CAFE SOCIETY: Woody Allen nell’era del jazz

Ve lo ricordate IO E ANNIE?

(tra parentesi io lo considero il più riuscito tra i film di Woody, ma chi se ne frega di quello che penso io…)

Beh, anche lì c’era un viaggio da New York a Los Angeles. E c’era la fine di un amore che sembrava perfetto.

La differenza con CAFE’ SOCIETY è che se Hollywood fa schifo (Woody non ha cambiato idea) anche NYC è un brutto posto: tra le villone delle star c’è insincerità e cinismo, nella Grande Mela ci sono i gangsters e la loro brutalità (e di uno dei ricconi che affollano il night si dice che sia stato ospite di Hitler a Berlino).

Per consolarci c’è comunque il jazz (segnalo THE LADY IS A TRAMP nell’interpretazione di Tommy Dorsey) e la fotografia di Storaro (bellissima, da Oscar).

Vi racconto la trama? Dopo la locandina… ma vi avverto che sarà piena di SPOILER (poi non dite che non vi avevo avvertiti)
caf
ATTO PRIMO. Lui vive (maluccio) con la sua famiglia ebrea. Parte per Hollywood in cerca di fortuna, sperando nell’aiuto dello Zio onnipotente. Si forma un triangolo tra Lui, lo Zio e Vonnie, una giovane del Nebraska (anche lei lavora per lo Zio). Vince lo Zio.

ATTO SECONDO. Lui, col cuore spezzato, torna al punto di partenza. Questa volta lo aiuta il fratello Ben che si è fatto strada seppellendo nel cemento la concorrenza. Ora le cose sembrano andar bene: Lui dirige un night di prima categoria, sposa una bella divorziata, hanno 2 figli… ma quando Vonnie viene a NYC (ha sposato lo Zio), quanti sospiri!!! Intanto Ben, in attesa della sedia elettrica, si converte al Cristianesimo suscitando vivo dispiacere in famiglia: “Ben è stato condannato a morte e, quello che è peggio, è morto come un cattolico…”

Post Scriptum. La battuta precedente non è la più divertente del film. Contro la seguente (amarissima) battuta non c’è gara. “Immagina che ogni giorno sia l’ultimo della tua vita… e prima o poi ci azzeccherai!”

Published in: on ottobre 4, 2016 at 4:41 PM  Lascia un commento  
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