Considero questo romanzo uno dei più riusciti di zia Agatha.
Trama essenziale. Poirot riceve lettere anonime (firmate A.B.C.): qualcuno, molto intelligente, lo sta sfidando ma lui capisce tutto; un innocente si salva, il fetentone viene impiccato. Fine.
Tra le versioni passate in tv apprezzo moltissimo quella del 2018, dove veniamo a scoprire qualcosa di scioccante su Poirot (naturalmente non ve la dico qui…).
La versione va confrontata con quella del 1992, direi “classica”. Chi vi piace di più: il bonario D. Suchet o lo scespiriano J. Malkovich?
Nella versione moderna, quella con Malkovich, il clima è cupo, pieno di nuvole. In G.B. il sole lo vedono poco, vedono spesso la nebbia e qualche volta vedono gli spettri.
Per tirare avanti bevono gin e, se possono, sofisticati cocktails come il Vodka Martini.
Piove spesso, come dicevo, e Poirot è ormai stanco e triste. Pensa al suo passato? Quando nella sua parrocchia arrivarono i tedes… (ops! ci sono cascato di nuovo!)