E’ più facile che un coccopalmerio entri nel Regno dei Cieli che io (vincendo la pigrizia) dedichi un post a ogni film che vedo.
Comunque, ecco una cinquina di recensioni minimaliste.
- BROKEN CITY – Avete presente il detective Marlowe in THE BIG SLEEP? Ecco, questo film non regge il confronto neanche per mezzo giro di pista. Non solo perché di Bogart ce n’è uno
e tutti gli altri ne han trente Mark Wahlberg è bravo sì ma insomma: è la sceneggiatura che ha più buchi dell’emmental. Anche Russel Crowe (furfantesco sindaco) e Catherine Zetagions (di lui moglie) recitano svogliatamente pensando già ai prossimi impegni (Crowe subito dopo questa fetecchia ha girato L’UOMO D’ACCIAIO, un soggetto di Nolan; lei ha girato con Soderbergh) - VIVA LA LIBERTA’ – Immaginate che Bersani abbia un gemello. Che detto gemello sia un pazzoide estroverso, simpatico, imprevedibile e che lo sostituisca… BASTA SOGNARE: succede solo al cinema! Ottimi Servillo e Mastandrea. Mi fa molto piacere scoprire che Gianrico Tedeschi è ancora sulla breccia.
- ZERO DARK THIRTY – DARK nel senso che è notte. Ma anche che nella guerra al terrorismo si adopera ogni mezzo, anche i più ripugnanti. Purtroppo la storia umana, da Troia a oggi, non assomiglia agli spot del Mulino Bianco. Capisco che a molti il film non sia piaciuto (a me, sì). L’interpretazione di Jessica Chastain è GRANDIOSA. Non le hanno dato l’Oscar? Bisogna che veda subito IL LATO POSITIVO per decidere se Jennifer Comesichiama è ancora più migliore (come diceva Pappagone) o se i giurati sono succubi del “politically correct”
- NOI SIAMO INFINITO – Un bel film, tratto da un romanzo americano (The perks of being a Wallflower) che molti hanno accostato a IL GIOVANE HOLDEN. Un 15enne con un passato inconfessabile si salva grazie a una ragazza particolarmente briosa e al fratellastro di lei (e a tanti buoni libri). Emma Watson è bravissima. Ci vorrà del tempo per dimenticare Miss “Sotuttoio” Granger, ma ci riusciremo; così come E. Taylor, partendo dalla ragazzina insulsa di “Torna-a-casa-Lassie” diventò una dea.
- ANNA KARENINA – Questo l’ho recensito nel post di domenica e qui aggiungo solo due considerazioni. Si poteva dare più spazio ai dialoghi tra Kostantin e Nikolai, il fratello “bolscevico” di Kostantin (si salvano pochissime battute); ma non dimentichiamo che è un film british, espresso da un mondo alquanto conservatore, che prova più simpatia per lo zarismo che per quello che è venuto poi. Infine l’inquadratura finale con Karenin che guarda i figli giocare nella steppa: se lo spettatore non ha letto il romanzo ci capisce ben poco.
Adesso un po’ di immagini. Poi c’è un tizio che vi vuol dire qualcosa…
Nel prossimo post potrete dare un voto alle mie interpretazioni.
Sarà per quella volta che brucio tutti i miei vestiti o quando mi insegue Tom Hanks o quando mi innamoro di Claire Danes a Verona Beach o quando mi mettono una maschera di ferro?
Ma vorrei anche che mi diceste sinceramente per quale fottuto motivo non mi danno mai l’Oscar…
Wow, il mio primo amore ha rilasciato una dichiarazione per il tuo blog ❤ 😀
"Mi piace""Mi piace"
mi piace moltissimo il tuo modo di scrivere sui film ! di noi siamo infinito ho sentito parlare un sacco male…
e, sì, c’è da vedere se la j.lawrence meritava l’oscar più di jessichina chastain..
"Mi piace""Mi piace"
grazie del complimento
devi vederlo (credi a me) NOI SIAMO INFINITO; quelli che ne hanno parlato male SI ASPETTAVANO DI VEDERE UNA COMMEDIOLA digestiva, tipo Notteprimadegliesami
"Mi piace""Mi piace"
C’è un post….eccolo: http://chickenbroccoli.blogspot.it/2013/02/larrivista-del-cinematografo.html
Si parla dello sguardling dell’attore, promettente finché non lo fa.
Sarei andato in sala per Zero dark thirty, ma c’ho una linea editoriale che non sconfigge nemmeno in parte la pigrizia, quindi non ho ancora scritto di Django, figuratevi.
"Mi piace""Mi piace"