Soldato che scappa è buono per un’altra volta (Caporetto, Dunkirk, Stalingrado)

Mi hanno regalato l’ultimo saggio di Aldo Cazzullo.
cazz

Più che un saggio è una collana di 12 saggi storici (per un totale di 208 pagine). Tutti ben scritti, con un linguaggio giornalistico particolarmente brillante.

Sono 12 giornate particolari, in cui vennero prese decisioni cruciali.

  • il giorno in cui Vittorio Emanuele III rifiutò di firmare il decreto di Stato d’Assedio che avrebbe sbarrato la strada a Mussolini (1922)
  • il giorno in cui Colombo partì con tre gusci di noce diretto verso l’ignoto (1492)
  • il giorno in cui Artemisia Gentileschi testimoniò contro il mascalzone che l’aveva sverginata (1612)
  • il giorno in cui Napoleone fuggì dall’isola d’Elba (1815)
  • il giorno in cui Galileo abiurò davanti al tribunale ecclesiastico (1633)
  • il giorno in cui Giulio Cesare fu ucciso per mano di 10 congiurati (44 avanti Cristo)
  • ecc

Tre le altre c’è la data della Rotta di Caporetto: 24 ottobre 1917. In questo caso la narrazione non si ferma a quel giorno. Lo sfondamento dei nemici costrinse i nostri generali a prendere decisioni immediate (cosa a cui non erano abituati): resistere ad ogni costo e non arretrare di un metro (era l’idea di Luigi Cadorna)? o ripiegare sulla linea del Piave?

La storia non si fa con i “se”. Ma proviamo a immaginare come sarebbe finita la guerra se la Terza Armata (la migliore, quella destinata ad arrivare a Trieste) fosse stata accerchiata dai tedeschi…

Ci mancò poco. Riuscirono ad oltrepassare il Tagliamento e a raggiungere il Piave grazie al sacrificio della brigata di fanteria Venezia che (tra il 30 e il 31 ottobre) perse più della metà dei suoi effettivi ma riuscì a proteggere la ritirata italiana.

A questo punto (il libro di Cazzullo non c’entra più) prendo in considerazione due casi simili di armate accerchiate. Nel maggio del 1940 il Corpo di Spedizione britannico riuscì a reimbarcarsi dalle spiagge di Dunkerque e la Germania perse la sua grande occasione.

Nel 1942 la VI armata tedesca venne accerchiata a Stalingrado. Avrebbero potuto ritirarsi verso ovest (abbandonando i pezzi di artiglieria nella neve), ma quell’isterico criminale di Hitler proibì di cercare una via di fuga.

Conclusione.

  1. L’esercito italiano rischiò il collasso totale nel 1917 e si salvò fuggendo ritirandosi strategicamente.
  2. Gran parte dell’esercito britannico si salvò fuggendo ritirandosi in buon ordine nel 1940 (e chi vinse la guerra?)
  3. La sesta armata tedesca venne annientata a Stalingrado perché non fuggì (e chi perse la guerra?)
Published in: on dicembre 28, 2022 at 12:23 am  Comments (3)  

BUON NATALE!!!!!!!!!

A tutte e a tutti quelli che mi leggono auguro un felice Natale!
comet

Published in: on dicembre 24, 2022 at 12:11 am  Comments (3)  

i peggiori del 2022

(parlo dei film; se volessi alludere agli uomini l’elenco sarebbe troppo lungo)

Nel corso di questo drammatico 2022, tra missili, torture, droni e corruzione internazionale, non ho trascurato la mia passione per le sale cinematografiche.

Ho visto molti film così così (categoria del BAH), alcuni al di sopra del BAH (ne parlerò alla fine) e un quartetto tutto italiano al di sotto del BAH

blapatacolibrangeli

Giunti alla fine dell’anno sono lieto di conferire al SESSO DEGLI ANGELI l’ambito trofeo di CHIAVICA DELL’ANNO con la seguente motivazione:

“riesce ad essere contemporaneamente pruriginoso e dolciastro, scontentando sia chi voleva più sesso sia chi voleva soltanto ridere” (applausi)

Post Scriptum. Già da molti anni aspetto la fine della stagione (quest’anno aspetterò il luglio 2023) per scegliere the best of the year.

Qualche bel film comunque l’ho visto. Li nomino in ordine alfabetico.

  • DANTE (recensito qui)
  • GOOD LUCK TO YOU, LEO GRANDE (recensito qui)
  • LA SIGNORA HARRIS VA A PARIGI (recensito qui)
  • LA STRANEZZA (recensito qui)
  • MAIGRET (recensito qui)
  • OMICIDIO NEL WEST END (recensito qui)
  • STORIA DI MIA MOGLIE (recensito qui)

Sta per cominciare un nuovo anno.

Arriveranno gli Oscar e forse vedremo qualche film veramente bello.

