ridere per non piangere (breve dissertazione sulla differenza tra le commedie francesi e quelle italiane)

Ritorno sul tema “commedia all’italiana”. CONFRONTANDO le commedie che si realizzano qui con quelle francesi.

Le commedie italiane che hanno incassato di più quest’anno sono:

  • BENVENUTI AL NORD (che, oltretutto è il sequel del calco di Bienvenue chez les Ch’tis)
  • IMMATURI – IL VIAGGIO
  • POSTI IN PIEDI IN PARADISO
  • VIVA L’ITALIA

Vogliamo confrontarne la qualità con 4 commedie francesi che ho visto nel 2012?

  • INTOUCHABLES (QUASI AMICI)
  • MON PIRE CAUCHEMAR (IL MIO MIGLIORE INCUBO)
  • LA CERISE SUR LE GATEAU (CILIEGINE, che è diretto da Laura Morante ma è in tutto e per tutto francese)
  • LE PRENOM (CENA TRA AMICI)

Non c’è gara, credetemi… (e, per non infierire, non ho messo sul piatto della bilancia THE ARTIST, che è stato girato a Hollywood ma sono francesi il regista, il produttore, il primattore, la primattrice ecc)

Aggiungo che nelle commedie che fanno là per far ridere il pubblico NON C’E’ BISOGNO DI DESCRIVERE COMPORTAMENTI DISONESTI.

Da noi sì.

Esemplifico. Reati commessi nei 4 film italiani di cui sopra:

  • furto
  • effrazione (è quando entri in una casa forzando una finestra)
  • evasione fiscale
  • falsificazione di cartelle cliniche
  • danneggiamento della cosa pubblica
  • guida in stato di ubriachezza
  • falsa attestazione di identità a pubblico ufficiale
  • truffa
  • peculato
  • millantato credito (art. 346 del codice penale)

(forse ne ho dimenticato qualcuno)

Torniamo alle radici. La nostra commedia dell’arte si basa soprattutto sui furfanti. I personaggi principali sono disonesti, mentitori, ladri e ruffiani che vogliono riempirsi la pancia senza lavorare (Arlecchino e Pulcinella, ad esempio, nascono così).

Certamente quando si è nella miseria e nell’avvilimento si è costretti alla furfanteria. Arlecchino serve due padroni perché una paga sola non basta per sopravvivere. E così ride (e fa ridere) per non piangere.

IL GUAIO E’ CHE SI CONTINUA A RUBARE, TRUFFARE E MENTIRE anche quando non si è più poveri. E le commedie sopra citate lo illustrano.

In conclusione, dispiace che Dario Fo abbia ormai esaurita la sua vena satirica. L’ANOMALO BICEFALO (2003) è stato un tentativo malriuscito di sbertucciare le malefatte di Silvio.

E pensare che una commedia sul miglior-presidente-degli-ultimi-150-anni potrebbe essere un successo mondiale, data la notorietà del personaggio. Sorrentino ha realizzato IL DIVO, applauditissimo a Cannes. Chi ci regalerà IL SIRE DI BUNGABUNGA?

  1. servi