da quando Helena mi ha mollato LA MIA CARRIERA HA PRESO LA VIA DEL DRAMMA (spesso sono morto e le mie mani si sono sporcate di SANGUE)

Daniel Day-Lewis. L’ho visto la prima volta in un film del 1986: A ROOM WITH A VIEW (in Italia, Camera con vista). Interpretava Cecil Wyse, un tipo pieno di spocchia (una specie di Sgarbi); fidanzato con la protagonista Lucy (Helena Bonham Carter), veniva piantato alla grande a favore del più disinvolto George (Julian Sands).

Nel 1989 è stato il protagonista di MY LEFT FOOT. E’ la storia vera di Christy Brown, poeta e pittore irlandese a cui una gravissima paralisi cerebrale non impedì di trovare originalissime forme di espressione. Oscar come miglior attore (e non mancavano valide alternative quell’anno, da K. Branagh a R. Williams)

L’ULTIMO DEI MOHICANI è del 1992. Occhiodifalco è noto come sterminatore di cervi nelle foreste tra Albany e il Canadà (correvano gli anni tra il 1756 e il 1760); quando poi spara agli Uroni la mira è anche più precisa, perché un cervo se lo manchi mica ti scotenna. A proposito, la sapete la storiella dei Nosbari? Ah, è vecchia…

L’ETA’ DELL’INNOCENZA (diretto da M. Scorsese nel 1993) descrive la vita degli aristocratici di NYC alla fine dell’Ottocento. Non muore nessuno, ma sposarsi senza passione, come fa Newland, è una specie di ergastolo.

Ancora Scorsese, regista di GANGS OF NEW YORK. Daniel sfiora l’Oscar con il personaggio di Bill il macellaio, boss della malavita che alla fine muore ammazzato… Volete sapere da chi? Io niente sacciu, non c’ero e se c’ero dormivo e sognavo che non c’ero!

Secondo Oscar come miglior attore. IL PETROLIERE vede Day-Lewis nel ruolo di Daniel, uno spietato e cinico Zio Paperone dominato da una paranoica fame di ricchezza. Alla fine scorre il sangue.

Terzo Oscar, l’anno scorso. LINCOLN è, secondo me, un film noiosetto. Ma l’interpretazione del Presidente americano è notevolissima. E non dimenticate che Day-Lewis è inglese…

Confesso di  non aver visto tutti i film di questo attorone. Ad esempio non ho mai visto NINE, specie di musical ispirato da OTTO E MEZZO, in cui Daniel aveva il ruolo di Mastroianni, cioè il protagonista.

Mi sono perso molto?
cecilpetroillincoln

Oggi vi parlerò di un film pericoloso. Bello, ma pericoloso. Se lo vedete potreste avere dei problemi. Poi non dite che non vi avevo avvisato…

  • Avete mai provato l’impulso di rompere le ossa a un idraulico disonesto?
  • Avete la tentazione di conciare per le feste un industriale che sta inquinando le acque della regione?
  • Se incontrate un bottegaio razzista che insulta la vostra nazione vi viene la fantasia di bruciargli il negozio?
  • Se uno stronzo vi fa dalle avances sentite che rompergli una racchetta da tennis in testa è cosa buona e giusta?

Ecco. Queste cose succedono in THE FAMILY (nella vers italiana, COSE NOSTRE – MALAVITA).

La famiglia Blake (naturalmente non è il loro vero nome) non ha freni inibitori: quando subiscono un torto QUASI SEMPRE passano al contrattacco. E comunque lo spettatore vede quello che farebbero se non fossero continuamente ammoniti dall’Agente Stansfield (Tommy Lee Jones) “Se vi fate troppo notare la banda del terribile don Mimino vi troverà…”

Ve li presento, se permettete.

Papà Fred (R. De Niro) ha dato molto lavoro ai becchini di New York prima di diventare un “collaboratore di giustizia”. Ormai è stanco della vita, ma si rianima quando gli chiedono di commentare GOODFELLAS (il film di Scorsese in cui De Niro era uno dei protagonisti).

Mamma Maggie (M. Pfeiffer) è una brava cuoca. Dovreste sentirla mentre conversa amabilmente con gli agenti FBI sui vantaggi dell’olio d’oliva. Quando perde la pazienza, però, fa il vuoto intorno a sé.

