BENJAMIN BUTTON vs. THE LADY IN THE WATER

Solito dilemma. Quale dei 2 metterò nello scaffale e quale nell’armadio?

Dico subito che LA SIGNORA NEL WATER (Shyamalan, 2006) mi era piaciuto in sala,  MA rivedendolo in dvd ha rivelato notevoli difetti (troppi personaggi, psicologie approssimative, mix non riuscito tra immaginazione sfrenata e impalcatura filosofica); per cui lo rivedrò stamattina e poi deciderò.

Intanto, se non la conoscete, beccàtevi  questa TRAMA.

Nella piscina di un grande condominio di Filadelfia affiora una ninfa (Bryce D. Howard): è venuta, rischiando la vita, per comunicare un importantissimo messaggio a un giovane scrittore (interpretato dallo stesso regista). Con l’aiuto del portinaio (Paul Giamatti) e dei condomini (uno spaccato multicolore del popolo americano) riuscirà a compiere le sua missione e a sfuggire a un mostruoso antagonista.

Blim blam.

Catalogo nel genere FANTASY (qualche gradino più in su, non vi pare?) anche The curious case of B. Button (Fincher, 2008) che inserisce in un contesto realistico una buffa idea di F. S. Fitzgerald e la rielabora molto liberamente.

Sul letto di morte una novantenne (Cate Blanchett; impressionante il trucco per invecchiarla) rivela alla figlia che il suo vero padre è il defunto Button, nato vecchissimo e morto poppante (B. Pitt). Scartato il sospetto che sia una balla mostruosa per nascondere origini più prosaiche, andiamo avanti…

Benjamin incontra Daisy quando hanno entrambi 6 anni (ma lui ne dimostra 80) e diventano grandi amici. Ogni anno lui ringiovanisce mentre lei cresce. Lei diventa una grande ballerina, lui diventa marinaio e attraversa la seconda guerra mondiale. Si ritrovano negli anni sessanta (hanno la stessa età biologica ora) e si amano con ardente passione. Quando nasce una figlia lui se ne va: “tra poco io sarò un adolescente e tu hai bisogno di un marito serio e che invecchi con te…”

E se ne va in India, con l’energia di un giovane e la saggezza di un anziano. Combinazione perfetta.

Si rivedranno però, in situazioni sempre più paradossali. L’ultima volta che lui la fisserà (lei lo tiene in braccio) la riconoscerà ancora e proverà ancora amore. Come lo può provare un neonato affetto da demenza senile.

Una bella storia, davvero. Forse il film è troppo lungo (quasi 3 ore) e molti episodi si potevano saltare, come quello con Tilda Swinton in Russia. Ma nel complesso il mio giudizio è: AFFASCINANTE, STRAMPALATO MA AFFASCINANTE.

Published in: on giugno 30, 2011 at 12:01 PM  Comments (3)  

Nuovo cinema paradiso vs. Baarìa

Sto riordinando i miei dvd. Lascio i migliori 40 nello scaffale vicino al videolettore (di più non ce ne stanno) e gli altri li stivo in un armadio.

Ne consegue che devo operare delle scelte. Ad esempio, cosa metto nello scaffale: BAARIA o NUOVO CINEMA PARADISO?

Stesso Tornatore, stesso autobiografismo, stessa Bagheria.

Ci devo pensare. Oggi ho rivisto Nuovoecc, domani metterò su Baaria, che comunque ricordo di aver visto in sala nell’autunno 2009.

https://ilbibliofilo.wordpress.com/2009/10/01/baarìa/

Prevedo comunque che nell’armadio ci andrà Baarìa, un po’ troppo enfatico, con troppe cose e troppi personaggi non necessari.

NUOVOecc è più lineare e lascia la politica in secondo piano. Film dedicato ai film, soprattutto anni ’40 e ’50 (da Ombre rosse a Poveri ma belli). Penso che proprio questo omaggio al cinema “classico”, in bianco e nero, abbia catturato le simpatie dei giurati dell’Academy.

Published in: on giugno 28, 2011 at 10:14 PM  Comments (6)  
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SECONDA PROVA: letteratura tedesca

Sono stato troppo precipitoso nel postare il TEMA DI ITALIANO. Quelli del ministero hanno sostituito in frettaefuria il tema su Ligabue con una poesiola di Ungaretti.

Questa volta però pubblico la PROVA DI LINGUA TEDESCA (liceo linguistico) con pochissime ore di anticipo. Vediamo se riescono a sostituire stavolta!

