CINDERELLA. Storia antica, anzi antichissima.

Ai narniani piacciono tanto le favole. Amano raccontarle e ascoltarle.

In una di queste si parla di come i discendenti degli ammutinati del Bounty avessero attraversato un portale nell’isola di Pitcairn e si fossero ritrovati… (ho promesso di non raccontare il finale, che si può peraltro leggere in un romanzo di C.S. Lewis)
bounmapcas

Mi hanno chiesto se conoscessi qualche nuova storia. Quella che ho proposto non era particolarmente originale.

“C’era una volta una dolce fanciulla costretta in schiavitù da una perfida matrigna e da 2 sorellastre. Ma trovò l’amore e la felicità per via di una scarpetta…”

Mi sono accorto subito che la sapevano già.

Nell’Egitto dei faraoni la protagonista era nota col nome Rodopi, in Francia la chiamavano Cendrillon, in Italia Cenerentola, in America Cinderella…
cenere
Inoltre, come sanno gli esperti del ramo cenerentolesco, questa antica favola affonda le sue radici in un passato amarissimo.

Sostituite la “matrigna” e le “sorellastre” con Madre e Sorelle maggiori.

La protagonista è la sorella minore. Costretta, con le buone o le cattive, a fare la serva sognando che, un giorno, sarebbe arrivato Richard Gere in smoking e strapieno di palanche.prett

Così è stato per millenni. Dalla Mesopotamia alla valle del Tamigi. Centinaia e centinaia di generazioni di madri tiranniche e di figlie schiave.

Mille anni fa una nobildonna giapponese scrisse GENJI MONOGATARI (Storia del Principe Splendente), romanzo complicatissimo (ma delizioso). Per non parlare di Jane Austen che 8 secoli dopo concludeva con il rituale lieto fine le sue storie (storie irreali; cosa sarebbe successo nella realtà se Lizzie Bennett avesse veramente respinto Darcy? avrebbe passato il resto della sua vita a sbattere la testa contro il muro!)muraausten

Ora le cose sono migliorate. Di Cenerentole ce ne sono ancora tantissime, soprattutto nel mondo islamico.

Ma ci sono gli elettrodomestici.

I romanzetti Harmony sono sempre più fuori moda.

Le donne vanno a scuola, riuscendo quasi sempre a rendersi economicamente indipendenti.

E sono quasi sempre figlie uniche.

Published in: on aprile 18, 2024 at 12:58 am  Comments (12)  

Folber

Qui a Narnia si praticano molti sport. Uno dei quali ha ispirato un film chiamato ZAMORA.

Me lo hanno fatto vedere e mi hanno chiesto un giudizio tecnico.

orazam

Un giudizio?

Ne ho dati 3: il primo riguarda la qualità del film (bravura del regista, bravura degli attori ecc); il secondo riguarda la parola folber; il terzo riguarda il ruolo che un centauro può svolgere nel folber.

film

Comincio col dire che è un bel film.

Interpretato da Neri Marcorè (anche regista), A. Paradossi, G. Storti (nella foto), G. Poretti. Ale, Franz, A. Catania, M. Gastini, Anna Ferraioli. E’ una rievocazione della Lombardia degli anni 60: non erano sempre rose e fiori, ma c’era un ottimismo di base che oggi sembra estinto. Aggiungo che la colonna sonora (Morandi, Nada, Gaber, Bindi, Fontana e chi più ne ha più ne metta) non è affatto male.

Al secondo punto all’ordine del giorno c’è la voce dialettale folber. Secondo gli Hdemici la paternità è da attribuirsi a Gioanin Brera (fu Carlo) scriba pavese che si firmava l’ARCIMATTO. A sud del Po si preferisce usare l’inglese football.

N. B. In U.S.A. è chiamato football una specie di rugby (dove non esiste il portiere). Laggiù tra il Montana e la Carolaina il folber è chiamato soccer (c dura). Ma a Bologna l’interiezione soccer! con la c dolce è piuttosto volgarotta.
br

Terzo giudizio. Quando si gioca il derby tra Narnia e Calormen (che quasi sempre si conclude con risse furibonde) i Calormeniani affidano il ruolo dell’estremo difensore (ovvero portiere) a un minotauro. Io ho consigliato i Narniani di mettere in porta un centauro. I centauri secondo me hanno una grande capacità di manovra per via delle loro quattro gambe.

