The Versatile Blogger Award

awardSono stato nominato da HO VOGLIA DI CINEMA.

Ringrazio dell’onore. Vediamo se ho capito come funziona…

Anzitutto devo dire qualcosa di me. Più precisamente ELENCARE 7 COSE che mi caratterizzano:

  1. SONO CONTRARIO ALLA PENA DI MORTE, tuttavia in certi casi la tentazione di ricorrere a una freccia al curaro è fortissima! Ho spesso fantasticato di usarla con chi inquina l’ambiente (vedi il punto 4) e con chi al cinema NON TIENE LA BOCCA CHIUSA e/o non spegne il cellulare (‘tacci loro)
  2. MI PIACE LA MUSICA. Da Mozart a Enya, da Morricone a J.S.Bach, da Gino Paoli alla cavalcata delle valchirie… come dite? gusti un po’ antiquati? Beh, forse sono troppo vecchio per capire capolavori come “Ti raserò l’aiuola quando ritorni da scuola..”
  3. MI PIACE IL BUON VINO. Uno dei miei post più riusciti (non qui: nell’altro blog, quello con la fragolina) riguardò quel miracolo di equilibrio che si chiama VERDICCHIO. Apprezzo anche i bianchi frizzanti della Marca (a cominciare dal Cartizze) e i rossi della Valpolicella e del Piemonte ecc ecc Ritengo che una moderata quantità di alcool sciolga i grumi di pazzia che si nascondono nel nostro cervello (pensateci bene: Hitler, Mussolini e D’Annunzio erano astemi). E la prossima volta parlerò della Adelscott…
  4. MI PIACE VIVERE IN UN AMBIENTE PULITO: di conseguenza detesto Bruno Vespa e quelli che gettano le cicche per terra, magari senza spegnerle. Nel qual caso le spengo io col tacco e, credetemi, l’energia che metto in questa operazione è una sublimazione dell’impulso a prendere a calci in culo i/le maleducati/e che degradano l’ambiente in cui vivo.
  5. MI PIACE ESSERE IN PENSIONE (dal 2008), ma non ho chiuso con la scuola: continuo ad occuparmi delle biblioteche delle scuole Pepoli e Rolandino di Bologna; in più coordino un gioco didattico chiamato BOOKLAND (piace più agli alunni che agli insegnanti, come spiego in http://www.ilbibliofilo.org)
  6. MI PIACE LEGGERE E ANDARE AL CINEMA e qui il discorso sarebbe lungo. Come potete vedere nel Torneodeifilm di Gegio (e nelle mie recensioni) ho dei gusti “classici” sia in letteratura che nel cinema. Sarà che sono vecchio… e comunque (ditemi voi) chi posso preferire tra Tomasi di Lampedusa e Baricco, tra Fellini e Muccino, tra Billy Wilder e American Pie, tra Alfred Hitchcock e Von Trier?
  7. A PROPOSITO DI FILM, NON MI PIACCIONO QUELLI SUGLI ZOMBIE. Li considero una velenosa allusione. Infatti in me si assommano le 3 caratteristiche dei mortiviventi: mi muovo con lentezza, ho un aspetto repellente e un pessimo carattere.

Ciò detto, segnalo (in ordine alfabetico) altri 15 blog degni di ricevere il premio.

  1. A gegio film
  2. Allemanda
  3. Anna Nihil Show
  4. Armakuni’s Blog
  5. Cine BlaBla
  6. Cinemaleo’s Blog
  7. Componente instabile
  8. Laboratorio di cinema: recensioni ed altro
  9. la Tosca non è per tutti
  10. Lavinia
  11. Mulholland Dave
  12. Pensierini
  13. Tomobiki Marchenland
  14. Traboccante d’azzurro
  15. Ventusblog

Confesso che non ho ancora imparato a fare i link. Appena possibile provvederò.

Published in: on gennaio 30, 2012 at 12:40 am  Comments (9)  
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il miglior film per la Giornata della Memoria?

Hard to say.

Sono tanti i concorrenti per un titolo impegnativo come questo. Chiedo ai miei eventuali lettori di pronunciarsi.