IL CANDIDATO TRADUCA, ANALIZZI, IMPARI A MEMORIA E RECITI IN PIEDI SULLA SEDIA LA SEGUENTE LIRICA, attribuita a B. Brecht.

Wenn ihr Martin sieht, der sich einsam durch die Stadt herumtreibt

werdet ihr euch vielleicht fragen, was es sucht.

Ziellos, geht er alleine. So ist es.

Er hatte ein kleines Hauslein in Kanada

mit Baecken, kleine Fische und viele lilla Blumen da.

Alle Maedchen die vorbeigingen, sagten:

-Wie schoen und anmutig ist das Hauslein in Kanada!-

Aber eines tages steckte boshafte Pilz Pilger das Hauslein in brand

und der arme Martin blieb obdachlos.

-Was tat er nun?- (ihr fragt euch alle)

und das ist was ich euch jetzt geheim sage.

Er baute ein neues kleines Hauslein in Kanada

mit Baecken, kleine Fische und viele lilla Blumen da.

Alle Maedchen die vorbeigingen, sagten:

-Wie Schoen und anmutig ist das Hauslein in Kanada!-

Published in: on giugno 22, 2011 at 6:57 PM  Comments (3)  
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Anteprima assoluta: IL TEMA DELLA MATURITA’!!!!!!!

Non chiedetemi come faccio a ricevere certe soffiate. NON VE LO DIRO’. Non posso “bruciare” la mia talpa.

Posso solo dirvi che la busta del MINISTERO è qui, davanti a me. Con i sigilli e tutto.

Intanto che rompo i sigilli, vi racconto l’antefatto.

Stavo ascoltando un bel pezzo di cool jazz, quando…

Aperta parentesi. Mi riferisco alla colonna sonora di un breve filmato relativo a una gara di BOOKLAND, tra la II B  Zanotti e la II C Rolandino, che un benefattore (che vuol mantenere l’incognito) ha inserito nel sito http://www.ilbibliofilo.org Chiusa parentesi.

Postilla. Se qualcuno vuol sapere a quale squadra di calcio vanno le mie simpatie lo potrà facilmente dedurre osservando il mio cronometro.

… quando, come dicevo, ho ricevuto il ministeriale plico.

Ecco. Ho estratto dalla busta il seguente TEMA

IL CANDIDATO ANALIZZI LINGUISTICAMENTE LA LIRICA “CERTE NOTTI” DEL PITTORE ITALIANO ANTONIO LIGABUE (il testo è riportato nel video allegato) E IN PARTICOLARE ENUMERI LE FIGURE RETORICHE (METAFORE,ANAFORE, TROPI, ECC) IVI CONTENUTE.

IL CANDIDATO SI SOFFERMI ALTRESI’ SUL PERSONAGGIO DI MARIO. NE INDICHI IL COGNOME, L’INDIRIZZO FISCALE, LA POSIZIONE IN UN SISTEMA DI ASSI CARTESIANI, IL PESO SPECIFICO,  IL COLORE DEI CAPELLI, IL GRUPPO SANGUIGNO, IL SEGNO ZODIACALE E IL NUMERO DI GOL SEGNATI NELL’EDIZIONE 1998/1999 DEL TORNEO DEI BAR DI GATTATICO (REGGIO EMILIA)

Published in: on giugno 20, 2011 at 7:43 am  Comments (6)  
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PRIEST, film (film? beh, in senso lato si può definire film…)

TEMA. Descrivete un film che non vi è piaciuto per niente.

SVOLGIMENTO. PRIEST è talmente cretino che fa tenerezza. Sono tentato di dargli un bel voto, tanto disarmante è la sua bischeraggine. Credo che i voti altissimi (5su5) che ha beccato nella rubrica Trovacinema (su Repubblica online) siano dovuti allo stesso motivo.

Ho visto PRIEST unicamente per vedere come se la cava Plummer. Ha poche battute e comunque conferma la sua professionalità.

Cam Gigandet (i cui genitori devono aver letto troppo la Bibbia) ha dato il meglio di sé in TWILIGHT.

Paul Bettany era un discreto killer in THE DAVINCI CODE, ma qui ha l’espressività di un palo della luce. Ho aspettato per tutto il film che baciasse la donna-prete (visibilmente cotta di lui), ma aveva altro per la testa.

Zero più zero uguale zero.

Comunque, per non consegnare un foglio protocollo troppo pieno di bianco, aggiungo qualche riga tirata per i capelli.

Per decenni nel nostro pianeta si doveva scegliere tra il CAPITALISMO e il COMUNISMO. Se ti facevano schifo tutti e due cosa potevi fare?

Potevi immaginare una storia come questa.

