Tutti alla guerra! Ma per riderci su…

APOCALYPSE NOW è l’unico film di guerra PROPRIAMENTE DETTO presente nella mia raccolta.

(ci sarebbe anche BARRY LYNDON, ma lì solo 30′ su 184′ riguardano eventi bellici)

Non mancano invece i film che hanno come oggetto la guerra, ma STRAVOLGENDONE I TONI DRAMMATICI. Insomma le parodie.

Eccoli in ordine cronologico:

  1. DUCK SOUP (1933; nell’ediz. italiana LA GUERRA LAMPO DEI FRATELLI MARX). La guerra tra Freedonia e Sylvania è solo un pretesto per una indiavolata rumba di gags surreali, tra le quali la parodia della Cavalcata di Paul Revere (che per gli Americani è una sintesi di Ettore Fieramosca, Nino Bixio e la piccola vedetta lombarda).
  2. BABETTE VA ALLA GUERRA (1959). I Francesi hanno abbastanza spirito per scherzare sulla loro Resistenza. NOI NO. Vi immaginate una commedia con Pieraccioni partigiano e Belen Rodriguez che si fa paracadutare dietro le linee tedesche?
  3. 1941 – ALLARME A HOLLYWOOD (1979). Steven Spielberg rischiò molto, realizzando un film così poco patriottico. Nel pandemonio successivo all’attacco di Pearl Harbour gli unici che riescono a colpire almeno parzialmente i loro obiettivi sono i marinai del sottomarino giapponese. I militari e i civili americani sono ugualmente ridicoli.
  4. STURMTRUPPEN (1976). Da noi è facile ridicolizzare le forze armate (vi lascio indovinare il perché) per lo più con farse trucide (Lino Banfi, Montagnani, Franco&Ciccio ecc ecc). Questo è forse l’unico film che meriti rispetto in questo campo (a parte che me l’ha regalato mia moglie) con le sue battute sarcastiche e la bravura degli interpreti: Cochi, Renato, Toffolo, Andreasi, Teocoli, Boldi…

marx1941guerratruppen

DUE DOMANDE FONDAMENTALI (in allegato, profonde considerazioni sulla parola AMORE)

PRIMA DOMANDA FONDAMENTALE: Benigni è messo talmente male finanziariamente da dover accettare una parte così loffia?

SECONDA DOMANDA FONDAMENTALE: Possiamo fin d’ora candidare TOROMEWITHLOVE per il Premio CHIAVICA D’ORO 2013?

Alla domanda numero 1 rispondo negativamente. A quanto mi risulta Roberto sta bene a soldi.

Per spiegare la sua presenza nel cast ritengo si debba seguire un’altra pista. Dopo l’Oscar del 1999 il Nostro era famoso nel mondo (per non citare la parte in ASTERIX CONTRO CESARE), ma poi c’è stato il flop di PINOCCHIO…

Mettiamola così: quando si è stati sul red carpet non ci si rassegna a sparire. Ragionpercui Benigni DIREBBE SI’ A QUALSIASI PROPOSTA, magari una comparsata in MEN IN BLACK 4…

Alla domanda n° 2 preferisco non rispondere (per ora). Preferisco ascoltare il parere dei miei eventuali lettori. Perilmomento posso solo dire che ho visto in questi primi mesi del 2012 film ben più chiavicheschi, come il vanzin-obbrobrio BUONA GIORNATA.

Allegato finale. ATTENZIONE!!!!!! Leggere le seguenti righe può provocare SBALZI D’UMORE, CRISI CARDIACHE, ANSIA, ENURESI e PRURITO.

Come è stato dimostrato da Euclide, scrivendo ROMA al contrario si ottiene AMOR. Dobbiamo dedurre che ROMA sia il contrario di Amore?

Si consideri che nel titolo compare LOVE, parola ambigua che si può tradurre in molti modi, da “questo lo faccio SOLO PER TE, non lo farei per nessun altra/o” a “ti ho comprato anche i cioccolatini: me la dai o no?”

