Tipitipitì dove vai?… (e sarebbero quelli i migliori anni della nostra vita?)

L’altra sera mi è capitato di vedere (e sentire) Orietta Berti in tv. Titolo della trasmissione: ANCHE GLI ZOMBIE CANTANO …ehm, I MIGLIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA
berti
Prima considerazione. Non so voi; ma per me gli anni 1969-1974 non sono stati i migliori: tra il Settembre Nero della Giordania, la strage alle olimpiadi di Monaco, le bombe di Piazza Fontana e di Piazza della Loggia, la tragedia infinita del Vietnam, Pinelli che volava dalla finestra e il golpe di Pinochet ci toccava anche la dolce Orietta che cantava “Per avere una bambola blù quante lacrime ho pianto di più” e “Tipitipitì dove vai? Tipitipitì cosa fai? Tipitipitì come mai sei innamorata di lui?”

Seconda considerazione. Sono contrario al suicidio… però posso capire cosa ha spinto Luigi Tenco al deplorevole gesto.

Published in: on Maggio 31, 2016 at 6:57 am  Comments (3)  

Morire, dormire… dormire, forse sognare… (omaggio a Giorgio Albertazzi)

Ciao, Giorgio.

Scrivo due righe per ricordare che grande attore sei stato.

Lo faccio con qualche giorno di ritardo; ma sai, sono un pigrone… e comunque non avevo pronto il “coccodrillo”

Sei stato il principe Myskin e l’imperatore Adriano, Dante e Jekyll, don Giovanni, il cardinale Antonelli e Rodion Romanovic Raskolnikov.

Ma, soprattutto, Amleto.

La prima volta che ti ho sentito nel monologo (Teatro Duse, Bologna) era il dicembre del 1964; l’ultima (nello stesso teatro) era il gennaio 2013.
lecc
Ora ti sei addormentato. Quali sogni ti visiteranno nel sonno della morte?

Te li auguro pieni di musica e di belle donne.

Published in: on Maggio 30, 2016 at 6:54 am  Lascia un commento  
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Preparatevi su Pasolini – lo chiederanno alla Maturità

Si avvicinano gli Esami di Maturità. Secondo voci insistenti P. P. Pasolini sarà tra i protagonisti.
ppp
Se ne parlerà come scrittore? Forse anche nella tipologia storico-politica?

Nel dubbio, elenco i testi che bisogna conoscere bene. Non si improvvisa su questo personaggio (morto il 2/11/1975, 40 anni fa)

  • i romanzi RAGAZZI DI VITA e UNA VITA VIOLENTA
  • la sceneggiatura del film ACCATTONE (pubblicata da Garzanti nel 93, con introduzione di Ugo Casiraghi)
  • le poesie; almeno quelle in italiano, a cominciare da L’USIGNOLO DELLA CHIESA CATTOLICA (poi vi cito qualche verso… provate a farne l’analisi)
  • gli SCRITTI CORSARI; leggete almeno l’articolo IL VUOTO DEL POTERE IN ITALIA, con la famosa metafora delle lucciole “…darei l’intera Montedison per una lucciola”
  • infine, IL PCI AI GIOVANI: poesia (in realtà è una prosa che va a capo ogni tanto) molto discussa dal ’68 in poi; secondo schemi marxisti piuttosto datati si contrappongono i poliziotti (i veri proletari) agli studenti (i borghesi); “Smettetela di pensare ai vostri diritti, smettetela di chiedere il potere: un borghese redento deve rinunciare a tutti i suoi diritti…”

Infine ecco i versi che ho promesso dieci righe fa:

(Pasolini si rivolge al Crocefisso)

“E a che ci avrebbero

brillato i pugni

e i neri chiodi

se il Tuo perdono

non ci guardava

da un giorno eterno

di compassione?”
chiesa

Published in: on Maggio 28, 2016 at 7:07 PM  Lascia un commento  
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SONO FOTOGENICO (Dino Risi, 1980)

Ogni tanto cado nella tentazione di vedere qualche commediola all’italiana.

