Ho sognato di due tizi che si sono ritrovati a cioncare in un bar.
Essendo due tizi di fantasia darò loro nomi di fantasia. Barack e Matteo vanno bene?
OK, Barack e Matteo.
Come càpita spesso tra mariti momentaneamente lontani dalle mogli hanno fatto amicizia e hanno parlato di tutto (di quanto è bella Firenze, del pugilato femminile, dei Chicago Bulls e di Michael Jordan…).
Dopo il quinto bicchiere, hanno cominciato a parlare di cinema. Di come nei rispettivi paesi si producano ottimi film ma anche ignobili e inguardabili fregnacce.
Barack ha sghignazzato fino alle lacrime di un filmaccio, intitolato NOAH. “Non puoi credere, my friend, quante cazzate sono accumulate in 139 minuti! Angeli pentiti, acqua che schizza dal terreno trasformando il mondo in un’immensa Iacuzzi… e il supercattivo Tubalcain (nipote di Caino) e alla fine c’è il duello che sembra di essere a Tombstone, al OK Corral… Do you remember the gunfight? Bang, bang, bang!”
“Lo so, amico, lo so. Conosco anch’io la storia e so che i due liocorni non si salveranno… e so chi ucciderà Tubalcaino, ma non voglio spoilerare! Però in fatto di bischerate noi non siamo secondi a nessuno: sono anni che in Italia imperversa DON MATTEO, un serial killer una serie che neanche in Crimea la vogliono vedere (si sono staccati dall’Ukraina perché era circolata la voce che la Tv ucranesca l’avesse comprata). Stiamo pensando di farci il film. Dove il capitano Tommasi, dopo aver trombato tutte le femmine di casa Cecchini, si fa anche la moglie del maresciallo che, con la faccia da cornuto che si ritrova, accetta in silenzio. Intanto il mio omonimo è chiamato a dirigere lo Ior, scopre troppe porcherie e convince J. Ratzinger a dimettersi; non so quale citazione tirerà fuori, ma comunque lui ha ne sempre…”