  • in un episodio, un’americanina particolarmente insulsa incontra un romano lungocrinito: non hanno ancora litigato (è lì che si vede se può funzionare) e già i genitori di lei traversano l’Oceano… QUANTA FRETTA!!!
  • poi c’è la pochade, ispirata al fellinesco SCEICCO BIANCO: mentre la mogliettina passa dalle braccia di Albanese a quelle di Scamarcio, il maritino viene sgridato da una escort (“sei arrivato vergine al matrimonio? vergogna!!!”); a parte che Penelope Cruz sta a Giulietta Masina come Berlusconi sta a De Gasperi, mi volete spiegare come tradurre LOVE in questo episodio?
  • altro episodio, altro tipo di amore; uno studente piuttosto ingenuo si infatua per un’attrice furba e capricciosa; A. Baldwin, qui nel ruolo di grillo parlante, gli ripete: “non ti accorgi che è fasulla? lasciala perdere!”; fortunatamente lei se ne va e lui torna dalla comprensiva fidanzatina.
  • infine, l’episodio di Benigni (e così il cerchio si chiude): qui l’amore NON C’ENTRA PROPRIO, c’è solo l’attrazione fatale che certe donne provano per il VIP di turno (“ti ho visto in tv, ergo voglio entrare nel tuo letto”); finita la notorietà, finita l’attrazione.

CONCLUDO dicendo che queste cose succedono a Roma, ma sarebbe lo stesso a Grosseto o a Innsbruck (però il film “venderebbe” di meno). Credo in definitiva che non sia Roma il contrario di Amore.

Se capovolgi AMORE, leggi Allen.

Invecchiando, Woody è diventato sempre più amaro e misogino. Davanti a questo Dio misterioso, di cui sappiamo così poco oltre alla sua forza irresistibile, non si inginocchia più (come in MIGHTY APHRODITE), ma si limita a sottolinearne sarcasticamente l’irrazionalità.

benigni

Tema: UN FILM CHE MI E’ PARTICOLARMENTE PIACIUTO

(altro…)

TITANIC vs. SCHETTINIC

Da quel romanticone che sono NON HO POTUTO NON RIVEDERE sul grande schermo il plurioscarizzato film di Cameron.

Aggiunge il 3D fascino ulteriore? Direi di no. Era spettacolare prima, è spettacolare dopo. Cambia poco.

Ma, visto che siamo in argomento, propongo ai cinematografari italiani un’ideuzza. 

UN SUPERCOLOSSO IN 3D… non ci sono i soldi? Beh, in 2D e mezzo

TRAMA. Da Capri (è più esotico di Civitavecchia; anche i bovari del Kansas hanno sentito parlare di Capri) parte la crociera inaugurale del supermegatransatlant vabbè, della Costa Concordia.

Al timone, il tronfio comandante Schettinoni (Danny De Vito va bene? Se non ci sono soldi va bene anche Jimmy il Fenomeno) che racconta barzellette truzzejimmy e raccomanda a tutti di non preoccuparsi dell’inquietante assenza di topi a bordo.

Sfiorando la Costa Smeralda (che però non è una nave), mentre una bonazza gli fa un pomp durante un momento romantico Schettinik manda la nave sugli scogli.

“Gli scogli non erano sulla mappa” si difenderà poi il bastard l’eroico comandante. E questo rispecchia perfettamente la mentalità burocratica degli italiani: se una cosa non è scritta sulla carta NON ESISTE. Ma non divaghiamo.

Mentre i passeggeri ballano la tarantella sul ponte (su invito del comandante) qualcuno comincia a salire sulle scialuppe. Di Caprio (costa troppo? ci mettiamo Peppino di Capri…) prende per mano Kate Winslet (non c’è? neanche la Capotondi? ci mettiamo Alba Parietti, che viene anche gratis…) e le canta “Partono ‘e bastimenti per terre assai luntane, cantano a buordo: so’ napulitane!”

Mentre Lei chiude gli occhi, commossa da tanto mielume, Lui (accortosi che sulla scialuppa è rimasto un solo posto) la butta fuori bordo a calci in cul con un gesto energico.

Tranquilli! Lei galleggia, credete a me, galleggia!

Alla fine, mentre il figliendrocchia l’ex-comandante se la squaglia, sale a bordo MARIO MONTI che abbassa lo spread e raddrizza il barcone. Tutti cantano in coro “Comandante siamo con te-e-e-e!!!! Meno male che Mario c’è!”

Aspetti tecnico-economici. NON C’E’ BISOGNO DI MODELLINI né di vasche oceaniche!!!! Abbiamo già la nave spiaggiata, gli scogli e tuttoquanto! Con qualche trucchetto della computergrafica otterremo la navona prima in navigazione, poi inclinata sul fianco, infine dinuovo galleggiante.

Titolo: NATALE SULLA COSTA CONCORDIA.

Nei migliori cinema. E anche in quelli di merda. (lo so: non è mia; l’ho copiata da Checcozalone, ma mica c’è il copyright…)
schettinic

BEL AMI vs. CILIEGINE

Volevo massacrare il film Bel amì (regia quadrumane degli inglesi D. Donnellan e  N. Ormerod).

