in memoria di un blogger assassinato

A me non mi sparano. Poco ma sicuro.

Io scrivo cosuzze di cinema, libri e altre leggerezze. Non do proprio fastidio a nessuno.

Ma lui, Mario Piccolino, scriveva di camorra.

Ciao, Mario. Se c’è un paradiso dei blogger, dove se parli di Anna Frank ti commenta Anna Frank, spero di incontrarti.
morte

Published in: on Maggio 31, 2015 at 9:09 am  Lascia un commento  
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verso le finali di BOOKLAND… ma prima qualche considerazione sui 3 film italiani che a Canne sono stati sconfitti da Annibale

tenoriSapete già tutto di Bookland, vero?

Ma si vive bene anche senza sapere tutto… comunque, siamo arrivati alle finali di giugno:

  • mercoledì 3 se la giocano la III B delle Zappa (hanno battuto la III A per 6 a 1) e la III D delle Fabrizio De André (hanno battuto la III C per 7 a 3)
  • giovedì 4 tocca alla II C delle Irnerio e alla II A delle Zappa

Ora lasciatemi dire qualcosa sui 3 tenori italiani (Garrone, Moretti, Sorrentino) che in terra di Francia sono andati per suonare ecc

Meritata la loro esclusione dai premi? Mah, per dirlo avrei dovuto vedere tutti gli altri film.

E, per la verità, non ho visto neanche IL RACCONTO DEI RACCONTI. Lo andremo a vedere domenica e poi recensirò.

Ho recensito positivamente MIA MADRE di Nanni Moretti e YOUTH di Paolo Sorrentino.

Mi è piaciuto di più il morettesco tributo alla madre (che brava la Lazzarini!!), meno le malinconie alpine di Sorrentino.

Quando avrò completato il tris, tornerò sull’argomento. Adiòs.

Published in: on Maggio 30, 2015 at 11:41 am  Comments (1)  
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24 maggio 1915 (prendete appunti: probabilmente ve lo chiederanno all’esame)

Cento anni fa il regno d’Italia dichiarò guerra all’impero di Cecco Beppe.

Vedendo in prospettiva, possiamo dirlo subito: NON è una ricorrenza felice.

Occorre che spieghi perché?

Sangue, devastazioni, quel culto della vita militare (“l’igiene del mondo…”) che sappiamo cosa ci ha portato. Ci toccherà sentire la vecchia balla che quella guerra rinsaldò il popolo italiano? Alla fine gli italiani erano più divisi di prima: c’era una tale tensione tra interventisti e neutralisti, che il 4 novembre del 1919 il primo Anniversario fu celebrato in sordina, perché già tirava aria di guerra civile…

Ci toccherà anche risentire quella canzone di E. A. Mario, fasulla fin nei particolari?

“l’esercito marciava… per far contro il nemico una barriera…” (nella realtà, il nemico era schierato sulla difensiva; eravamo noi ad attaccare); dopo l’immagine elencherò alcuni dati che serviranno all’esame
guerra
Dicevamo?

Ah, sì; sapete a quali stati stranieri l’Italia ha dichiarato guerra, grazie alle scalmane belliciste dei suoi Capi?

(l’elenco è lungo e forse ne dimenticherò qualcuno)

  • Impero d’Austria (1866)
  • Impero d’Etiopia (1895; poi abbiamo fatto il bis nel 1935)
  • Impero turco (1911)
  • Impero austro-ungarico (1915)
  • Impero tedesco (1916)
  • Francia e Impero britannico (1940)
  • Grecia (1940)
  • Jugoslavia (1941)
  • Unione Sovietica (1941)
  • Stati Uniti d’America (11 dicembre 1941)
  • e mi fermo qui, perché sarebbe troppo lungo aggiungere tutte le altre guerre, interventi, “missioni di pace” ecc, che hanno mandato i nostri marinai e i nostri soldati a morire in Cina, Spagna, Libano, Balcani, Iraq…

E sapete quali stati hanno attaccato noi? NESSUNO, a parte quel simpaticone di Hitler, l’8 settembre 1943 (ma, formalmente, non era una dichiarazione di guerra)

In fondo noi siamo simpatici, facciamo tenerezza. Noi non siamo un popolo di guerrieri, siamo quelli di Arlecchino e Pulcinella, dei macaroni e della tarantella, figaro qua figaro là sono il factotum della città lalla la ralla lalla lallà!