Ne elenco alcuni (in ordine alfabetico):

  • ARRIVEDERCI RAGAZZI (L. Malle 1987). Un po’ noioso all’inizio, ma il finale è indimenticabile. Leone d’oro a Venezia.
  • A VOCE ALTA (S. Daldry 2008). Un Oscar a K. Winslet, in una parte difficilissima (un’ex-SS che, processata per aver lasciato bruciare vive centinaia di prigioniere, non dimostra alcun rimorso).
  • IL DIARIO DI ANNA FRANK (G. Stevens, 1959). Un racconto sobrio, senza troppa enfasi, ma commuove. Tre Oscar.
  • IL BAMBINO COL PIGIAMA A RIGHE (M. Herman, 2008). Auschwitz vista dagli occhi innocenti di un bambino “ariano”. Film disneyano, ma non sdolcinato.
  • IL GIARDINO DEI FINZI CONTINI (V. De Sica 1970). Una famiglia altoborghese di Ferrara vive l’inquieta vigilia della Shoah. Descrizione suggestiva, anche se un po’ calligrafica. Oscar (film in “lingua straniera”).
  • IL PIANISTA (R. Polanski 2003). Forse il migliore. Palma d’oro a Cannes, 3 Oscar. La musica e un capitano tedesco salvano il protagonista (A. Brody, americano di origine polacca). La descrizione della rivolta di Varsavia è da antologia.
  • LA VITA E’ BELLA (R. Benigni 1997). La prima metà è una commedia brillante (forse la migliore di Robertuccio nostro). Poi il Lager. A molti non è piaciuto questo fritto misto. A me sì. 3 Oscar.
  • SCHINDLER’S LIST (S. Spielberg 1993). Più di mille ebrei furono salvati da un simpatico figlio di mignotta, capace di far soldi pur disponendo di un cuore. Tre ore di cinema sono forse eccessive (se proprio volete farlo vedere in una scuola, dividetelo in due parti). 7 Oscar
  • TRAIN DE VIE (R. Mihailneanu 1998). Come nel precedente lavoro di Benigni, si scherza su cose terribili (che un treno potesse attraversare la linea del fronte nel 1941 è ancora più impossibile del bambino nascosto nel lager). Bellissima colonna sonora.

A questi si potrebbe accostare LA CHIAVE DI SARA (G. Paquet-Brenner 2010), ma non regge il confronto.

Ha il merito di sottolineare che l’antisemitismo non era una specialità nazista: qui sono i francesi a macchiarsi di infamia (successe a Parigi, nel luglio 1942), mentre quasi non si vede un’uniforme tedesca. Mi dispiace dirlo (K. Scott-Thomas è una delle mie attrici preferite), però l’insieme è troppo didascalico. Non convince.
pianistasarashoah

C’era una volta GAME POWER (in allegato, considerazioni su TERRAFERMA e sensazionali novità sul Premio CHIAVICA 2012)

Correvano (in ordine sparso) gli anni 1992, 1993, 1994 ecc e GAME POWER era la rivista preferita da mio figlio.

Non era tanto un mensile di videogiochi: era il mensile dei videogiocatori, come ripeteva Apecar, al secolo Tiziano Toniutti (adesso scrive su Repubblica), factotum della rubrica L’APPOSTA.

game L’APPOSTA piaceva anche a me. Era “la posta del cuore”, un frizzante scambio di battute surreali e saturnine tra Apecar e i lettori.

E c’erano i dibbbbbattiti su MORTAL KOMBAT (è pericoloso, eccita i giovani alla superviolenza o salutarmente scarica le loro naturali pulsioni?)

Ogni tanto mi capita di rileggere quelle pagine (ne ho conservate molte) e di farmi qualche risata.

Tornerò sull’argomento. Oggi mi scappa di commentare la bocciatura di TERRAFERMA.

Mi dispiace. Crialese è un bravo e coraggioso regista e il suo film mi ha commosso.

MA NON E’ ROBA DA MANDARE AL CERTAMEN HOLLYWOODIANUM

Intendiamoci: se pensi che “l’importante è partecipare” e/o vuoi mandare un messaggio di incoraggiamento a 01 DISTRIBUTION allora va bene così, ma se vuoi avere qualche minima possibilità non candidare film come questo.

SOPRATTUTTO NON E’ ROBA PER GLI AMERICANI (non conosco proprio tutti tra la California e il Maine, ma so cosa pensa la maggior parte di loro dell’emigrazione clandestina).

A loro sarebbe piaciuto moooolto di più HABEMUS PAPAM. Lì c’è tutto quello che piace là: la psicanalisi, una (bonaria) satira del mondo ecclesiastico e (parallelamente) del giornalismo televisivo, il teatro (che da noi è diventato una cosa-di-nicchia, ma negli USA ci credono davvero) e ci sono i COLORI (la porpora dei cardinali, l’arlecchinata delle guardiesvizzere, il bianco del papa).