Ma non c’è gusto: lo hanno già fatto in troppi. Tra le tante sferzate cito quella di Maurizio Acerbi: “Pattinson? è impossibile trovare uno migliore di lui per la parte del bello senza minimo talento”

Effettivamente mr. Pattinson (ex Diggory, ex Cullen, ex veterinario Jankowsky) ha una gamma espressiva molto ridotta. Un fotomodello senzanima.

Ho chiesto a mia moglie (nell’intervallo tra il primo e il secondo tempo) se le piacesse. Lei: “Perlamordiddio! Sei molto più sexy tu!”

Che cara mia moglie…

Parlerò bene solo di Christina Ricci (classe 1980) che ricordo di aver visto in

  • The Addams Family (aveva 11 anni; ne aveva 13 nel sequel)
  • Casper (aveva 15 anni e si prendeva una platonica cotta per il fantasmino)
  • Blake Snake Moan (ruolo difficile: una proletaria tossica e ninfomane del Tennessee)

Stavolta non è proletaria. Né ninfomane (anche se qualche capriola nel letto la fa): è un’annoiata altoborghese. Merita un buon voto, comunque.

Passiamo a un altro film, visto sabato sera al Rialto.

Mentre in Belamì una troupe 100% anglosassone fingeva di recitare a Parigi (gli interni li hanno girati in Inghilterra, gli esterni e la scena della chiesa a Budapest) CILIEGINE è interpretato da francesi (Laura Morante -anche regista- è bilingue) a Parigi, quella vera.

Infatti piove quasi sempre. Alzi la mano chi è andato a Parigi senza aprire l’ombrello almeno un giorno sì e uno no.

TRAMA ESSENZIALE. La protagonista è perennemente in lotta con gli uomini. Però incontra il malinconico Antoine che non le fa paura (per un malinteso crede che lui sia gay) e, con l’aiuto di un’amica e del di lei marito, tutto finirà bene.

La definirei una garbata sophisticated comedy. Tutti sono belli, eleganti e vivono in belle case; vorrei vedere se il tono sofisticato reggerebbe se fossero due disoccupati senza un euro e costretti a bere il Tavernello da un cartone.

NON ho chiesto a mia moglie se le piaccio più io o Pascal Elbé (interpreta Antoine). Uscirei dal confronto con le ossa rotte.morante

Published in: on aprile 16, 2012 at 5:20 PM  Comments (6)  
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i trionfi del cinema italiano (in allegato, la Commedia dell’Arte vive ancora e vi ho mai raccontato di come Fagiolino Fan Fan dettò il suo epitaffio?)

Esultate!

Dei cinque film più visti negli ultimi mesi 4 sono italiani (tra cotanta gloria nazionale si è inserito a sorpresa il francese INTOUCHABLES)

(dopo, se proprio volete soffrire, li elenco)

Sono 4 commedie. Ma è meglio chiamarle FARSE.

Che differenza c’è? ESEMPLIFICO, accostando due battute, entrambe pronunciate davanti a un cadavere (ma è la sola cosa che hanno in comune).

  • Non è giusto! Le altre figlie pensano al matrimonio, cucinano torte e fanno shopping con le loro madri… e io che faccio? nascondo cadaveri!
  • Madonna dello Sterpeto! Com’era arrapeto!

IL CANDIDATO ANALIZZI SEMANTICAMENTE LE DUE BATTUTE, EVIDENZIANDO LE DIFFERENZE TRA LO HUMOUR BRITANNICO E QUELLO BARLETTANO E TRA LA PROFESSIONALITA’ DI KRISTIN SCOTT-THOMAS E QUELLA DI LINO BANFI.

Non te la prendere, Lino! Lo so che tieni famiglia e poi, diciamolo sottovoce, il pubblico italiano ama moltissimo le battute dialettali.

E’ così dai tempi della COMMEDIA DELL’ARTE: lazzi e giochi di parole riescono meglio se sono in dialetto.

In fondo in fondo, gli italiani non si sono mai abituati del tutto al forbito toscaneggiare delle classi colte. Quando possono esprimersi spontaneamente preferiscono “so’ cose ‘e pazzi!” a “che situazione anomala!”, oppure “va da via i ciapp!!!” piuttosto che “non abusare della mia pazienza!”