Dove il Capitalismo e la sua feroce anarchia è rappresentato dai Vampiri e il Comunismo da una ferrea dittatura.

P.S. Prevedo che STEFANO DISEGNI si occuperà di PRIEST nel prossimo numero di CIAK.

Published in: on giugno 17, 2011 at 4:10 PM  Lascia un commento  
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Le donne del 6° piano, film

Commedia francese, diretta da Philippe Le Guay.

TRAMA ESSENZIALE. Parigi 1962. Una coppia di ricconi assume una cameriera spagnola. La signora apprezza molto la sua dedizione e la sua abilità nel lavoro. Suo marito l’apprezza per altri motivi.

Come andrà a finire? Ve lo dirò dopo il trailer. Intanto qualche considerazione personale.

In termini marxiani, è un esempio di lotta di classe. Ma chi vince?

Le domestiche spagnole del 6° piano rappresentano il proletariato, i signori del piano nobile la borghesia. I borghesi si annoiano, le proletarie sono più vitali. Non vanno sempre d’accordo (alcune vanno in chiesa, una è comunista) ma si aiutano.

A parte la love story, si verifica l’IMBORGHESIMENTO del proletariato. Le domestiche depositano in banca i loro risparmi e comprano azioni. Le vediamo commentare le quotazioni sui giornali e leggere Vogue sotto il casco del parrucchiere. In una scena del finale una delle ex-proletarie, tornata in Spagna, mostra con orgoglio una vasca da bagno piuttosto costosa con dorature di un kitsch inaudito.

Insomma, ha vinto la borghesia. E’ successo anche da noi, a partire dagli anni sessanta.

Ora, se ci tenete a sapere come va a finire, oltrepassate il video.


CONCLUSIONE. Prevedibilmente, il padrone divorzia e insegue la cameriera in un paesino spagnolo. Vivranno felici e contenti? Me ne importa una cippa.

Diciamo che il film non è male. Si segnala per la sua bravura Sandrine Kiberlain, la moglie svampita (non si accorge di niente per un’ora di film).

Published in: on giugno 16, 2011 at 5:20 PM  Comments (1)  
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C’è commedia e commedia…

Tornato a casa, un po’ deluso, dal cinema Rialto (dopo vi dirò cosa mi ha deluso) rimetto su il DVD di una commedia di Billy Wilder…

No, non voglio parlare ancora di SOME LIKE IT HOT, capolavoro assoluto (non sono il solo a dirlo) di Wilder.

Mi riferisco a THE SEVEN YEARS ITCH (nella versione italiana, QUANDO LA MOGLIE E’ IN VACANZA) una commedia forse un gradino sotto la precedente, ma capace di farmi ridere come poche altre.

TRAMA. Un marito represso (i sette anni del titolo sono gli anni del suo matrimonio) sogna di sedurre la biondona del piano di sopra (un impasto incredibile di sensualità e candore; non occorre che vi dica chi è, vero?); dopo un’ora e mezza di gag comicissime corre a prendere il treno per raggiungere la moglie nel Maine.

Nella commedia da cui è tratto il film riusciva a portarsela a letto almeno una volta (la biondona); ma nel 1955 la censura impose che l’adulterio venisse solo immaginato. MA QUESTO E’ ININFLUENTE, secondo me.

Perché mi fa tanto ridere?

  • per la caricaturale figura dello psicanalista, che si è liberato dell’appuntamento precedente perché il paziente si è gettato dalla finestra?
  • per l’ironia dedicata alla pubblicità televisiva? (“quando pronuncio la mia battuta sul dentifricio Brillident” osserva la biondona “ho più spettatori di Sarah Bernhardt…”)
  • per l’ironia sulla politica editoriale? (la casa editrice in cui lavora il protagonista cambia il titolo di PICCOLE DONNE in I SEGRETI DELLE VERGINI)
  • per la vendetta della moglie, in uno dei tanti sogni del protagonista?
  • per la cameriera del ristorante vegetariano, che fa propaganda per il nudismo? (“pensi: se i soldati non indossassero uniformi non ci sarebbero più guerre…”)
  • per tutte queste (e altre) trovate?
Insomma, un film indimenticabile.
Un solo difetto nel DVD. A un certo punto il protagonista scopre che la biondona ha posato per una rivista fotografica e ne rimane folgorato.
La versione in sala era censurata: non ci facevano vedere la foto, ma solo l’emozione che provocava. Ce la siamo immaginata nuda, noi ragazzini degli anni cinquanta… ma nella versione integrale si vede la foto: Marilyn è in bikini! Delusione!!!!
P.S: Adesso dovrei spiegarvi perché LE DONNE DEL 6° PIANO mi è piaciuto fino a certo punto. Ma il post sta venendo troppo lungo. Alla prossima.

