Lo so, non è ancora morto.
Ma, prima o poi, morirà. Càpita a tutti, dicono.
E poi non ho voluto che Michele Serra mi battesse sul tempo.
Lo so, non è ancora morto.
Ma, prima o poi, morirà. Càpita a tutti, dicono.
E poi non ho voluto che Michele Serra mi battesse sul tempo.
Mussolini non amava le industrie. Soprattutto non amava gli operai.
Disamore assolutamente ricambiato.
Voleva un’Italia di contadini e di massaie rurali. Niente macchine (a parte la trebbiatrice), solo aratri che tracciano il solco e spade che lo difendono.
Con l’aria che tira c’è da aspettarsi che nei licei in futuro si parlerà sempre meno di letteratura e di filosofia e sempre più di caciotte e di melanzane alla parmigiana. Anche Giorgia Meloni, dopo il terzo bicchiere, ha cominciato a tessere le lodi degli istituti agrari. Prosit!!!!
Sono perfettamente d’accordo. E il prossimo ministro dell’istruzione sia Cannavacciuolo.
Ripubblico (sintetizzando) un post dell’anno scorso.
Voglio dire qualcosa su quello che ricordo di quei giorni.
Questa foto fu scattata dai giornalisti dell’UNITA’ e pubblicata in prima pagina.
Era un omaggio alla figura di Aldo Moro. Forse si rendevano conto che quell’uomo avrebbe potuto essere il loro miglior amico. Ma quei sanguinari fanatici lo avevano impedito.
Abbiamo già visto come Renzo Tram Aglino fu scelto dai 4 innominati. La sua lista si chiamò ATTACCATI AL TRAM.
Ora parliamo delle primarie del PD.
Com’è noto il popolo della sinistra è affetto da forme, gravi e lievi, di masochismo.
Basterebbe pensare alla cavolata di cambiar nome in PDS (ve lo ricordate quel simbolo della Quercia che portò così poca fortuna?). Ma soprattutto è il meccanismo di queste primarie a lasciare perplessi.
Vediamo come funziona.
Nell’edizione riveduta e corretta dei PROMESSI SPOSI si narra che l’avv. Azzecca Garbugli aveva trovato una tenace avversaria nell’altra candidata, Monaca Dimonza.
E io per chi voto? si chiese Donab Bondio.
Donab non aveva votato al primo giro. Non votava mai, per principio. Ma questa volta era costretto a farlo. Erano venuti Griso e gli altri Bravi per ingiungere “Vota per Garbugli o non te ne pentirai perché non ne avrai il tempo!”
Era molto chiaro. Garbugli era amico di Chi-non-deve-essere-nominato.
Ma Donab era stanco dei soprusi di John Rodriguez.
Per non dire che Perpetua, Agnese e Lucia erano accese sostenitrici di Monaca. Come avrebbero reagito se avessero saputo che…?
Chiedere consiglio all’Eccellentissimo ed Eminentissimo Arcivescovo? Neanche a parlarne. L’ultima volta lo aveva strapazzato per bene…
Andò a parlare con Padrecry Stophoros.
Padrecry, così e così…
Caro il mio Donab, devi essere uomo! Prendi una decisione finalmente! Non nasconderti dietro alla tua paura! E soprattutto non dirmi che “il coraggio chi non ce l’ha non se lo può dare” perché mi hai rotto le palle a furia di ripeterlo!!!
(Cosa farà Donab? si nasconderà in uno dei sassi di Matera? si arruolerà nell’Esercito della Salvezza? e chi vincerà le primarie di Milano? Lo saprete nel prossimo episodio!)
(parlo dei film; se volessi alludere agli uomini l’elenco sarebbe troppo lungo)
Nel corso di questo drammatico 2022, tra missili, torture, droni e corruzione internazionale, non ho trascurato la mia passione per le sale cinematografiche.