Per lo più delle vere schifezze. L’ultimo era talmente melenso che non lo nomino neppure… (vabbé, se proprio volete saperlo, indicherò il titolo in fondo al post)

Per rifarmi la bocca tiro fuori dall’armadietto il dvd di una VERA commedia.

Perché mi piace tanto SONO FOTOGENICO?

Non è un capolavoro, d’accordo, ma Dino Risi sapeva il fatto suo. E sceglieva bene il cast.

A parte i due protagonisti (Pozzetto e la Fenech) ci sono VERI attori in scena, a cominciare da quel grande caratterista che era Michel Galabru (qui nella parodia di Dino De Laurentiis)
galabru
Per non parlare dei “camei”: Mario Monicelli, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi e tanti altri nel ruolo di se stessi.

Perché non se ne fanno più film così? Problemi di budget? Non c’è più Dino Risi? O è il pubblico che affolla le sale solo per il genere farsa?

Già, dimenticavo di sottolineare che SONOecc ha un finale amarognolo. Mica come i film di Zalone dove alla fine sono tutti contenti…

TRAMA ESSENZIALE. Un pirla cinefilo parte dal paesotto per conquistare Cinecittà. Gliene capitano di tutti i colori. Torna al paesotto.
risi
Se non l’avete ancora visto, ve lo consiglio.

Se non avete visto UN PAESE QUASI PERFETTO vi consiglio di non vederlo.

Published in: on Maggio 27, 2016 at 6:57 am  Lascia un commento  
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ahi dura terra perché non t’apristi?

voar
Dante l’aveva previsto…

Published in: on Maggio 26, 2016 at 12:47 am  Lascia un commento  

NERO WOLFE (rivedendo Tino Buazzelli in tv)

Per me è stata una festa rivedere ieri Tino Buazzelli e Paolo Ferrari nella serie del 1969.
nero
archie
C’è stata anche una serie tv nel 2012, con Pannofino (N. Wolfe) e Sermonti (A. Goodwin). Se proprio volete la mia opinione sulla differenza tra le due versioni… abbiate pazienza un momento. Prima devo dire qualcosa sul personaggio.

Wolfe non è un eroe buonista. Già il nome non incoraggia (Nero sta per Nerone). Non ha la cortesia di Poirot né la signorilità di Holmes. E’ burbero, scostante, irascibile, tratta male le donne… e anche gli uomini.

Si serve di Archie Goodwin (segretario tuttofare) soprattutto per riscuotere esose parcelle, ma lui finge di non essere interessato ai dollari. Ogni tanto Archie, esasperato, sbotta che se ne vuole andare; il suo datore di lavoro sogghigna: “Quella è la porta, Mr. Goodwin”

(appare più nei romanzi che sullo schermo, dove la figura di Wolfe è leggermente ingentilita; comunque Archie si consola con rapide conquiste femminili, perché a lui le donne piacciono molto)

Nonostante tutto Nero Wolfe ha il suo fascino. Si muove pochissimo (e non suona neppure il violino) ma ragiona con incredibile lucidità. E, qualche volta, prova un po’ di commozione. Ad esempio quando parla contro la guerra (da alcuni indizi si deduce che, quando era molto giovane e meno obeso, abbia preso parte alla prima guerra mondiale)
ner
Ecco qui Francesco Pannofino.

Senza offesa, France’, tu sei bravissimo ma il confronto con Buazzelli ti vede perdente. Lui veniva da decenni di teatro (Shakespeare, Brecht, Gogol, Pirandello…). Tu hai dato il meglio di te in BORIS…

Ma sei ancora giovane (e ti auguro vita lunghissima): puoi diventare un grande!

Un merito notevole, devo dirlo, la serie del 2012 ce l’ha. Trasferendo Wolfe nel tempo e nello spazio, le sue indagini si svolgono a Roma alla fine degli ’50. Ciò evita il tono, anzi la stonatura di far parlare poliziotti e assassini di NYC con accenti romaneschi e viterbesi (come avveniva nella serie buazzelliana).

Published in: on Maggio 15, 2016 at 11:37 am  Lascia un commento  
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Sandra Milo, APEG

Qualche anno fa (dal sett 2012 al 2013) ho postato su attrici, nostrane e foreste, chiedendo a lettrici e lettori di indicarmi in quale ruolo avessero convinto di più.