Insomma, la volta prossima che dovete decidere telefonatemi…

Per concludere UN AGGIORNAMENTO SUL PREMIO CHIAVICA.

Il sondaggio sulla PEGGIOR PELLICOLA APPARSA SUGLI SCHERMI ITALIANI NEL 2011 si concluderà nella notte tra il 31 gennaio e il 1 febbraio.

Attualmente la classifica vede appaiati

  • L’ULTIMO DEI TEMPLARI (votato da 5 lettori)
  • TRANSFORMERS3 (idem)

Seguono I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER e PRIEST (entrambi con 3 voti) e I SOLITI IDIOTI (2 voti).

torno a parlare di THE ARTIST (e la volta prossima…)

Una settimana fa mi chiedevo quanti Oscar avrebbe portato a casa. Intanto ha beccato 3 Golden Globe: miglior commedia, miglior attore, miglior colonna sonora.

Ribadisco il giudizio: è un film FURBO.

Comincia col commuovere (il grande divo che tramonta ingloriosamente mentre la giovanissima star si arrampica sulla cima dell’Olimpo: un classico) e finisce in gloria. Un omaggio al cinema muto (la scena con l’attaccapanni ha un sapore chapliniano) confezionato molto bene.

E non sottovalutiamo la mossa antisovietica (nell’iniziale film-nel-film). “Putin, non alzare la voce! Noi a Hollywood sappiamo cosa pensare di voi, sporchi russi…”

Anche MIDNIGHT IN PARIS ha ricevuto un Goldenglobe (per la sceneggiatura; e qui non c’è distinzione tra soggetti drammatici e “leggeri”).

Altro film furbo: W. A. contrappone all’America contemporanea (che considera prosaica e bigotta) gli “anni folli” di F. S. Fitzgerald e di Gertrude Stein. Sesso alcool e charleston (niente droga per Woody e il rock potrà piacere a Celentano, non a lui).

Beh, ne riparliamo tra un mese…

Postscriptum: nel prossimo post si parlerà di GAME POWER, un mensile degli anni ’90 che molti non hanno dimenticato…

art

Published in: on gennaio 16, 2012 at 7:02 PM  Comments (9)  
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Specchio specchione delle mie bramone…

… quale tra i filmoni del 2011 mi è piaciuto di più?

  • LE IDI DI MARZO?
  • THE ARTIST?
  • THE TREE OF LIFE?
  • DRIVE?
  • IL DISCORSO DEL RE?
  • BORIS IL FILM?

Prima di rispondere dovrei rivederli con calma. Non si può valutare serenamente dopo una sola visione.

Ad esempio, TREEOFLIFE non mi è piaciuto tantissimo la prima volta. Mi tornavano in mente molte cose sgradevoli: anch’io ho vissuto negli anni cinquanta con un padre autoritario eccetera. Rivedendolo (con mio figlio) in versione originale l’ho molto rivalutato.

Poi ho comprato il divudì e ogni volta che rivedo certe scene applaudo mentalmente.

FACCIAMO COSI’

Aspetto i dvd degli altri (cominciando da DRIVE), li vedo e rivedo e poi decido. Che fretta c’è?

POST SCRIPTUM. Armakuni mi informa sulle perplessità di sua moglie riguardo a THE ARTIST (rischia il divorzio…) e io rispondo dicendo che

  • se la dolce metà ama gli happy ending NON POTREBBE TROVARNE UNO MIGLIORE
  • se le piace la TRAGEDIA esca 20 minuti prima della fine

drivelifeartista

Published in: on gennaio 12, 2012 at 9:08 am  Comments (7)  
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quanti Oscar a THE ARTIST?

C’era una volta il cinema muto.

E ci fu (tra il 1927 e il 1929) il dramma di tante star (attrici, attori e registi) che per diverse ragioni NON RIUSCIRONO ad adeguarsi alle nuove tecniche espressive e non lavorarono più.

Storia risaputa, molto ben raccontata in CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA (Singin’ in the rain, 1952) e che dà lo spunto a questo film.

Capolavoro? L’ho visto due volte e ancora non so decidermi.

Ma sono sicuro che qualche statuetta la porterà a casa. Perché (prima di tutto) è un film FURBO. Anzi FURBISSIMO.