Belle (D. Agron) ha solo 17 anni, ma promette bene. Rompe la testa a un molestatore e nella sparatoria finale contribuisce ad innalzare il tasso di mortalità in Francia

Warren (J. Di Leo) è il fratello più giovane. Appena arriva nella nuova scuola crea un piccolo racket sullo scambio delle figurine dei calciatori…

In sintesi, questa famiglia (per tacer del cane) è la versione moderna della famiglia Addams. Commettono atti disdicevoli, ma sono TANTO TANTO SIMPATICI.

Ecco perché vedere il film è pericolosissimo. Potrebbe destare emulazione.

Se lo vai a vedere e poi alcuni testimoni di Geova (che frequentavano la tua zona) vengono trasformati in cibo per gatti e l’amministratore del tuo condominio viene trovato cadavere in giardino i sospetti cadranno anzitutto su te.
malavita

Published in: on ottobre 25, 2013 at 12:10 PM  Comments (4)  
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Michelina Pfeiffer, bella e tosta

Nel 1988 Angela è sposata a un mafiosetto di Long Island. Rimane vedova di botto (in quell’ambiente càpita spesso) e deve difendersi dalla corte spietata del boss. Nel 2013 Maggie è sposata a un boss pentito (De Niro) e viene portata in Francia dall’FBI con tutta la famiglia.

25 anni separano perciò MARRIED TO THE MOB (in Italia, UNA VEDOVA ALLEGRA… MA NON TROPPO) da THE FAMILY (COSE NOSTRE).

Michelle Pfeiffer sembrerebbe legata al personaggio “donna del mafioso”. Ma non è così: ha fatto di tutto e si è confrontata con personaggi come streghe, licantropi, Batman e Satana. Ora elenco un’altra dozzina di film che mi vengono in mente. Date un voto alle sue interpretazioni, aggiungendo ovviamente quel che c’è da aggiungere.
pfeiffer

catdark
Cominciamo con LE STREGHE DI EASTWICH (di G. Miller, 1987). Sukie Ridgemont è vedova (con 6 figlie a carico); sedotta dal Demonio (Jack Nicholson), riesce a rimandarlo all’inferno con l’aiuto delle amiche Alexandra (Cher) e Jane (Susan Sarandon).

LE RELAZIONI PERICOLOSE (di S. Frears, 1988). La virtuosa e apparentemente irragiungibile Madame de Tourvel è sedotta dal visconte di Valmont (J. Malkovich); morirà di dolore alla morte di lui. Nomination all’Oscar come miglior attrice non protagonista

I FAVOLOSI BAKER (di S. Kloves, 1989). Susie Diamond è una cantante da night. Con i fratelli Jack e Frank forma un trio molto appassionato. Nomination all’Oscar come miglior attrice

BATMAN – IL RITORNO (di T. Burton, 1992). Sa troppe cose la segretaria Selina Kyle e quello stronz il suo datore di lavoro la butta dalla finestra. Vendetta, tremenda e felina vendetta.

DUE SCONOSCIUTI, UN DESTINO (di J. Kaplan, 1992). Lurene è una moglie infelice. Parte in autobus da Dallas a Washington per vedere da vicino i funerali di JF Kennedy. Quello che le succede durante il viaggio le cambia la vita. Nomination all’Oscar come miglior attrice

L’ETA’ DELL’INNOCENZA (di M. Scorsese, 1993). Ellen ha sposato il conte Olensky, ma si è separata e torna a New York. Sua cugina May (Winona Ryder) sta per sposare Newland (D. Day-Lewis). Triangolo? No, il triangolo no, non l’avevo considerato…

WOLF (di M. Nichols, 1994). Will (J. Nicholson) è retrocesso da un boss bastardo; ma si sta trasformando in licantropo e, invece di perdere tempo a ululare alla luna, diventa un superbastardo, frega il boss e seduce la di lui figlia, Laura.

UN GIORNO, PER CASO (di M. Hoffman, 1996). Melanie arriva in ritardo alla partenza della gita del figlio; lo stesso càpita a Jack (G. Clooney); durante la mattina e il pomeriggio succede di tutto; come andrà a finire lo indovinano anche gli alunni di una seconda elementare.