Penso proprio che tornerò sul tema.

Anche perché molte delle dee in questione hanno aggiunto perle alle loro collane. Devo, assolutamente devo, ritornare sulle carriere di M. Cotillard, C. Blanchett, C. Mulligan, K. Winslet, S. Johansson, Ch. Theron ecc

Lo farò. Promesso.

Nell’attesa vogliate gradire qualche riga su un’attrice (almeno Wikipedia la definisce così) che in questi giorni riappare sul grande schermo con un filmazzo (che non vedrei neanche se me lo prescrivesse il dottore) e che merita il titolo di APEG come poche altre.

Avrebbe Potuto Essere Grande (come avrebbe potuto A. Sordi) se si fosse fatta dirigere solo da maestri come

  • FELLINI (8emezzo, Giulietta degli spiriti)
  • PIETRANGELI (Fantasmi a Roma, Adua e le compagne)
  • ROSSELLINI (Il generale Della Rovere)
  • AVATI (Il cuore altrove)

Invece era più facile fare televisione o comunque “lavorare” con Steno, Gregoretti, Festa Campanile ecc in filmetti che non nomino neppure sennò mi guasto l’umore.

Cali dunque il sipario… con questa immagine felliniana.
milo

Published in: on Maggio 13, 2016 at 11:19 am  Comments (2)  
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Dramma (a lieto fine) in 5 atti

Premessa essenziale, ma anche no: il protagonista (d’ora in poi denominato Marco) altri non è che l’anonimo P che all’aeroporto di Bologna ha già dato prova della sua pirlaggin distrazione.

Atto primo.

(dal fruttivendolo) -Ecco qua, signor Marco! Serve altro?-

Marco – Ho scordato il portafoglio a casa! Ancora! Abbia pazienza, signora… è l’età che si fa sentire! (fruga affannosamente nelle tasche)

-Non c’è problema… pagherà domani, dopodomani, l’anno prossimo…-

Atto secondo.

Marco suona al campanello del Vicino.

-Vicino, o mio vicino! Mi sono chiuso fuori di casa! Non trovo più il mazzo delle chiavi! Eppure devo entrare… potrei passare dal vostro terrazzo che confina col mio… e forse, forzando la finestra del bagno, entrare in casa? Oppure chiamerò i pompieri? Ma preferirei evitarlo…-

(il vicino esamina la porta e studia la situazione) -Le sconsiglio vivamente di saltare dal mio terrazzo al suo! E’ pericoloso! E poi sa quanto le costerebbe rifare la finestra del bagno? La cosa migliore è scendere in strada e chiedere l’intervento del ferramenta qui all’angolo… corra che sono quasi le 12.30!-

Marco corre in strada

Atto terzo

Davanti al negozio del ferramenta Marco bussa invano. Sono già passate le 12.25 (lui chiude a quell’ora, non alle 12.30 come crede il vicino) e comunque, a pensarci bene, costerebbe un occhio forzare la serratura. Più economico è chiamare un taxi e farsi portare a S. Giovanni in Persiceto, dove la moglie (già nota come M) ha il suo mazzo di chiavi.

Atto quarto

di nuovo nel negozio del fruttivendolo

Marco – Signora, questa mattina mi scusavo della mia distrazione e le dicevo che l’età si fa sentire… beh, è anche peggio di come pensavo! Ora devo chiamare un taxi… ma non ho soldi e perciò devo approfittare della sua gentilezza e chiederle un presti… (si interrompe, un attimo prima di chiamare il numero 519090) ma quello non è il mazzo delle mie chiavi?

(infatti, nell’Attoprimo, aveva frugato con troppa energia le proprie tasche e le chiavi erano finite in una cassetta di kiwi)

Atto quinto

nella casa del vicino che (d’accordo con la moglie) si è impietosito del pirla di Marco e lo ha invitato a mangiare un boccone

Vicino -Quanti disastri sono stati sfiorati oggi! Lei avrebbe potuto rischiare il salto tra i due balconi… avrebbe potuto rompere il vetro… avrebbe potuto trovare il ferramenta che le avrebbe chiesto un’enormità per aprire la porta di casa… altrettanto costoso sarebbe stato il viaggio in taxi! E invece è finito tutto bene! Dunque non dica più che per i distratti non c’è compassione! Qualche angelo custode c’è!!
distratt

Published in: on Maggio 11, 2016 at 2:20 PM  Comments (6)  
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Specchio, specchio amico, quale tra questi film è il più fico?