Di conseguenza hanno notevole successo film bisieschi e verdoneschi che ricalcano le gags e gli accenti della commediadellarte: Pulcinella, Arlecchino, Colombina, Brighella, Pantalone ecc sono ancora vivi e fanno incassare!

Infine, già che siamo in argomento (e prima di allegare la classifica dei film più visti), devo fare una precisazione.

IL DOTTOR BALANZONE NON E’ LA MASCHERA PIU’ POPOLARE DI BOLOGNA.

Fa parte dell’antica tradizione, è vero, ma lo utilizzavano nelle commedie dedicate a un pubblico aristocratico (il che spiega il suo lessico classicheggiante, metà italiano metà latino).fagiol

Al pubblico popolare piaceva e tuttora piace di più FAGIOLINO FANFAN.

Maschera plebea (è un facchino, non un intellettuale), sempre pronto a bastonare i suoi antagonisti.

Furbo e rissoso, spesso si innamora. In una farsa di cui non ricordo il titolo è capace di dettare il suo epitaffio (una donna crudele gli ha spezzato il cuore e lui pensa alla morte):

“Qui giace Fagiolino morto di dolore;

fèrmati o passeggero se hai scadore (sta per PRURITO)

e se hai scadore grattati la panza.

Qui giace Fagiolin senza speranza”

Published in: on aprile 12, 2012 at 12:08 PM  Comments (3)  
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se un film è bello devi rivedello (licenza poetica), ovvero SE IL VINO E’ BUONO RIEMPI ANCORA IL BICCHIERE

Quando sarò in possesso dei DVD di tutti i 6 filmoni che elencavo il 12 gennaio ultimoscorso (mi mancano THE ARTIST e LE IDI DI MARZO) stilerò la mia personalissima classifica sul cinema del 2011.

Qui mi limito a esemplificare la mia teoria (SE UN FILM E’ VERAMENTE BUONO non puoi fermarti a una prima -e necessariamente imperfetta- visione) con 2 casi.boris
Ho visto BORIS circa un anno fa (era Aprile) e molte battute me le sono perse tanto rideva il pubblico. Adesso vedo e rivedo il divudì e le capisco meglio.

  • “Walter, abbiamo un cinepanettone!” (la direttrice di Raicinema a uno che presumibilmente di cognome fa Veltroni); sul momento mi era sfuggita.
  • “i protagonisti saranno simpaticissimi bastardi abbronzati e corrotti” (il regista di “Natale nello Spazio” agli “sceneggiatori democratici”); poche parole per descrivere il governo che ALLORA era in carica (e poi si cala l’asso: “l’Italia è il paese che amo…”)
  • “Concentratevi! Pupo è uno esigente! Vuole roba forte!” (gli sceneggiatori democratici ai “topini” che lavorano nel retro loft).

E poi ci sono ELIO E LE STORIE TESE che cantano sui titoli di coda…

ALTRO GIRO, ALTRO FILM.kingTHE KING’S SPEECH non è piaciuto a Cannibal Kid.

Forse per un fatto generazionale (l’attrice più giovane è la 45enne Bonham Carter) o perché lo considera una forma di propaganda monarchica. In realtà l’istituzione monarchia NON ne esce tanto bene (nessuna istituzione, vista da dietro le quinte, fa bella figura).

Bertie il Balbuziente (f-f-f-f-fuck) spera di nascondersi nelle pieghe della storia. Ma il Destino (f-fuck) lo chiama in scena a fare il re proprio alla vigilia dell’Apocalisse (fuck! fuck!). In Italia la stampa fascista ironizzava su “re Giorgetto d’Inghilterra” (fuck!! fuck!! fuck!!!), ma la dolce insistenza della moglie e la sapienza psicologica di un “esperto in linguaggio” lo sbloccano (FUCK!!!! FUCK!!!! FUCK!!!! FUCK!!!!).

Scena magistrale: lo sfogo del vecchio re Giorgio Quinto (l’ottimo Michael Gambon) che rimpiange i tempi andati quando “i re non dovevano diventare ATTORI, cercando di ingraziarsi i sudditi”.

Detta da un attore, è una grande battuta.

Infine, la colonna sonora. Beethoven (Allegretto della Settima sinfonia – Concerto “l’Imperatore”) e Mozart sono dappertutto.

E’ un modo per sottolineare che la II Guerra mondiale non era diretta a distruggere la Germania, ma solo a neutralizzare il criminale progetto hitleriano di sostituire il diritto e la morale con la LEGGE DELLA GIUNGLA: might is right…

Published in: on aprile 2, 2012 at 7:37 PM  Comments (6)  
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