Published in: on Maggio 24, 2015 at 11:31 am  Comments (3)  
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MI RIFACCIO VIVO (Sergio Rubini, 2013)

Lo ridanno spesso su scaicinema. Rivedendolo, mi sembra meglio di come lo giudicai 2 anni fa.

TRAMA ESSENZIALE. Biagio, imprenditore sfigatissimo, vuol farla finita e si butta nel lago. Karl Marx, che ha le funzioni del dantesco Minosse, giudica e manda… all’Inferno quelli come lui. Ma forse c’è una via di scampo.

Commedia brillante, ben recitata da professionisti con la P maiuscola (Marcorè, la Buy, Solfrizzi, Rubini, ecc) meritava qualcosa di più del miserrimo incasso (manco un milione di euro!); un motivo c’è…
vivo
MOTIVO (dello scarso incasso): nel film si parla di morte, di Inferno e di Paradiso; il pubblico italiesco (che magari va a Messa la domenica) non ama questi temi; soprattutto odia l’idea che qualcuno (in questo caso il barbuto K. Marx) dia un giudizio definitivo su come sei vissuto e come sei morto.

Per cui ci si attacca al ferro di cavallo, al corno di corallo… e si spera di non morire mai.

Frank Capra lo può fare, Rubini no…

Preti sposati? Ci pensa Silvio…

(dalla prima Lettera di Silvio al Papa)

Caro signor Bergoglio Santità, (ma posso chiamarti Francesco, vero?) sento dire spesso che i preti si lamentano perché non trombano perché la loro sfera affettiva è sbirolata e si vogliono sposare.

Vedi, caro Santità, io non mi intendo molto di preti, ma di matrimonio sì. E’ un investimento importante e non sempre garantisce la soddisfazione dei clienti dei coniugi.

Prendere moglie costa molto. Costa la moglie, costano i figli (mica li mandiamo nelle scuole pubbliche piene di comunisti non sempre all’altezza delle aspettative!!!) e le figlie, che appena crescono vogliono vestirsi alla moda e gonfiarsi le tette curare il look…

Insomma ci vuole una barca di soldi per metter su famiglia e già adesso i preti rompono il cazz sono sempre lì a scuotere il bussolotto delle offerte.

Ti do un consiglio, Francesco mio.

Alla sfera affettiva dei tuoi preti ci potrebbero pensare le mie amiche.

Ne ho tante che, finita l’epoca della cene eleganti, non hanno molto da fare. Io istituirei un servizio a domicilio di pompin Assistenza Spirituale. Senza coinvolgimenti affettivi, senza complicazioni…

Naturalmente pago io. In cambio, quando ci saranno le elezioni… ci siamo capiti? 

A proposito, la sai quella del prete e della suora che finiscono in un albergo di montagna… (ah già, è vecchia!)

Beh, me ne verrà in mente un’altra e te la spedirò la prossima volta.

Meglio ancora: quest’estate vienimi a trovare e ci facciamo due risate.

Ciao!!!!!

Silvio

il candidato elenchi i film classificabili nelle categorie BAH e al di sopra del BAH; inoltre chiarisca perché da un po’ di tempo non scrive una recensione come si deve…

Lo ammetto.

Sono stato molto pigro dal 23 marzo ultimoscorso (recenz di LATIN LOVER). Posso invocare come attenuante l’impegno di organizzare il torneo di BOOKLAND, il cui regolamento è qui e i cui primi risultati trascrivo in calce, dopo le immagini.

Comunque, è il momento di rimediare.