      • E’ un omaggio alla Hollywood degli Anni Venti, pur essendo francese la produzione, francese il regista, francesi i due protagonisti (d’ora in poi denominati LUI e LEI). I giurati dell’Academy apprezzeranno di più LEI che balla il foxtrot o LUI che fa il verso a Douglas Fairbanks?
      • E’ un omaggio al cinema del passato, quello col formato quadrato (niente Panavision, niente Cinemascope) e coi titoli all’inizio e non alla fine. Anche questa è una furbata che sarà molto apprezzata.
      • FURBISSIMO l’impiego di un JR Terrier, ottimamente addestrato (neanche al Circo Medrano ho visto numeri così sorprendenti)
      • FURBO il lieto fine. Qualcuno della mia ballotta l’ha trovato zuccheroso, ma come si poteva fare altrimenti? Se LUI ad esempio muore recitando, appare l’ombra di Chaplin (Luci della ribalta), se impazzisce viene in mente VIALE DEL TRAMONTO (confronti che schiaccerebbero chiunque)
      • Furbo l’affiancare a LEI e LUI due comprimari di classe: John “Flintstone” Goodman (il produttore) e James Cromwell (l’autista tuttofare). Cromwell è un attore di lungo corso: di recente l’abbiamo visto nei panni del principe Filippo d’Edimburgo (in THE QUEEN) e del presidente Bush senior in W.
      • Last but not least, FURBISSIMA l’idea di riesumare l’Unionesovietica come stato-canaglia. Avete notato che nel film-nel-film LUI interpreta una specie di Primularossa in lotta contro i Russi per l’indipendenza della Georgia?

artisti

Perché in Italia si dicono tante bugie?

Tranquilli. Non faccio sociologia. Vado solo al cinema.

Qualche volta vedo dei filmoni, altre volte dei filmetti, categoria che comprende

  • NEW YEAR’S EVE (Capodanno a New York, diretto da Garry Marshall). A Times Square si prepara il rito della Mezzanotte più chiassosa dell’anno. Si intrecciano storie più o meno sentimentali. Non sono tutti ricchi (una coppia cerca di salvarsi dalla miseria con i 20mila dollari offerti a chi partorirà per prima nel nuovo anno), non sono tutti buoni. Chi ha visto l’originale mi segnala Hector Elizondo che parla con accento polacco (cosa non facile per un ispano-americano)
  • IMMATURI (diretto da Paolo Genovese). Una ballotta di 7 quarantenni (4 uomini e 3 donne) in vacanza a Paros (Cicladi, Grecia). Finiranno tutti in carcere (per la cleptomania di Ambra Angiolini), litigheranno, faranno pace e soprattutto DIRANNO TANTISSIME BUGIE (nella gara a chi ne dice di più la spunta Luca Bizzarri)

Ecco, le bugie. Mentre nel film americano (niente di che, ma si può vedere) NESSUNO DICE UNA BUGIA, nel nostro (che consiglio solo a chi ama i panorami diurni e notturni del mar Egeo) se qualcuno dice la verità E’ UN PURO CASO.

In quasi tutte le commedie italiane degli ultimi anni c’è qualcuna/o che finge di essere quella/o che non è, che inganna il marito, la moglie, i genitori ecc

A pensarci bene E’ UNA TRADIZIONE ANTICA: il nostro è il paese di Arlecchino servitore di due padroni (c’è una commedia di Goldoni che si chiama proprio IL BUGIARDO, e ci sono bugie nel Boccaccio e nella Mandragola di Machiavelli ecc ecc). Antica tradizione di servilismo e di insincera adulazione del padrone di turno, parlasse spagnolo o francese o tedesco o inglese.

Siamo sempre stati abituati a fingere.

Poi magari la nostra “furberia” conduce al disastro, come avvenne l’8 settembre del 1943…
immaturi

Published in: on gennaio 8, 2012 at 12:22 am  Comments (9)  
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the dark side of the USA: dalle Idi di Marzo a J. Edgar

Gli States sono di moda. Quest’anno si elegge il Presidente.

E’ cominciata nell’Iowa quella lunga tournée chiamata PRIMARIE (quattro anni fa cominciava l’ascesa di Barack Obama).

Sarà un caso l’apparizione sugli schermi di due storie “politiche”?