HAIRSPRAY – GRASSO E’ BELLO (di A. Shankman, 2007). Velma von Tussle dirige uno show televisivo e ci vuol mettere la figlia. Crede di farcela (truccando il televoto) ma non ha fatto i conti con l’irresistibile Tracy, che non è propriamente un grissino ma balla da dio.

CHERI’ (di S. Frears, 2009) Lea, non giovanissima cortigiana parigina, “educa” un tanghero vanesio, figlio della sua migliore amica. Non aspettatevi il lieto fine.

DARK SHADOWS (di T. Burton, 2011). L’antica famiglia di Elizabeth Collins è in rovina; ma arriva dalle tenebre l’antenato Barnabas (J. Depp), reso vampiro dalla strega Angelique. Si salvi chi può.

COSE NOSTRE – MALAVITA (di L. Besson, 2013) Cosa ci fa Maggie in una cittadina della Normandia? Quel posto non le piace; sente dire al supermercato che gli americani sono ignoranti? quel supermercato ora non c’è più; Maggie sa che quegli incendi “accidentali” arrapano molto il maritino (R. De Niro).

in questo postaccio si parlerà dei Minions, di un possibile sequel di HABEMUS PAPAM e di un’americana con cui ci hanno provato praticamente tutti

Ieri sera abbiamo visto CATTIVISSIMO 2, noi della ballotta. Adesso mi tocca recensire.

Ma non ho lo sbattimento, oggi. Un’altra volta, magari dopo averlo visto in 3D.

E poi molte gag me le sono perse, perché al Capitol ridevano così di gusto da soverchiare il sonoro.

Dico solo che senza i Minions il film sarebbe insipido (una parodia del filone bondesco con il Cattivo inevitabilmente sconfitto, il Quartier generale dei “buoni”, l’auto superaccesoriata che va anche sott’acqua); ma quegli ometti gialli sono così divertenti…

Da Gaetano, the pizza’s wizard, la discussione non verteva tanto sulla bravura dei disegnatori francesi ma sul concetto di sequel.

Quando una storia ha successo si sequela. Tutti sequelano (americani, francesi, giapponesi…) ma nell’italiesco paese dei cachi si sequela poco.

Un film mediocre come IMMATURI ha avuto un seguito ancor più mediocre, a una fregnaccia invereconda come I MIEI PRIMI 40 ANNI si è dato un sequelaccio ancor più insulso (La più bella del reame).

branc Per trovare una buona storia con un buon seguito bisogna tornare indietro quasi di mezzo secolo (a L’ARMATA BRANCALEONE seguì BRANCALEONE ALLE CROCIATE, do you remember?)

A quel punto (in attesa delle pizze) mi è venuta un’ideuzza per un sequel del morettesco HABEMUS PAPAM. Invito gli amici di Sacherfilm a prendere nota (e non chiederò neanche i diritti di copyright).

Ricordate come era finito Habemusecc? Affacciato su Piazza S. Petro, il papa riluttante (Michel Piccoli) si dichiara inadatto “la Chiesa deve rinnovarsi profondamente ma io non posso farlo…” e se ne va, lasciando i cardinali totalmente disorientati.

Immaginiamo un nuovo conclave che, cercando una stabilità, elegge un tedesco di Germania. Potrebbe chiamarsi Krantz, in omaggio a Paolo Villaggio (se non vuole interpretarlo lui, va bene anche Proietti).

Anche il Tedesco, però, si accorge di non farcela. Per cui si accorda segretamente con Piccoli: Krantz sarà papa per un anno, mentre l’altro papa (sotto mentite spoglie) girerà nelle periferie metropolitane per studiare idee nuove.

Passato l’anno, il Tedesco convoca i cardinali e BAMMM!!! si dimette presentando Piccoli, che oltretutto una certa somiglianza con papa Francesco ce l’ha. Campane a festa, discorso ai fedeli “adesso sono pronto a cambiare…”, titoli di coda.

Aggiungo in fretta (stanno arrivando le pizze) che, se vogliamo catturare il pubblico anglosassone, il Tedesco potrebbe citare Prospero quando spezza la bacchetta: “…siamo fatti della stessa sostanza dei sogni…” (La tempesta, atto IV). Shakespeare tira sempre.

Cambio pagina.

