Don Quartino (che non si chiamava così all’anagrafe, ma ne parleremo poi) era un anziano prete di montagna. Viveva in una chiesetta in mezzo ai boschi, dove non andava mai nessuno, e la domenica mattina scendeva nel paesello di Serravalle Traimonti a dir messa. Poi tornava su, non prima di aver fatto visita all’Oste della Malora.

L’oste (d’ora in poi lo chiameremo O.d.M.) gestiva l’unico bar del paese. Era abituato a servire al parroco un quartino di bianco (qualche volta anche di più) tutte le domeniche. Ecco perché lo chiamavano Don Quartino (d’ora in poi D.Q.); ma il vero nome del parroco era Paolo.
Lunedì O.d.M. se lo vide davanti, visibilmente confuso.
Cos’era successo? Una signora che a D.Q. era sembrata molto giovane (ma quando hai 80 anni sembrano tutte giovani) era arrivata alla chiesetta, aveva scattato alcune foto e aveva insistito per fare un “selfi” (almeno a D.Q. era sembrata la parola giusta) con lei e il prete. Aveva chiesto che lui tenesse in mano il rosario. Poi era andata via.
Qualche ora dopo era arrivata una ragazzotta in motorino. Voleva anche lei un selfie con D.Q. e con QUEL rosario.
D.G., frastornato dalla sua insistenza, aveva finito col lasciarle il rosario. E si era trovato in mano 20 euro.
Mentre D.G. raccontava, O.d.M. osservava il suo portatile (o come si chiamava quel rettangolo di plastica). Alla fine commentò: “Amico mio, sei diventato famoso, ma non so se questo sia un bene per te”
Aggiunse che quella signora era una delle influencer più famose d’Europa. Quello che lei scriveva veniva letto istantaneamente da una folla di giovanissimi. La ragazzotta che aveva comprato il rosario era la prima di una lunghissima fila…
“Anzitutto questa sera dormi da me e non rispondere a nessuna telefonata! Poi sentiamo se i Carabinieri ti possono scortare alla tua chiesetta domattina. Avrai bisogno di loro, con la sirena e tutto”
Poi fece vedere quello che Lady Caviale (o il nome era un altro?) aveva scritto: “Questo è il mio amico Don Paolo! Simpaticissimo! Vive a contatto con la natura e prova grandi esperienze spirituali usando questa collana! Ho pregato con lui!”
D.Q. non ci capiva niente. Accettò comunque l’ospitalità di O.d.M.; il quale intanto si era accordato coi Carabinieri e aveva trovato un magazzino in città dove avrebbe comprato quella sera stessa tutti i rosari che c’erano.
“Stammi a sentire! La tua chiesa cade a pezzi! Ti servono soldi per ripararla e questo è il momento buono! Resta qui e non parlare con nessuno!!!”
Rimasto solo D.Q si mise a letto (dopo altri 3 quartini). Sognò di avere i mezzi per rifare la chiesetta dalle fondamenta e di innalzare al cielo un nuovo campanile. Sempre più alto, sempre più alto, sempre più alto…
La mattina seguente si ritrovò seduto accanto a O.d.M nella gazzella dei Carabinieri. Dietro seguiva il furgone con “la merce”.
Spiegò che non gli sembrava bello far pagare per i rosari. Ma O.d.M. lo zittì.
“D’accordo per i rosari gratis. Ma farai pagare (offerta libera!) per i selfie che ti chiederanno! Tu sei diventato celebre e loro vogliono che un po’ di celebrità si attacchi anche a loro! Non hai idea di quanta gente venderebbe l’anima al diavolo per diventare una star della rete!”
Man mano che si avvicinavano alla chiesetta D.Q. si accorse di quanto erano necessari i Carabinieri. La strada era ostruita da auto, moto, anche un camper. Tutti volevano D.Q. e i suoi rosari (fabbricati nella Repubblica Popolare Cinese).
“Ma non sono stati benedetti!”
“Non fare il pignolo! Benedici tu il furgone con tutto il contenuto! E fallo subito, perché siamo arrivati!!!”
E cominciò la catena di montaggio. Benedici, scatta, offerta libera, benedici, scatta, benedici scatta benedici…
Andò così per quel giorno e per i 4 successivi. Anche il Prefetto si informò su cosa stava succedendo. Il Consiglio comunale progettò una nuova strada, molto più larga, per evitare gli ingorghi.
Ma non ce ne fu bisogno.
Rapidamente come era iniziato il movimento “corona del rosario” si esaurì.
Lady Caviar aveva scoperto in una valle vicina un’Oasi di Meditazione Buddista. “Ho provato una profonda emozione spirituale nella meditazione buddista ecc ecc”
Così D.Q. si ritrovò di nuovo solo, con qualche euro in più e una scritta beffarda sul muro scrostato. “Budda batte Cristo 3 a 0”
“Beh, me lo sono meritato!” concluse il vecchio prete spennellando via la scritta.
E con gli euro che aveva messo in cassa ristrutturò la canonica dove ospitò negli anni a venire una famiglia di profughi siriani.
