po; Kim si era recato in incognito alla Sagra della Nutria (va matto per la nutria alla griglia) e l’aveva beccato l’autovelox
  • decidere a tavolino l’esito dello spareggio Cosenza-Siena, in programma sul campo neutro di Pescara (a quelli dell’FBI ci vuole poco a fabbricare prove fasulle di doping)
Published in: on giugno 14, 2018 at 8:21 am  Comments (2)  
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Ci sono un film italiano e uno francese. Uno non è niente male, l’altro è candidato al premio CHIAVICA D’ORO 2018 (indovinate quale?)

MALATI DI SESSO mi è stato segnalato da Luciano, un amico imolese.

-Lo fai ancora il premio Chiavica d’oro?-

-Sì. Ma adesso lo chiamo Premio VNAV (Vorrei Non Averlo Visto)-

Io vorrei non aver visto MALATI DI SESSO. E’ una cagata (ma non vorrei che la cacca si offendesse) che non consiglio a nessuno. Non è nemmeno in grado di ispirare una pugnetta: il trailer inganna! Non è (sottolineo non) la versione italiana di  NINPHOMANIA di Lars Von Tràcchete. Possono piacere soltanto le scene sulla neve (ce le hanno messe per avere il contributo della Valdaosta)-

Date le premesse non credo proprio che l’andrò a vedere. Però come faccio a candidarlo al premio VNAV? Se tu che mi leggi hai avuto un incontro ravvicinato con la cagat con la Larsata, informami.

Ho invece visto con molto piacere IPPOCRATE, girato in Francia nel 2014 e arrivato nelle nostre sale giovedì scorso. Come mai ha impiegato tanto tempo? Forse, entrato nel tunnel ferroviario tra Modane e Torino, era rimasto bloccato e non andava né avanti né indietro.

TRAMA. Un giovanissimo medico (23 anni! ma in Francia ci si può iscrivere all’università anche a 17 anni) fa pratica in un ospedale alla periferia di Parigi. Non è uno di quei posti pulitissimi e organizzatissimi che si vedono in tv, tipo DR. HOUSE o E.R. MEDICI IN PRIMA LINEA. Le pareti dei sotterranei sono affrescate con giganteschi cazzi e anche peggio. I camici sono pieni di macchie. L’elettrocardiogramma non si può fare perché la macchina non funziona più eccetera.

Insomma, un dramma quotidiano. Che diventa tragedia quando un altro medico (algerino) decide di staccare la spina, d’accordo con i familiari, a una 90enne piena di metastasi.

Si apre un’inchiesta, che probabilmente stroncherà la carriera all’algerino.

Ma alla fine succede qualcosa… che non vi racconto.
ipposes

Published in: on giugno 12, 2018 at 10:18 am  Comments (4)  
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Come il figliol profugo venne in Italia cercando un padre e come venne accolto dal Ministro degli Interni

(dal Vangelo secondo Matteo Salvini)

In un paese lontano venne una grande carestia e un giovane si trovò nel bisogno.

Voleva nutrirsi con le carrube che mangiavano i porci, ma nessuno gliene dava. Allora partì per l’Italia dove forse avrebbe trovato un padre.

Appena sbarcò il Ministro degli Interni gli corse incontro con un grosso bastone gridando : “Ohé, pirla! Dove cazzo credi di andare?”

il profugo disse che veniva a lavorare come bracciante, citando il vangelo secondo Luca (XV, 19)

Ma venne subito interrotto.

“Io quel Luca lì non lo conosco. E poi che cazzo di nome è? Finisce per A e quindi è un nome da donna! Sarà mica un culattone?”

-Ma io…-

“Zitto! Zitto e a cuccia! Io li conosco quelli come te! Piangete disgrazie e ci rubate il lavoro! Adesso entra subito in quel recinto e non sognare di uscire tanto presto! Dobbiamo metterci d’accordo col nostro amico Putin se smistarvi in Siberia o sul mar Caspio. Ci vorrà tempo!”
prof

Published in: on giugno 10, 2018 at 9:03 am  Lascia un commento  
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Perché il calcio sì e il ciclismo no?

IL FATTO. La partita amichevole di calcio Argentina-Israele è stata annullata. Si doveva giocare a Gerusalemme. Le proteste palestinesi e la minaccia esplicita di versare sangue ha consigliato gli argentini a restare a Barcellona, dove si sono radunati attorno al loro Messi(a).

LA DOMANDA. Se ospitare una manifestazione sportiva internazionale nella città che noi chiamiamo Gerusalemme e gli islamici al-Quds crea tante tensioni perché nessun islamico ha obiettato quando il Giro d’Italia è partito proprio da lì?

LA RISPOSTA. Non ho la pretesa di entrare nella mente di tutti i palestinesi (né riesco a immaginare una soluzione di quella tragedia senza fine); ma se io volessi suscitare l’interesse del mondo boicottando qualcosa non sceglierei il ciclismo. Poca cosa è ormai il ciclismo e il Giro d’Italia è totalmente ignorato dal 90% della popolazione mondiale.

Invece il calcio e i suoi campioni li conoscono tutti, dalle megalopoli asiatiche ai villaggi dell’Uganda. Le magliette di Messi o di Cristiano Ronaldo fanno notizia cento volte di più della bici di Froome.

messicilo

Published in: on giugno 8, 2018 at 12:43 PM  Comments (2)  
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