Posterò a breve su un’attrice americana. Bella e brava: 3 nominations all’Oscar non li danno proprio a tutte (e prima o poi potrebbe arrivare la statuetta) Ha interpretato ruoli drammatici e comici, lavorando con Tim Burton, Martin Scorsese, Stephen Frears…

Di lei si sono occupati visconti e boss mafiosi, vendicatori mascherati e streghe, dirigenti televisivi, cortigiane un po’ appassite e il Diavolo in persona.

Molte delle affermazioni che leggerete in questo post sono DIVERSAMENTE VERE (a volte sono delle bischerrime cazzate)

Conoscete Hugh Grant?

grant In questo caso saprete dirmi se le successive affermazioni sono vere (V) false (F) o Boh (B)

  • parlare male del film MAURICE (1987, di James Ivory) è un atto di omofobia
  • in QUEL CHE RESTA DEL GIORNO (1993, dello stesso Ivory) Hugh interpreta un nazista a cui Brad Pitt incide una svastica sulla fronte
  • in QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE (1994, di Mike Newell) il secondo matrimonio (quello tra Lydia e Bernard) coinvolge tre vescovi cattolici e Rowan Atkinson (nella parte di Mr Bean)
  • nello stesso film si allude al funerale di Pribke; arriva una Valkiria, chiamata Broomhilda, e porta via l’animaccia sua; ma, per un disguido burocratico, invece che nel Valhalla lo scarica direttamente all’inferno, girone pezzidimerda
  • in SIRENE (1994, di John Duigan) Hugh interpreta la parte del paziente Odisseo
  • in RAGIONE E SENTIMENTO (1995, di Ang Lee) interpreta Edward Ferrars (che alla fine diventa prete e sposa Elinor, la maggiore delle sorelle Dashwood); nel film c’è anche Alan Rickman (interpreta il colonnello Brandon); non sarà il solo film in cui Grant e Rickman lavoreranno insieme
  • in L’INGLESE CHE SALI’ SU UNA COLLINA E SCESE DA UNA MONTAGNA (1995, di Christopher Monger) interpreta un cartografo; passa un’intera notte sulla cima del Ffynnon Garw in compagnia di una certa Betty; i motivi per cui detta collina è diventata una montagna sono ancora oggi oggetto di studio
  • in UN’AVVENTURA TERRIBILMENTE COMPLICATA (1995, ancora Newell) interpreta se stesso, beccato dalla polizia di Los Angeles (una frazione di Gallarate) nell’atto di sfruconare una battona
  • in MICKEY OCCHI BLU (1999, di Kelly Makin) viene ucciso con un punteruolo per il ghiaccio da una serial killer psicopatica
  • in NOTTING HILL (1999, di Roger Michell) interpreta William Thacker, giornalista di HORSE AND HOUND (Cavalli e Segugi)
  • in IL DIARIO DI BRIDGET JONES (2001, di Sharon Maguire) contende la protagonista (Renée Zellweger) al più compassato mr. Darcy (Colin Firth); va in gol per primo, ma poi Darcy vince in rimonta
  • in DUE SETTIMANE PER INNAMORARSI (2002, di Mark Lawrence) è George Wade, un miliardario un po’ immaturo sottomesso al fratello maggiore e incapace di scegliersi le cravatte e di parlare con la stampa; sceglie Lucy (Sandra Bullock) prima come consulente legale e poi, rimasto senza un soldo, come moglie
  • in LOVE ACTUALLY (2003, di Richard Curtis) è il Premier britannico (una specie di Tony Blair) e litiga con il Presidente americano per via della guerra in Iraq e per la manata che il Presidente ha stampato sul culo di una cameriera
  • in CHE PASTICCIO, BRIDGET JONES (2004, di Beeban Kidron); vedi sotto
  • in HARRY POTTER E IL CALICE DI FUOCO (2005, ancora Newell) interpreta Barty Crouch Jr.; mediante la pozione Polisucco, creata dal prof Snape (Alan Rickman), si sostituisce all’auror Moody e scopre che Bridget Jones è in realtà un avatar dell’Oscuro Signore (Ralph Fiennes)
  • in TRAVAUX (2005, di Brigitte Rouan) è il vicino di casa di Carole Bouquet; la sua apparizione sullo schermo dura circa 10 secondi (si limita a sorridere) e non gli ha procurato alcuna nomination agli Academy Awards
  • in CHE FINE HANNO FATTO I MORGAN? (2009, ancora Lawrence) è Paul, brillante avvocato di NYC e marito infedele; avendo visto quel che non doveva vedere, insieme alla moglie (Sarah Jessica Parker), viene nascosto nel Wyoming dall’FBI
  • in CLOUD ATLAS (2012, dei fratelli Lumiere) è il capo dei Kona e compra l’Inter, ma Massimo Moratti (Tom Hanks) uccide il toro che bevve l’acqua che spense il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò
  • dimenticavo di dire che è stato ospite di MA CHE FREDDO CHE FA (nel febbraio del 2010); questo onore, di poco inferiore al premio Nobel, pone un trionfale sigillo sulla sua carriera

