Sta per apparire sugli schermi italieschi la versione di un romanzo (meglio, di una serie di romanzi) che a suo tempo mi appassionò.
Sento dire che il film è una ciofeca immane. Come, per rimanere nel mondo kinghiano, la serie 22/11/1963 che ha ridotto a una pappetta omogeneizzata un bellissimo romanzo. Comunque andrò a vederlo (forse per puro masochismo, forse perché sono curioso).
Già… perché le avventure di Roland di Gilead mi hanno affascinato?
I casi sono 2:
- Avete già letto i romanzi della Torre Nera. Quindi non c’è bisogno che vi dica che è roba fina.
- Non li avete letti? Ahi, ahi, ahi! Comunque vi dirò qualcosa dopo l’immagine.

La DARK TOWER è il punto d’intersezione di numerosi universi paralleli.
Non sapete cosa siano gli universi paralleli?
Immaginate un giovane che viene ucciso a New York, ma continua a vivere in un altro universo, simile ai deserti del far west.
Immaginate che in questo deserto Roland, il Pistolero (chiaramente ispirato al Clint Eastwood degli inizi), insegua l’Uomo Nero, potentissimo demone capace di assumere diverse identità (e anche quando lo uccidi rinasce in un’altra forma).

Immaginate un megacattivissimo, il Re Rosso (Crimson King), di cui l’Uomo in Nero è un tirapiedi. Pensate all’Oscuro Signore Sauron?
Beh, Crimson King è peggio! Almeno Sauron era un creativo. Aveva creato gli Anelli e fatto costruire Barad-Dur. Crimson King sa solo distruggere e il suo massimo desiderio è di distruggere la Torre Nera.
Ma la Torre è indistruttibile, la Torre è (forse) eterna. Forse la Torre è Dio.