  • THE IDES OF MARCH. Un bel dramma, ben interpretato da Ryan Gosling e George Clooney (anche regista). Riuscirà il governatore Morris a conquistare i delegati che gli mancano, più contrattando la vicepresidenza con un boss del Partito Democratico che lanciando proclami agli elettori? E riuscirà il suo addetto stampa Stephen a perdere ogni illusione? Vicenda amara, ricca di colpi di scena, priva di quel manicheismo di tanti film alla F. Capra, con i buoni, i cattivi… qui (come si dice a Roma) il più pulito ci ha la rogna
  • J. EDGAR. Povero Hoover, ossessionato dalla paura dei comunisti, ma soprattutto da una madre che definire una rompicoglioni è un pallido eufemismo! E una volta che parla di sposare un’attrice il suo amichetto gli fa una scenata isterica (bicchieri rotti, pugni in faccia e alla fine baci in bocca) che sembra di essere a Beautiful! Che compassione mi fai! Quasi ti perdono di aver ricattato mezza America e aver fatto di tutto per sputtanare M. L. King… Bravo Di Caprio, bravissima J Dench (la rompicoglioni), un po’ meno bravo Eastwood come regista (magari una maggior concisione e un uso meno frequente del flashback…)

In entrambi i casi TIRA ARIA DI OSCAR (più per LE IDI che per EDGAR).

A meno che i giurati non si lascino affascinare da THE ARTIST, coraggioso omaggio al cinema (muto) degli anniventi.

Film che recensirò presto.

P.S. All’uscita del cinema Rialto ho sentito questo commento: “Dopo aver visto questo film, passa la voglia di votare!”

Beh, in America il carisma di Obama sembra appannato e molti sospettano che il VERO potere si nasconda dietro le quinte, oltre e al di sopra dei partiti. In Italia lo sapevamo già da un pezzo.
ididicaprio

Premio CHIAVICA 2012 – verbale della Commissione

Oggi, 1 gennaio del nuovo anno, dopo il brindisi di Mezzanotte si è riunita nel salotto di casa mia la Commissione di Valutazione delle nominations, composta da

  • mia moglie Paola
  • il geom Giuliano Lolli di Imola
  • il sig Mario Garosi, in rappresentanza della Provincia di Vicenza
  • l’avv Pasqualina Ientile, in rappresentanza del Regno delle Due Sicilie
  • io sottoscritto, in funzione di segretario-verbalizzatore

Detta commissione, visti gli Atti d’ufficio, ha deliberato di

  1. dichiarare CHIUSA la fase delle nominations
  2. aprire un’altra bottiglia di Cartizze

Glissando sugli effetti del Cartizze, si notifica che i film nominati CHIAVICHE in questo blog sono i seguenti (accanto ad ogni titolo è trascritta la somma algebrica dei voti positivi e negativi)

I FANTASTICI VIAGGI DI GULLIVER (- 3)

L’ULTIMO DEI TEMPLARI (- 3)

TRANSFORMERS3 (- 3)

I SOLITI IDIOTI (- 2)

PRIEST (- 2)

AMICI MIEI – COME TUTTO EBBE INIZIO (- 1)

BACIATO DALLA FORTUNA (- 1)

BEASTLY (- 1)

BOX OFFICE 3D (- 1)

JUSTIN BIEBER – NEVER SAY NEVER (- 1)

MATRIMONIO A PARIGI (- 1)

MANUALE D’AMORE3 (- 1)

NAPOLETANS (- 1)

VACANZE DI NATALE A CORTINA (- 1)

EX . AMICI COME PRIMA (zero)

ONE DAY (zero)

SILVIO FOREVER (zero)

NON saranno ammesse altre nominescions.

Si potrà invece votare per ciascuna delle sopraelencate CHIAVICHE in senso positivo (+ 1, non è poi così orrendo) o negativo (- 1, SI’ è proprio orrendo!!!!!!) fino alla data improrogabile del 31 gennaio 2012.

e comunque, a prescindere da concorsi, commissioni, ricorsi, sorsi e morsi, BUON ANNO A TUTTI

Postscriptum assolutamente irrilevante. Nel 2011 i post che hanno ricevuto più visite sono stati

  1. Canalemussolini, romanzo
  2. Il bambino con il pigiama a righe (il libro e il film)
  3. Ho sposato un deficiente, di Carla Signoris

quasi niente film, quasi tutta letteratura; forse perché di blog cinefili ce n’è tantissimi e di letterari pochini?

fine del postscriptumassolutamenteirrilevante

cartizze

Published in: on gennaio 1, 2012 at 11:05 am  Comments (16)  
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