Come al solito ho citato solo i film che ho visto. Lascio agli eventuali lettori il compito di aggiungerne altri, veri o fasulli, e di stabilire in quale ruolo H G abbia dato il meglio di sé.

La forma d’arte del XXI secolo: Sabrina Ferilli sul divano?

Già mi sono chiesto quale sarà ricordata come la forma d’arte caratteristica del nostro tempo.

In sintesi, l’opera lirica ha riempito l’Ottocento (en passant, ciao Verdi!) e il cinematografo ha riempito il Novecento. E questo secolo (di cui l’ottava parte è già trascorsa) da cosa sarà riempito?

Dai sacchetti della spesa?sacchetti

O dagli spot pubblicitari? Che in fondo sono quasi la stessa cosa, avendo come fine il riempimento dei primi?

Forse sì. Gli spot sono un’arte raffinata e complessa, in cui trovano sintesi la psicologia, la musica, la recitazione, la computergrafica e la meccanica (in quanto spesso fanno girare le palle).

Ci hanno dato dentro grandi registi: Fellini, Ridley Scott, Terry Gilliam, Baz Luhrmann, Daniele Lucchett (grande? bé, non è Fellini ma neanche un Vanzina).

Inoltre gli spot raccontano il tempo presente meglio di un trattato di sociologia.

Prendete ad esempio gli ultimi spot della TIM (cosa vorrà dire TIM? Tutti Ingoiamo Merda?)

Una ragazzona castanoramata divide un appartamento con altre 3. Universitarie? Lavoratrici in un call center? Boh. A parte che Chiara Comesichiama ha 27 anni (un po’ molti per andare all’Università), non la si vede mai con un libro in mano o a prendere l’autobus per raggiungere l’eventuale posto di lavoro. In compenso sono sempre a spasso, cantano ballano organizzano flash mobs…

Gli archeologi dei prossimi millenni scopriranno che sulle rive del Mediterraneo viveva un tempo una stirpe di allegroni: “non c’era lavoro, la qualità della vita era pessima, ma loro cantavano e cazzeggiavano continuamente tra loro con piccoli apparecchi…” 

Insomma CANTA CHE TI PASSA

Poi c’è il bifidus regularis, un batterio che dovrebbe mandarti a cagare (ma perché tante complicazioni? a cagare ti ci mando io, GRATIS).

L’hanno citato in tanti spot, illustrando il noto processo fisiologico della defecazione con la metafora della pancia-che-sorride. Immagino che in qualche istituto di gastroenterologia abbiano proposto tesi di laurea sul bifidus.

Concludo proponendo per il futuro museo delle cazzat opere pubblicitarie il tormentone di S. Ferilli e gli artigiani-della-qualità. Gli archeologi di cui sopra scriveranno “agli inizi del terzo millennio si diffuse nel Mediterraneo il culto della Tardona Sdraiata; probabilmente le 50enni dell’epoca, espulse dal mondo del lavoro, si consolavano facendosi fabbricare divani e poltrone da artigiani sottopagati (pare di origine cinese o materana, ma non vi sono dati certi in merito) e adagiandovi le proprie siliconate membra”.

POST SCRIPTUM.

Nel prossimo post valuterò le interpretazioni di un noto figaccione. Non vi dirò cosa fa, ma cosa NON fa.

  1. NON vende romanzi di Dickens nella sua libreria
  2. NON è puntuale ai matrimoni
  3. NON sopporta che il Presidente USA ci provi con la sua cameriera

Qualcuno lo ha paragonato a Clark Gable. Mah… Comunque tra Lexington (Ky) e Cadiz (Oh) la distanza non è molta.

