Mi sono riletto con comodo i capitoli iniziali del SIGNORE DEGLI ANELLI.
Belphagor mi aveva messo una pulce nell’orecchio a proposito del mio giudizio iniziale su Tom Bombadil, che avevo definito in un post di fine novembre “personaggio inutile”…
Altrochè inutile! Tom rimane al margine dell’azione principale, ma di lui si dice che è straordinario, il più potente e più antico di tutte le creature della Terra di Mezzo: “era qui prima del fiume e degli alberi, vide la prima goccia d’acqua e la prima ghianda, conobbe l’oscurità sotto le stelle quand’era innocua e senza paura, prima che da Fuori giungesse l’Oscuro Signore…”
Ha molti nomi: nelle ere lontane era chiamato Iarwain Ben-adar, Forn oppure Orald, il più anziano e il senza padre.
La malvagia Potenza che ha forgiato l’Anello non sembra influire su di lui: Tom è l’unico che infilando l’Anello nel mignolo NON DIVENTA INVISIBILE.
Infatti, quando i saggi si riuniscono intorno a Elrond per discutere su cosa fare dell’Anello, viene presa in seria considerazione l’ipotesi di affidarlo a Tom che, nascosto nella foresta, potrebbe resistere in eterno agli attacchi di Sauron.
Ma l’ipotesi è scartata. Proprio perchè Tom è radicalmente estraneo a ogni desiderio di potere non darebbe importanza all’Anello; probabilmente lo perderebbe o si dimenticherebbe di averlo.
IN SINTESI, Tom è un dio, ma è UN DIO DISTRATTO, placidamente indifferente a quello che succede fuori del suo territorio.
Come gli dei di cui parla Epicuro, dei che non si curano di noi.