Traduco: “Come si viaggia nel tempo”
Chiarisco: questo post è un omaggio alla trilogia di Zemeckis, la più apprezzata nel corso del Torneo delle Trilogie (torneo che da oggi passa nelle mani di Gegio).
Per viaggiar nel tempo occorre
- conoscere “doc” Emmet Brown, uno scienziato un po’ schizzato che ogni tanto esclama GRANDE GIOVE (védasi l’allegato video) e ha fregato una carica di Plutonio a vendicativi terroristi libici;
- procurare a un’auto DeLorean DMC-12 un’adeguata energia (1,2 gigawatt, mi sembra) dopo aver programmato la data (ora, giorno, mese, anno) in cui si vuole arrivare;
- imprimere a detta DeLorean la velocità di 88 miglia orarie
Molto facile, no?
Considerazioni finali.
- Come ho già accennato, Marty McFly è l’esatto opposto di Edipo. Non uccide il padre, anzi lo virilizza. Non giace con la madre (che incontra quando lei aveva 18 anni) e fa sì che si innamori del padre di cui sopra.
- Nella trilogia NON MUORE NESSUNO (cosa che fa amare questa storia anche ai più piccini); più precisamente, muore “doc” Brown, ma (grazie all’avviso ricevuto nel 1955) si mette un giubbotto antiproiettile e non muore più.
- Occorre sempre allacciare le cinture di sicurezza, a meno che il viaggio avvenga nella Sicilia dei nostri tempi (nel qual caso l’uso della cintura è facoltativo).