Vi sono misteri che la scienza non è ancora riuscita a decifrare

    • l’Universo è limitato o è senza confini? (Einstein aveva qualche dubbio in proposito, mentre sulla stupidità umana no)
    • perché Roberto Giacobbo è vicedirettore di Rai2?
    • perché Rupert Everett non compare nei titoli di coda di SHAKESPEARE IN LOVE, dove interpreta Marlowe?
    • George Clooney (da Lexington) è più bravo nei ruoli da comedian o quando fa il “cattivo”?

Dopo l’immagine, per aiutarvi a risolvere quest’ultimo problema, elencherò i film che ricordo. Dove Giorgione spara, si innamora, imbroglia, si ri-innamora…
sulmona
ANZITUTTO, GC diventò famoso come medico pediatra in ER – MEDICI IN PRIMA LINEA. Secondo statistiche dell’Organizzazione Mondiale della Sanità milioni di americane hanno deciso di diventare madri nella speranza di incontrare un giorno Doug Ross. Ruolo positivo, dunque. Però non conta: in tv solo i “buoni” diventano famosi.

  • in OCEAN’S ELEVEN e seguiti, Giorgione interpreta un furfante-truffatore-rapinatore ecc. NON E’ ROBIN HOOD, che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Ocean ruba ai ricchissimi (qualunque ladro vi dirà che rubare a chi non ha casseforti ben imbottite è da incompetenti), ma il malloppo lo tiene per sé.
  • in CONFESSIONI DI UNA MENTE PERICOLOSA è Jim Byrd, agente della CIA che recluta altri agenti… non proprio per giocare a bridge. Non so voi, ma a me sembra un ruolo da “cattivo”
  • in PRIMA TI SPOSO POI TI ROVINO è un avvocato cinico, ma poi guarda gli occhioni di Catherine Zetagions… Classica commedia hollivudiana: prima ci si odia, poi ci si innamora ecc
  • in GOOD NIGHT AND GOOD LUCK è un “buono”, un produttore televisivo in lotta contro la “caccia alle streghe” di J. Mc Carthy. GC inizia la sua marcia di avvicinamento all’Oscar: nomination, come regista.
  • in SYRIANA è di nuovo un uomo della CIA, chiamato R. Barnes; ma stavolta è “buono” o almeno ha un minimo di coscienza… e infatti lo fanno fuori. Oscar a Clooney come attore non protagonista.
  • in IN AMORE NIENTE REGOLE è Jimmy Connelly, giocatore di football americano che imbroglia tutto l’imbrogliabile e alla fine conquista l’amore di… beh, non ve lo voglio dire! E’ una parte da comedian che sarebbe piaciuta a Gable.
  • in BURN AFTER READING è Harry Pfarrer, seduttore di donne altruisposate. La violazione del Nono Comandamento gli costerà cara.
  • in TRA LE NUVOLE è Ryan Bingham, specialista in licenziamenti col sorriso sulle labbra. Se non fossi un gentiluomo direi che è quello che fornisce la vaselina per inculare i dipendenti senza farli soffrire troppo. Crede di trovare l’amore, ma… Nomination come miglior attore
  • in THE AMERICAN è un killer professionista. La sua mira infallibile ha contribuito a popolare i cimiteri di mezzo mondo. Alla fine muore tra le braccia di Violante Placido e un po’ (solo un po’) ci dispiace.
  • in LE IDI DI MARZO è il governatore Morris, in gara per la Casa Bianca; gli piace la Costituzione degli Stati Uniti, ma gli piace anche ciulare (allusione a Bill Clinton?); essendo anche regista, ha il merito di aver dato molto spazio a Ryan Gosling; Oscar come sceneggiatore
  • in PARADISO AMARO è Matt King, discendente di una principessa hawaiana; sopportando con dignità una spiacevolissima questione coniugale, si oppone alla cementificazione di una pulcherrima porzione di isola. Nomination come miglior attore (forse avrebbe beccato la statuetta se non ci fosse stato THE ARTIST).
  • in GRAVITY (visto oggi pomeriggio; bisognerà che lo recensisca, ma lasciatemi il tempo…) è un eroe totalmente positivo; riesce a mantenere la calma in una situazione tremenda e salva Sandrona Bullock a costo della propria vita.