Mi chiedevo tempo fa cosa sarebbe rimasto della stagione cinematografica 2015/16.

Tra i seguenti titoli (quelli proposti da Blabla sono contrassegnati con *) quale sceglierò come il migliore?

  • AVE, CESARE
  • BROOKLYN*
  • CAROL
  • DIO ESISTE E VIVE A BRUXELLES*
  • HATEFUL 8
  • INSIDE OUT
  • LA CORRISPONDENZA*
  • LA CORTE
  • MR. HOLMES
  • PERFETTI SCONOSCIUTI
  • REVENANT
  • SICARIO
  • SPOTLIGHT*

Volete che vi rinfreschi la memoria con le TRAME ESSENZIALI di detti film?

  1. Ave, Cesare – Matteorenzi progetta di uccidere Pierluigius Bersanius Imperator (G. Clooney); prima sostituisce il Senato con il Coordinamento Viola Club; poi assalta Bersanius con tutti gli Ultras; dopo la 22esima coltellata Bersanius esclama “Tu quoque, Renzi, fili mi…” (sed gnottae dicere non potuit et procubuit)
  2. Brooklyn – Matteorenzi va in America a cercar voti; si incapriccia di un’occhicerulea irlandese (S. Ronan) e le chiede di sposarlo; lei scappa a rotta di collo e torna a Enniscorthy (contea di Wexford); “meglio un morto in casa che un Renzi all’uscio!”
  3. Carol – Matteorenzi scopre sua moglie (Cate Blanchett) a letto con Serena Williams; arrapato come un facocero cerca di inserirsi nella liaison, ma si ritira in buon ordine quando Serena minaccia di usare il manico della racchetta per aprirgli l’orifizio anal la mente
  4. Dio esiste e vive a Bruxelles – Matteorenzi è proclamato Presidente della Commissione Europea, Re dei Belgi e Direttore della Brussel Philarmonic, scoprendo così di essere uno e trino; poi litiga con Martine (C. Deneuve), convinta che l’espressione “maremma impestata” che lui ripete di continuo sia una velenosa allusione; poi si sveglia
  5. Hateful 8 – Matteorenzi convoca in una stamberga del Wyoming tutti gli iscritti al PD e indice le primarie; muoiono tutti, rottamandosi a vicenda; prima di esalare l’ultimo respiro Matteo chiede a Mike due vocali e una consonante
  6. Inside out – Cosa c’è nella testa di Matteorenzi? In uno scenario pieno di colori e musichette facciamo amicizia con Smisurata Autostima,  Salti Mortali, Arrampicata Sugli Specchi e Anima de li Mortacci Sua
  7. La corrispondenza – Amy (Olga Kurylenko) ha da anni una intensa relazione via skype con Matteorenzi; ma scopre che ha sempre parlato con un sosia (M. Crozza); in realtà Matteorenzi non esiste, non è mai esistito; lei si consola sposando Jerry Lewis
  8. La corte – Matteorenzi presiede la Corte d’Assise di Scandicci; l’imputato è un vecchio imbroglione (Denis Verdini) accusato di aver cambiato partito quattordici volte; “perché 14?” “perché 13 porta male, vostro onore!” “vi condanno a vedere tutte le puntate di Porta a Porta!” Verdini si caga addosso
  9. Mr Holmes – L’ormai 90enne Sherlock cerca di ricordare in che modo Enrico Letta venne defenestrato nel 2014; la memoria gli torna di colpo: “sono stato io, proprio io, a farlo! gli mandai un tweet… #enricostaisereno… e non mi chiamo Holmes! è stato quel bischero di Watson a darmi questo nickname! io mi chiamo Sherlockrenzi!”
  10. Perfetti sconosciuti – Matteorenzi invita Angelamerkel a una cenetta di lavoro; esaurite le barzellette sui polacchi si passa a un altro gioco; si scambiano gli smartphone e Renzi sussulta nel leggere “vorrei tanto sbatterti sul mio materassone…”; “guarda che è Giuseppe Battiston… gioca nell’altra squadra!” “Ke mi frega? Sono abbastanza donna da fargli kambiare gusti!”
  11. Revenant – Matteorenzi incontra un’orsa nel Dakota e la invita a iscriversi nel PD; lei reagisce male; va a finire che, dopo un’estenuante marcia, Matteo rintraccia il traditore Fitzgerald (Tom Hardy) che aveva tifato per l’orsa e lo incul gli esamina la prostata
  12. Sicario – Matteorenzi esplora un tunnel nel deserto tra El Paso e Ciudad Juarez; incontra (al buio) Josh Brolin che, con una parrucca bionda, si allena a impersonare Donald Trump nel Saturday Night Live; cosa succede poi non è chiaro, ma ora Matteo vuol fondare un Partito Repubblicano in Italia
  13. Spotlight – Matteorenzi entra a Palazzo Chigi tamponando con il cotone idrofilo un’epistassi alla narice (sinistra); poi si accende una sigaretta; i giornalisti del BOSTON GLOBE titolano “fuoco e sangue nel Consiglio dei Ministri”