Published in: on giugno 15, 2011 at 12:17 PM  Comments (1)  
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Cosa resterà (cinematograficamente parlando) del 2010?

Ho messo un po’ in ordine la mia collezione di DVD e mi sono akkorto che ne ho solo 5 relativi a film visti in Italia nel 2010.

5, solo 5…

5 sa di Oscar, di nomination per il miglior film

Perciò li elenco in ORDINE ALFABETICO e poi annuncio che THE WINNER IS…

  • BASILICATA COAST TO COAST (il solo italiano)
  • CATTIVISSIMO ME
  • INCEPTION
  • SHUTTER ISLAND
  • TOY STORY 3
e basta. Niente AVATAR, niente ALICE IN WONDERLAND, niente Robinud, niente Wolstrit, niente Ioloroelara, niente Virzì, niente Muccino, niente Pupiavati… Chi ha seguito questo blog sa perché.
Dunque, dopo le immagini, vi dirò che…


BASILICATAecc mi è piaciuto molto (e sono convinto che lo avessimo mandato al certamen del Best foreign language film avrebbe strappato almeno una nomination) MA, insomma, non è un CAPOLAVORO ASSOLUTO.

Lo stesso si può dire di CATTIVISSIMO ME: è di una simpatia unica (la scena iniziale, davanti alla Grande Piramide, mi fa morire dal ridere e anche la parodia di MISSION IMPOSSIBLE è da antologia), però non me la sento di proclamarlo VINCITORE

INCEPTION è affascinante. Giustamente premiato con 4 oscar, tra cui gli EFFETTI SPECIALI (vorrei vedere!!!). E’ la prova lampante che Di Caprio migliora di film in film. Anche la colonna sonora è FANTASTICA. E Nolan è Nolan, mica  Carlo Vanzina. L’unico difetto importante è che bisogna vederlo almeno 3 volte per capire tutto.

Di Caprio interpreta anche il protagonista di SHUTTER ISLAND (chiamatelo Daniels, se volete). Grande esempio di NOIR. Formidabile la rivelazione finale. Ma non ce la faccio a dargli 10 con lode.

Ebbene, lo confesso: sono ridiventato bambino (succede a noi vecchi). The winner is TOY STORY 3!!!

Ne ho già parlato. Trama ben calibrata, perfetto equilibrio tra parti comiche, commedia e dramma. I personaggi sono fatti di legno e plastica, ma hanno un’anima, una personalità spesso spiccatissima. LOTSO, ad esempio, è apparentemente il bonario leader della comunità… ma nasconde un’abissale malvagità. E poi (lasciatemelo dire) com’è bello parlare di giochi e non di videogiochi!


THOR-BANG-BANG (tra Shakespeare e Disneyland)

K. Branagh è un regista scespiriano e sicuramente si è ricordato di RE LEAR per disegnare il Re degli Dei che esilia e degrada il figlio (lo manda nel New Mexico! ma si può essere più crudeli?).

Inoltre Wotan-Odino è interpretato da A. Hopkins (sempre bravo) che i panni di Re Lear li ha indossati più di una volta…

Stop! Mi accorgo di volare troppo alto. Questo è un film per adolescenti e pre-adolescenti che magari confondono Shakespeare con Startrek e Odino con Capitan Findus.

E il successo dell’interminabile filmone-giocattolone è dovuto più che altro ai salti interplanetari, alle armi (per primo il martellone di Thor), alle armature fantasy e ai duelli bang-bang.

Anche la presenza di N. Portman passa abbastanza inosservata. Sgrana gli occhioni davanti al torace nudo di Chris Comesichiama e si lamenta come una stagista maltrattata quando quei bischeri della SHIELD le fregano il quadernone degli appunti. Ma oggi la Portman è di moda: potrebbero darle anche il ruolo di Anita Garibaldi o di Crudelia Demon e il pubblico riempirebbe lo stesso le sale.

Di conseguenza NON comprerò il DVD, anche perché la grandiosità di certe inquadrature verrebbe mortificata sul piccolo schermo. E la profezia di un imminente sequel mi lascia del tutto indifferente.

P.S. Mia moglie ha osservato che ci sono altre fonti di ispirazione, oltre a Shakespeare. Un Padre manda il Figlio sulla Terra; il Figlio muore, risorge, ritorna nel Regno dei Cieli, promettendo che un giorno tornerà…

Published in: on giugno 2, 2011 at 2:07 PM  Comments (5)  
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