Sarebbe impossibile stabilire la graduatoria degli idioti che hanno popolato gli spot apparsi in tv.
Ne elenco alcuni. Poi vi proporrò una domanda cruciale.
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- Ve lo ricordate il famoso imbianchino (montato su bici) che appesantisce la schiena con un pennello colossale? “per una parete grande ci vuole un pennello grande!”
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- e cosa mi dite dei dialoghi surreali tra Lia Zoppelli e Enrico Viarisio? “Prenda, su, una caramella! Non la voglio! E’ di Alemagna! Ullallà! E’ una cuccagna!“
- e lo ricordate il cavallo goloso di caramelle Big Fruits?
- Poi cadde dal cielo la balena che schiacciò un pirla. “Vi piacciono le sorprese?”
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- La balena era l’anticipo dell’asteroide che avrebbe schiantato la mamma di una bambina particolarmente petulante
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- Recentemente ho notato un perfetto idiota (al servizio di Amazon Alexa); prima corre a Pompei durante l’eruzione e chiede che anno è, poi compare ai tempi di Mozart e chiede al soprano di sostituire l’aria della Regina della Notte con I FEEL LOVE (la cantava Donna Summer, do you remember?)
Ora mi chiedo perché il mondo della pubblicità è popolato da tanti cretini?
Azzardo una risposta.
Compito della pubblicità è convincere i citrulli (l’intelligente non ha bisogno di essere aiutato a comprare un dentifricio o un’auto) e quindi si rivolge a loro, solleticandone la vanità.
“Caro citrullo, tu sei un’aquila! Vali infinitamente più di questa gentaglia! Idioti, rozzi, maldestri, zotici e cafoni! In confronto a loro tu sei Einstein, Marie Curie, Guglielmo Marconi e Socrate messi insieme!”