Un anno fa (a proposito dell’Olocausto) ho citato un bel film. Bello e straziante: se non vi commuove siete messi male…
https://ilbibliofilo.wordpress.com/2009/01/21/il-bambino-con-il-pigiama-a-righe-il-libro-e-il-film/
Quest’anno voglio citare qualcosa di più “leggero”.
In TRAIN DE VIE (su La7 questo pomeriggio) si scherza un po’ sulla tragedia delle deportazioni. L’olocausto non viene nascosto (ci mancherebbe!) ma lasciato sullo sfondo di una vicenda surreale.
Estate 1941. Schlomo (una via di mezzo tra lo scemo del paese e Mosè) ha saputo che tutti i villaggi ebraici della Romania sono svuotati, uno dopo l’altro, e gli abitanti sono trascinati su lunghi treni per un viaggio senza ritorno. Acquistata una vecchia locomotiva e alcuni carri-bestiame, Schlomo e i suoi organizzano un’autodeportazione, una fuga verso la libertà passando attraverso l’Ucraina.
Nel filmato potete assistere a uno degli episodi di questa fuga. A un posto di blocco, le SS vengono ingannate dall’astuto Mordechai, che (avendo vissuto a lungo a Vienna) parla bene il tedesco.
Intanto il villaggio abbandonato brucia,
brucia fino a ridursi in cenere…