Basandomi sulla già esposta classificazione dei film (dalle fetecchie ai capolavori), dichiaro che

  • non visto niente “al di sotto del BAH” (mi hanno riferito che AGE OF ULTRON, interminabile nuovo episodio della serie AVENGERS, starebbe bene in questa classe; ma non posso giudicare quello che non conosco)
  • nella categoria del BAH posso inserire LE STREGHE SON TORNATE (tragicommedia spagnola che parte molto bene, ma nel finale è appesantita da troppe capriole espressioniste e da troppi personaggi inutili) e SOLDATO SEMPLICE (Cevoli è simpatico, ma non basta da solo a reggere la baracca)
  • al di sopra del BAH si situa CAKE (ottima prova di attrice di J. Aniston, in un ruolo veramente difficile di “cattiva”); è forse il migliore di questo mese (a parte BLADE RUNNER, si capisce, ma che ve lo dico affà…)
  • se Cake è una storia triste, neanche il morettesco MIA MADRE scherza; una regista in crisi (molto brava la Buy) assiste all’inesorabile spegnersi della madre; “e tutti questi ricordi andranno perduti come lacrime nella pioggia… è tempo… di morire…”
  • in SE DIO VUOLE non muore la madre; muore il prete (A. Gassman) e viene sinceramente rimpianto (all’ospedale c’è mezza Roma); adesso che ci penso… alla guida di quel camion c’era Harrison Ford! (vuoi vedere che don Pietro era un replicante?)
  • SARA’ IL MIO TIPO? è una garbata commedia francese, ben diretta (da Lucas Belvaux) e ben recitata; lui e lei sono reciprocamente attratti (come Deckard e Rachael); sorpresa finale (ma il confronto con il finale di BLADE RUNNER è impietoso)
  • FORZA MAGGIORE è un dramma svedese a lieto fine; scende una maxivalanga su una famiglia felicemente affiatata: lei si preoccupa dei figli, lui del telefonino… lei lo perdonerà?; molto bravo il giovane regista Ruben Comesichiama; ma non è un capolavoro (essendo il termine capolavoro riservato a BLADE RUNNER)
  • nel caso non sia chiaro, la maggior delizia di questo mese me l’ha data un film di Ridley Scott il cui titolo comincia per B

ridleytipocake
Nel caso vi interessi saperlo, ecco i primi risultati del gioco didattico BOOKLAND

  • II C Fabrizio De André – II A Fabrizio De André: 6 – 3
  • II C Irnerio – II C Fabrizio De André: 8 – 7
  • II B Zappa – II C Zappa: 6 – 4
  • III A Zappa – III C Zappa: 3 – 1
  • III D Fabrizio De André – III A Fabrizio De André: 7 – 3
  • III C Fabrizio De André – III B Fabrizio De André: 6 – 3
Published in: on Maggio 10, 2015 at 12:11 PM  Comments (1)  
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ci sono cose che mi interessano meno della royal sorellina; ma sono poche…

Sono stato informato della nascita di Carlotta Elisabeth Diana Victoria Alice Archibalda, insomma della figlia di Kate Middleton, maritata Windsor. Ero tentato di scrivere un post intitolato CHISSENEFREGA? (in inglese, WHO CARES?), ma mi sono detto: “dai, non fare il fanatico; in fondo si tratta di una donna che partorisce, cosa bella in ogni caso… e poi ci sono notizie più inutili…”

E’ vero. Ci sono notizie più inutili, argomenti verso i quali il mio interesse tende allo zero assoluto (scala di Kelvin). Eppure se ne parla sui giornali. Cito a caso:

    • il sorteggio delle semifinali della Coppacampioni; sono state sprecate migliaia di parole per valutare i rischi di incontrare il Bayern o il Barcellona; sostanzialmente, essendo lo scopo del gioco quello di buttare nella rete avversaria una sfera avente circonferenza di circa 70cm, è la stessa cosa; come scrisse M. T. Cicerone palla rotunda est (e io aggiungo cui fregat?)
    • tale Julie Gayet, amante fissa del presidente Hollande, vive con lui al palazzo dell’Eliseo e ha cominciato a mettere mobili nuovi nelle sue stanze; come si dice in francese e sti kazzi? se fossi un contribuente francese mi piacerebbe sapere chi li paga, quei mobili; ma non lo sono.
    • tali Fabio e Mingo (da molti anni ospiti di PISCIA LA NOTIZIA) sono stati “tagliati”; forse c’entrano la CIA o il Mossad; già me ne sbatto di STRISCIA, figurati di chi ci lavora (chiamalo lavoro…); comunque, F&M non finiranno sul lastrico: quando sei apparso in tv per qualche anno ci puoi vivere di rendita per decenni (come scrisse il sopra citato Cicerone semel Mingus semper Mingus); centinaia migliaia di comparsate alla Sagra del Caciocavallo o al Festival della Cozza sono assicurate.
    • Michelle Hunziker ci informa che, dopo anni di dieta vegetariana, ha ricominciato a mangiare bistecche di manzo; notizia di importanza storica, cosmica, in confronto alla quale impallidiscono (come le minuscole stelle durante lo splendore del plenilunio) le imprese di Samantha-nello-spazio.