 

Published in: on dicembre 20, 2022 at 6:11 PM  Lascia un commento  

IL CORSETTO DELL’IMPERATRICE (dalle favole all’incubo)

A quasi tutti i compari della mia ballotta il film di Marie Kreutzer (discendente di Rodolphe?) è piaciuto tanto.
siss
A me no. Mi è sembrato uno di quei sogni caotici causati dall’abuso della peperonata.

Tipo quando sogno un remake di CASABLANCA interrotto continuamente dalla pubblicità:

    • Rick si chiede “proprio qui doveva venire tra tanti night club? sarà perché qui serviamo il Gin Burton?”
    • Ilsa rifiuta di salire sull’aereo per Lisbona “No, io volo soltanto con Ryan Air!!!”

rickilsa

Capisco che oggi si vogliano riscrivere le favole zuccherose che piacevano tanto in passato (compreso il romantico matrimonio di Sissi e Cecco Beppe). Ma qui si è esagerato.

Faccio un esempio.

Lei visita all’ospedale dei militari feriti. Uno le chiede di accendergli una sigaretta. Lei lo accontenta, se ne accende un’altra e si sdraia accanto a lui. Davanti ai medici.

Ma che davero? Un’imperatrice e un soldato che fumano insieme all’interno di una corsia ospedaliera?

E il soldato sarebbe stato ferito all’assedio di Sarajevo? Mi sono documentato: in quegli anni non ci fu nessun evento bellico a Sarajevo e dintorni.

E cosa mi dite di trovate anacronistiche come il cinematografo (un francese filma l’imperatrice nel 1877… e i fratelli Lumiere gli hanno rubato l’idea?) o la nave che trasporta Elisabetta per l’ultimo viaggio da Ancona alla Grecia (quella nave è ancora in servizio! e io ci ho viaggiato!).

POST SCRIPTUM. Paola mi fa notare assonanze tra Maria Antonietta (austriaca infelice a Parigi) e Elisabetta (bavarese infelice a Vienna).

Concordo. Entrambe uccise dall’odio politico: M.A. ghigliottinata nel 1793, E. pugnalata nel 1898

 

Published in: on dicembre 16, 2022 at 12:03 am  Comments (4)  

JOHN LENNON NON E’ MAI STATO A BOLOGNA

Almeno che io sappia.

Ci sono stati Paul McCartney, Albert Einstein, Jean Paul Sartre, Maria Callas, Woody Allen, Lady Diana, Sting ecc. Ma lui no.

Però oggi i versi della sua più famosa canzone le puoi leggere in via D’Azeglio.

Tutti gli anni il Comune e l’Associazione Commercianti decorano quel tratto di strada con le parole di illustri concittadini.

Cominciarono con Lucio Dalla nel dicembre 2018.
john

Quest’anno è stata scelta IMAGINE.

Per la verità a me sembra (e non soltanto a me) che questo testo sia fuori luogo.

Via D’Azeglio è uno dei templi della società consumista, un tripudio di balocchi, profumi e studi legali. C’è un certo contrasto con una canzone che, a leggerla bene, è la parafrasi del Manifesto di Marx.

Imagine no possession – no need for greed or hunger…” (traduco: Immagina l’abolizione della proprietà privata… un’umanità non più divisa tra avidi e affamati…)

La musica però è molto bella. E, nella seconda strofa, compare la parola PEACE. Abbiamo tutti una gran voglia di PACE e quindi benvenuto a Bologna, caro John!

And merry christmas!

Published in: on dicembre 12, 2022 at 12:42 am  Lascia un commento  

Ricordati di pontificare le feste (dal Decalogo dei veri Italiani)

Le finestre della nostra camera da letto danno sul viale dedicato a Carlo Pepoli.
via

Nei giorni feriali non c’è bisogno di attivare la sveglia. Dalle 7.30 alle 8 una fiumana di studentesse/studenti si dirige rumorosamente verso il liceo Righi e la contigua facoltà di Ingegneria.

Ieri, venerdì 9, era giorno feriale. Avrebbero dovuto svegliarci loro. Ma abbiamo dormito beatamente fino alle 10.

C’era il Ponte.
pont

Se tu che mi leggi provieni da un’altra galassia devo spiegarti che un ponte qui da noi è un Sacramento.

E’ (come dice il Poeta) un’apostrofo rosa tra le parole Giovedì e Domenica.

E’ un importante comandamento nel DECALOGO degli Italieschi. Un decalogo che comincia con

DI TROPPO RIPOSO NON E’ MAI MORTO NESSUNO

e si conclude con

NON TIFARE PER LA TERNANA (se sei di Perugia)

NON TIFARE PER IL PERUGIA (se sei di Terni)

Adesso non mi vengono in mente le altre leggi; ma tornerò sull’argomento.

Qui mi limito a ricordare la figura di Ugo la Malfa, unico ministro italiano che cercò di abolire i ponti.
ugo

Con una legge del 1977 La Malfa riuscì a cancellare gli effetti “pontificali” di molte feste religiose (Epifania, San Giuseppe, Ascensione ecc) e civili (2 giugno e 4 novembre). A quell’epoca io insegnavo e ricordo benissimo l’entusiasmo degli alunni che ritornarono in classe il 2 gennaio.