Ho visto molti film così così (categoria del BAH), alcuni al di sopra del BAH (ne parlerò alla fine) e un quartetto tutto italiano al di sotto del BAH
Giunti alla fine dell’anno sono lieto di conferire al SESSO DEGLI ANGELI l’ambito trofeo di CHIAVICA DELL’ANNO con la seguente motivazione:
“riesce ad essere contemporaneamente pruriginoso e dolciastro, scontentando sia chi voleva più sesso sia chi voleva soltanto ridere” (applausi)
Post Scriptum. Già da molti anni aspetto la fine della stagione (quest’anno aspetterò il luglio 2023) per scegliere the best of the year.
Qualche bel film comunque l’ho visto. Li nomino in ordine alfabetico.
Sta per cominciare un nuovo anno.
Arriveranno gli Oscar e forse vedremo qualche film veramente bello.
Le finestre della nostra camera da letto danno sul viale dedicato a Carlo Pepoli.
Nei giorni feriali non c’è bisogno di attivare la sveglia. Dalle 7.30 alle 8 una fiumana di studentesse/studenti si dirige rumorosamente verso il liceo Righi e la contigua facoltà di Ingegneria.
Ieri, venerdì 9, era giorno feriale. Avrebbero dovuto svegliarci loro. Ma abbiamo dormito beatamente fino alle 10.
C’era il Ponte.
Se tu che mi leggi provieni da un’altra galassia devo spiegarti che un ponte qui da noi è un Sacramento.
E’ (come dice il Poeta) un’apostrofo rosa tra le parole Giovedì e Domenica.
E’ un importante comandamento nel DECALOGO degli Italieschi. Un decalogo che comincia con
DI TROPPO RIPOSO NON E’ MAI MORTO NESSUNO
e si conclude con
NON TIFARE PER LA TERNANA (se sei di Perugia)
NON TIFARE PER IL PERUGIA (se sei di Terni)
Adesso non mi vengono in mente le altre leggi; ma tornerò sull’argomento.
Qui mi limito a ricordare la figura di Ugo la Malfa, unico ministro italiano che cercò di abolire i ponti.
Con una legge del 1977 La Malfa riuscì a cancellare gli effetti “pontificali” di molte feste religiose (Epifania, San Giuseppe, Ascensione ecc) e civili (2 giugno e 4 novembre). A quell’epoca io insegnavo e ricordo benissimo l’entusiasmo degli alunni che ritornarono in classe il 2 gennaio.
Anche la gratitudine degli adulti (genitori e insegnanti) fu commovente. Basti pensare che il partito di cui La Malfa era leader sparì.
Negli U.S.A. le primarie sono un match sportivo, come i trials per andare alle Olimpiadi. Ad esempio, chi vince tra i Dem sfida il candidato repubblicano (e magari vince) ma prima stringe la mano agli altri candidati e magari offre loro cariche importanti. Ad esempio nel 2008 Obama sconfisse Hilary Clinton e poi le conferì la carica di Segretario di Stato.
In questi giorni si è molto parlato di una giovane donna veronese che si è laureata in medicina in soli 5 anni.
Beh, che ci trovate di strano? Mozart suonava il cembalo a 4 anni e componeva a 5.
A questo proposito sono in possesso (resti tra noi) di un documento particolarmente illuminante: un componimento scritto da Carlotta in quarta elementare.
TEMA: Descrivi una famiglia povera.
Svolgimento.
Conoscevo una famiglia molto povera: il padre era poverissimo, la madre era poverissima, il maggiordomo era poverissimo, le cameriere erano poverissime, il cuoco era poverissimo, l’autista era poverissimo, i giardinieri erano poverissimi, i piloti del jet privato erano poverissimi, erano poverissimi anche il capitano dello yacht e il cambusiere e tutti i marinai.
Tutto è cominciato nel saloon di Quirinale City.
Lo sceriffo Mattarella, stanco delle continue risse tra Calamity Giorgia, Buford Salvini e Pecos “Silvio” Bill, li ha espulsi dalla città.
“Ci siamo stancati delle vostre fanfaronate! Trovate un posto tranquillo nella prateria e risolvete tutto con un triello, come quelli che si vedono nei film di Sergio Leone! Chi sopravviverà riceverà l’incarico!”
E alla fine… mi sono svegliato!
Peccato. Nel sogno morivano tutti e tre!