Ci ritrovammo tutti davanti al Trono.
Dentro la mia testa rimbombava la voce severa del Giudice: “Avevo fame e non mi hai dato da mangiare! Ero straniero e non mi hai accolto! Ero malato e non mi hai visitato! Ero carcerato…”
E non ci provavo neanche a chiedere “Ma quando mai?” perché sapevo benissimo come Lui avrebbe ribattuto. E mi ritrovai alla sua sinistra insieme a miliardi di altri peccatori. “Se sapevo che finiva così sarei stato più caritatevole con tutti, bianchi e neri, cinesi e babilonesi. Non c’è più speranza ormai…”
Lui alzò il braccio in un silenzio impressionante. A quel punto…
… squillò il Suo telefonino.
Non ricordo che suoneria fosse. Forse il Dies Irae di Mozart o l’Alleluja di Haendel… insomma non so dirlo. Ricordo solo le Sue parole, piuttosto stizzite.
“Non puoi disturbarmi in questo momento! Lo sai cosa sto facendo?”
Qualcuno accanto a me, intuendo da chi veniva la chiamata, si mise a pregare a bassa voce: “Gesù, dai retta a mamma! Gesù, dai retta a mamma!”
“Ma insomma, non posso… non è giusto!!!”
Ancora silenzio. Si sarebbe spalancato l’Abisso sotto i nostri piedi? Oppure…
La Sua voce, ora meno severa, risuonò di nuovo.
“Cambiamento di programma! L’eternità è rimandata a data da destinarsi! Vi reincarnerete, ciascuno secondo i suoi peccati! E cercate di comportarvi meglio, stavolta!”
La Madre aveva prevalso sul Figlio!!!!! Alleluja!!!!!!!
Io mi sono reincarnato in un blogger bolognese con problemi di stitichezza.
Poteva andarmi peggio.