Oggi parte sugli schermi italieschi un treno internazionale.
Di sicuro non me lo perdo. Soprattutto per confrontarlo con la versione del 1974 (diretta da Sidney Lumet)
In attesa della futura recensione per ora lasciatemi dire che:
- Agatha Christie era pessimista sulla natura umana: non condivideva la teoria (molto americana) che divide nettamente tra “buoni e cattivi”; ci sono i meno cattivi, i più cattivi e i cattivissimi (concetto ben evidenziato in TEN LITTLE NIGGERS);
- zia Agatha sapeva che tutti siamo capaci di qualsiasi delitto, se le circostanze spingono in una certa direzione
- l’intreccio dell’omicidio su rotaia è deliziosamente surreale (i vendicatori di Daisy girano il mondo inseguendo Ratchett, e quando hanno finalmente organizzato tutto appare un ficcanaso belga…)
- lo sapete che l’ispirazione venne dal rapimento (e uccisione) del piccolo Charles Lindbergh? Beh, lo sanno tutti… Forse non sapete che l’esemplificazione del concetto “facciamo giustizia con le nostre mani” e la simpatia per lo stesso Lindbergh (che ammirava la Germania nazista), nonché alcuni spunti antisemiti nei suoi romanzi procurarono qualche fastidio alla suddetta zia nel 1940
- ma lei si riabilitò nel 1941 scrivendo N OR M (in italiano, QUINTA COLONNA), un romanzo antitedesco