lego

Published in: on Maggio 4, 2015 at 6:22 PM  Comments (2)  
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Tre romanzi, tre film

La scena è nel megastudio ollivudiano di K (vedi post precedente), che ha convocato lo sceneggiatore X, lo sceneggiatore Y e lo sceneggiatore Z.
hollywood producers

K– Sentiamo cosa ha da dirci Mister X.

X- Ho stravolto un romanzo che tutti gli americani sanno a memoria: LA LETTERA SCARLATTA (Hawthorne, 1850), storia di un amore straromantico tra Hester (che si crede vedova) e un Pastore presbiteriano…

K– Sì, sì, la so! Quando andavo a scuola mi divertivo a immaginare che la lettera A significasse asshole (buco del culo, nota del traduttore)

X, Y e Z– Ah, ah, ah, che divertente!!! (applaudono, mentre K sorride, sentendosi un fine umorista)

X– Ho pensato a un colpo di scena finale. Mentre, nel romanzo, il Pastore muore consumato dai rimorsi, nel film si porterà via la bella Hester (approfittando di un’improbabile rivolta degli indiani) fino al North Carolina, dove vivranno felici e…

K– Perché proprio Carolina? Nello stato più conservatore d’America, dopo il Wyoming?

X– Al pubblico piacerà proprio per questo: se Boston era più puritana e oppressiva della Carolina… cosa poteva essere?

K– Mi sembra troppo intellettuale, ma potrebbe funzionare… e Mister Y cosa ci dice?

Y– Ho preso un racconto di W. Irving (La leggenda di Sleepy Hollow), dove un damerino un po’ scroccone venuto dalla città (Ichabod Crane) viene burlato dagli abitanti di un villaggio del Connecticut. Ma io l’ho trasformato in un vero horror: cavalieri spettrali, donne demoniche, incubi… e ho trasformato Ichabod in un coraggiosissimo eroe…

K– Bene! Gli horror sono sempre di moda! Prevedo un incassone! Mister Z?

Z– Ve lo ricordate IO, ROBOT di Asimov?

K– Certamente! Asimov aveva la fissa dei robot… e immaginò che l’umanità uscisse dall’incubo della bomba atomica e trovasse pace e benessere grazie all’intervento di questi androidi… uno di loro diventa Presidente degli Stati Uniti… mi sembra che si chiamasse Byerley.

Z– Proprio così, Mr. K! Lei ha una memoria eccezionale! Ma qui la storia è totalmente capovolta! Non siamo più negli anni ’50 (quando la paura di un’Apocalisse nucleare spingeva i lettori di Asimov a desiderare la tutela degli “angeli d’acciaio”). Ora la tecnologia sembra correre troppo e molti sono spaventati dall’idea di intelligenze artificiali, clonazioni ecc. Perciò ho ideato una rivolta vittoriosa degli umani contro i robot! Anche se compariranno i nomi dei personaggi originali (la dott. Calvin, Alfred Lanning, Lawrence Robertson ecc) il vero eroe sarà il detective Spooner che…

K– Bene, bene! Ho già in mente di proporre la parte a Will Smith! Faremo un filmone! E adesso beviamoci su, perché mi sono rotto i co mi sento un po’ stanco di tutta questa letteratura!

In appendice (dopo le immagini) i risultati ottenuti dai film in questione.
robotburtonlettera a
THE SCARLET LETTER (1995) fu un fiasco colossale, stroncato dalla critica e dal pubblico (nemmeno 11 milioni di dollari)

SLEEPY HOLLOW (1999) ebbe un discreto successo di pubblico (oltre 200.000.000 di dollari) e di critica.

I, ROBOT (2004) incassò oltre 345.000.000 di dollari, ma il giudizio dei critici è stato incerto: MyMovies gli da 3,56 su 5, Rotten Tomatoes 5,8 su 10.