Anche la gratitudine degli adulti (genitori e insegnanti) fu commovente. Basti pensare che il partito di cui La Malfa era leader sparì.

Published in: on dicembre 10, 2022 at 12:29 am  Comments (3)  

Come impiegare 300 miliardi di euro e vivere felici (in allegato, NUOVO INNO NAZIONALE, più rivoluzionario di quello che abbiamo adesso)

E’ venuto a trovarmi il presidente Mattarella
matt

“Professore, mi è stato riferito della sua vincita al Superenalotto: una cifra veramente notevole! Tale da creare seri problemi al bilancio statale! La invito perciò a dimostrare il suo patriottismo rinunciando a riscuotere la vincita. In cambio le offro l’usufrutto perpetuo (anche a favore di suo figlio che mi risulta vivere in Sudamerica) del palazzo del Quirinale. Io ne faccio volentieri a meno: si gode un bel panorama, ma tutti quei saloni mi sono venuti a noia”

-Grazie, signor Presidente. Ma mi annoierei anch’io a vivere sempre nello stesso posto. Credo che impiegherò il gruzzolo viaggiando. Se proprio mi vuol fare un favore firmi un DPR per sostituire l’Inno di Mameli con questo…-

(mi metto a cantare)
pappa
La storia del passato

ormai ce l’ha insegnato

che un popolo affamato

fa la Rivoluzion!

Ragion per cui, affamati,

abbiamo combattuto!

Perciò “buon appetito”

facciamo colazion!

Viva la pa-pa-pappa

col po-po-po-po-po-pomodoro!

Viva la pa-pa-pappa

che è un capo-po-po-po-po-polavoro!

Viva la pa-pa-pa-pappà

col po-po-pomodor!

Ho aggiunto che questo nuovo inno è più rivoluzionario di quello di Mameli. Anzi tutto contiene la parola RIVOLUZIONE e poi il pomodoro è notoriamente rosso.

Inoltre la parola MORTE (che compare così spesso nel vecchio inno) male si concilia coi sentimenti più autentici del nostro popolo. L’italiano medio tocca ferro tutte le volte che se ne parla.

Non ho sentito le obiezioni del Presidente alla mia proposta. Mi sono rigirato nel letto riprendendo subito sonno.

Published in: on dicembre 6, 2022 at 12:11 am  Comments (2)  

Come difendersi dalle telefonate questuanti (particolarmente frequenti in questo mese)

Si avvicina Natale.

Siamo tutti buoni. E poi abbiamo la tredicesima da spendere… MA NON ESAGERIAMO CON LA BONTA’
bont

Già durante i mesi precedenti è arrivata una quantità esagerata di lettere, pacchetti, calendarietti, invocazioni varie pro questo e pro quello.

Opere pie e superpie, patronati benefici, orfanelle orfanelli infermerie senza frontiere emergenze di tutti i tipi… la cassetta della posta è intasata!

Non solo posta.

Negli ultimi giorni sono arrivate telefonate pro questo e pro quello… Che palle!

E pensate che il mio numero non è sull’elenco telefonico! Da anni!!!!

Probabilmente si sparsa la notizia che devolvo il 5×1000 all’ANT.
ant

Alla faccia della privacy il mio numero è finito in qualche database. E’ come il telemarketing di chi telefona per venderti un aspirapolvere. Esiste una forma di difesa, per la verità, chiamata registro pubblico delle opposizioni (creata proprio per difendere la privacy) ma non è sufficiente.

Infatti tu puoi, mediante il RPO, difenderti dai numeri già identificati. Se ti chiama il 051 xyzxhzxx (che ti ha già rotto gli zebedei più volte) tu automaticamente lo metti nello spam e non lo senti nemmeno.

Ma il figlio di puttana il furbone ha molte risorse.

Ti chiama con altri numeri (e tu hai solo la gioia di mandarlo a cagare) dribblando il RPO e tutte le altre sigle possibili e immaginabili.

Resta però una risorsa (suggerita dal mio amicone Mario).

  1. Ho comunicato ai miei parenti e amici (pochi ma fidati) che mia moglie e io non rispondiamo per almeno 8 squilli. Dopo di che potranno comunicare per noi.
  2. Dopo l’ottavo squillo rispondo. Ho elevate possibilità di trovare un interlocutore accettabile: l’esperienza mi ha insegnato che i ballbreakers di cui sopra molto raramente insistono tanto (hanno troppa fretta)
  3. Se però non mollano e riescono, approfittando di un tuo attimo di distrazione, a stabilire un contatto vocale userò l’arma definitiva: “non posso rispondere! aspetto una telefonata importantissima da Santiago del Cile!” (cosa peraltro vera)
Published in: on dicembre 4, 2022 at 11:12 PM  Comments (2)