In conclusione, amiche/amici, vi piace più il GC “cattivo” o il bonaccione che si innamora bevendo Nespresso?

film visti al cinema in settembre (andando a scuola tra mostri, re, regine, Gagarin e Fellini)

Che sia finita l’estate me ne accorgo dalle foglie per terra, dai rigori regalati al Milan e dal ritorno di Lilli Strudel.

E in sala si vede qualcosa di buono.

  • di FELLINI VISTO DA SCOLA ho già parlato; gran bel film!
  • idem di A ROYAL AFFAIR; lo abbiamo visto in pochi (è uscito in pochissime sale, chissaperché…); comprerò il dvd
  • ho provato profonde emozioni al cinema Rialto con VADO A SCUOLA; quattro storie, ambientate ai 4 angoli del mondo, descrivono la durezza della vita e quanto la solidarietà umana possa alleviarla; guardo la fierezza del piccolo Jackson mentre fa salire la bandiera (del Kenya) sull’asta e penso a quanto sarebbe diverso da noi (me li immagino, i nostri viziatissimi alunni impegnati a confrontare i reciproci smartfon mentre il Tricolore va su…)
  • niente male MONSTER UNIVERSITY; Luciana ce ne aveva parlato tanto che l’abbiamo “dovuto” vedere; piace ai ragazzini per le goliardate e i bellissimi colori; chi conosce ANIMAL HOUSE (e chi non lo conosce si affretti a farlo) noterà analogie tra i 2 film (ad es, quando la squadra degli sfigati viene invitata a una megafesta, ma solo per essere bersaglio di uno scherzo crudele)
  • infine (qualche gradino più sotto) una commedia francese, intitolata in Italia UN PIANO PERFETTO, su una francesina tuttopepe; le serve un matrimonio pro forma; cerca un marito a Copenhagen, poi in Kenya; si innamora a Mosca (una volta tanto i russi non fanno una brutta figura, anzi…)

Dopo le immagini, se proprio volete sapere a chi dedicherò il prossimo post, qualche indizio.

scuola
Avete presente quel candidato alla Casa Bianca che, tra una conferenza stampa e un appello ai valori etici, ingravida una stagista?

Lo interpreta quell’attore che, quando si presentava a un party senza una bottiglia di Martini, gli sbattevano la porta in faccia.

Do you remember?

S. Antonio da Màlaga, protettore dei machos

antonio

Non tutti i latinos hanno successo a Hollywood.

Gassman e Castellitto, tanto per citarne qualcuno, sono stati usati per villain roles (parti da “cattivo”) e rispediti in Italy.

E’ andata decisamente meglio a Rodolfo Valentino, Anthony Quinn (messicano di Chihuahua), Rossano Brazzi…

E arriviamo all’andaluso Banderas.

Inizia con Almodòvar: MATADOR (1986), DONNE SULL’ORLO DI UNA CRISI DI NERVI (1988) LEGAMI (con l’accento sulla E, 1990)…

Poi l’America: LA CASA DEGLI SPIRITI (1993, accanto a Winona Ryder, Jeremy Irons, Glenn Close e Meryl Streep); l’oscarizzato PHILADELPHIA (intesa come città, accanto a Tom Hanks e Denzel Washington); INTERVISTA COL VAMPIRO (1994, con Tom Cruise, Brad Pitt e Kirsten Dunst); TWO MUCH (1995, con Daryl Hannah e Melanie Griffith); EVITA (1996, in cui balla il tango con Madonna); LA MASCHERA DI ZORRO (1998, con Anthony Hopkins e Catherine Zeta-Jones); ORIGINAL SIN (2001, con Angelina Jolie);  BORDERTOWN (2006, con Martin Sheen e Jennifer Lopez)

Al solito ho citato solo i film che ho visto. Amiche/amici miei, aggiungete quel che volete… E soprattutto risolvete il mio dubbio. Tale successo internazionale è dovuto solo alla bravura e alla versatilità di questo attore (capace di interpretare un agitatore comunista, un danseur, un vampiro, un chirurgo, un killer… e di dialogare con una gallina) o perché, come dicono a Roma, è bbono come il pane?

POST SCRIPTUM

Chi sarà il prossimo? In seguito al commento di Albert84 SI E’ CREATO UN INGORGO nella classifica. A pari merito ora ci sono HUGH, GEORGE, RALPH, JOHN, SEAN e GARY. Chi volete per primo?

Published in: on ottobre 2, 2013 at 7:43 am  Comments (3)  
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