Sceglierò il migliore tra questi entro la findimaggio, in una fastosa cerimonia che si terrà nel sedile posteriore della mia auto.
renz

qualche esempio di film “grottesco” (già che ci sono, anticipo il mio personalissimo elenco dei film migliori della stagione… anzi no)

Rispondo a CineBlabla che si chiede cosa sia il GROTTESCO.

Premetto che sarà un post molto noioso (dopo non dite che non vi avevo avvisato).

Partiamo con la Domus Aurea di Nerone
nerone
I sotterranei della Domus furono scoperti (per puro caso: un pastore sprofondò in una fessura del colle Oppio) nel 1480 e subito denominati LE GROTTE DI NERONE.

Vennero alla luce dipinti (vedi sopra) dell’epoca imperiale. Erano soggetti veramente strani: mostri, animali immaginari, immagini bizzarre e licenziose (andatele a vedere se non ci credete; adesso quelle “grotte” si possono visitare).

Premesso ciò (ve l’avevo detto che vi sareste annoiati) elenco qui alcuni esempi di film “grotteschi” (a metà strada tra commedia e dramma)

    • DIO ESISTE E VIVE A BRUXELLES – il dio in questione è un tanghero insopportabile; suo figlio Gesù se n’è andato di casa molto tempo fa; lo stesso farà sua figlia; Dio incontra un prete e gli dice “voler bene al prossimo? non ho mai detto una sciocchezza simile!”; il prete lo mena.
    • BORIS, IL FILM – La troupe di René Ferretti tenta di realizzare la versione cinematografica di LA CASTA (Rizzo e Stella); finisce col confezionare un cinepanettone, tutto culi e pernacchie; si ride, ma con tanta amarezza…
    • BELLUSCONE – grottesco elogio della mafia (“quanto c’era Francesco Bontate qui al Brancaccio tutti trovavano lavoro…”) con annessa intervista a Marcello Dell’Utri (allora a piede libero); non è commedia, anzi fa venire i brividi… eppure si ride
    • TELEFONI BIANCHI – ascesa tra commedia e dramma di una puttan di un’attrice negli anni 30 e 40; in mezzo alla tragedia della guerra si ha modo di ridere della morte (per paura) di un attore cocainomane, evidente allusione a Osvaldo Valenti.
    • IL DOTTOR STRANAMORE – forse il capolavoro del genere; chiamalo dramma, se vuoi… ma muoio dalle risate vedendo il maggiore Kong che cavalca la bomba atomica destinata a innescare l’apocalisse (distruggendo la base sovietica di Laputa) agitando il suo stetson e gridando yahoooo

yahoo
Si è fatto tardi. Rimando al prossimo post la decisione su quale tra i film della stagione 2015/16 (ormai conclusa) meriti la palma del MIGLIORE

Published in: on Maggio 3, 2016 at 6:17 PM  Comments (2)  
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