Vi farò sapere se il mio consiglio sarà accolto. Comunque, come dice il grande Aslan, l’importante è partecipare.orenia

Published in: on aprile 12, 2024 at 3:47 PM  Comments (6)  

ORA LEGALE, commedia amarissima

A Narnia non esiste l’ora legale. Anzi, non esistono orologi. E’ uno dei motivi per cui ci vivo così bene.
cal

Mi è affiorato nella memoria un film del duo Ficarra-Picone che si intitolava proprio così.
fic
Era un’opera pregevole, recitata da attori di spessore (c’erano, oltre ai due protagonisti, Leo Gullotta, Antonio Catania e Tony Sperandeo).

Riassumo la trama. In una cittadina siciliana (ma queste storie succedono dappertutto, credetemi) viene eletto il sindaco Natoli, una persona veramente perbene.

Entusiasmo iniziale. Finalmente se ne va il viscido Patanè. Basta con le disonestà, con i favoritismi, con gli imbrogli grandi e piccoli.

Ma col passare dei mesi tutti abbandonano il nuovo sindaco. “Quel fanatico ci rovinerà tutti”. I dipendenti del comune sono i primi a scoprire che devono essere puntuali e scrupolosi. Lo smaltimento dei rifiuti genera ansietà. L’economia locale è in crisi per le nuove ordinanze che salvaguardano l’ambiente. L’unica fabbrica importante rischia di chiudere (evidente allusione all’acciaieria di Taranto).

Anche l’arciprete (Gullotta), inizialmente grande sostenitore di Natoli, quando si accorge che deve pagare le tasse per l’Ostello dei Pellegrini passa all’opposizione. Arrivato l’autunno il sindaco è costretto a dimettersi. L’ora legale è finita.

Resta l’amaro in bocca.

La democrazia è bella ma quando entra in conflitto con l’interesse privato finisce nel cassonetto dell’indifferenziato.
piazz
E come dicevo prima queste cose non succedono solo nel sud. La foto qua sopra è stata scattata in via delle Belle Arti di una nobile e ricca (notate la Mercedes?) città settentrionale.

Published in: on aprile 7, 2024 at 11:39 am  Comments (6)  

Lo strano caso del P. I. (sta per Periodo Ipotetico, non per Pubblica Istruzione)

Nel millennio scorso insegnavo materie letterarie.

Se un alunno (che chiamerò per comodità Valditara) si fosse espresso in modo sgrammaticato io gli avrei detto:

Anzitutto non usare il tempo futuro dopo il congiuntivo. Alcuni dicono che il congiuntivo è morto. Non è così. Anche se quelli che parlano come te lo hanno ridotto male.

E ricordati che i periodi nella misura del possibile più sono brevi più sono comprensibili. Tu non ti chiami M. T. Cicerone.
rom
Torna al posto. Ma prima dimmi: cosa farai da grande?

P.S. il periodo di Valditara sarebbe comprensibile se fosse così formulato: “Ciò avverrebbe più facilmente se nelle classi la maggioranza fosse di italiani, se studiassero l’italiano in modo potenziato, se nelle scuole si insegnasse approfonditamente la storia, la letteratura, l’arte e la musica italiana, se i genitori fossero coinvolti pure loro…”

P.P.S. Vorrei vederli i genitori che approfondiscono la conoscenza della letteratura italiana. E comunque quel pure suona malissimo a nord della Garbatella.

Published in: on marzo 29, 2024 at 11:54 am  Comments (8)  

da ARGO a VOLARE

Qui a Narnia non esistono aeroporti. E’ uno dei motivi per cui ci sto così bene.

Qualche volta, quando avevo mangiato pesante, mi succedeva di sognare corse affannose, file estenuanti, lungaggini burocratiche (per non parlare dell’obbligo di sistemare le scarpe in appositi vassoi)con

Ora quegli incubi sono finiti. Soltanto di rado mi tornano in mente scene drammatiche tipo quelle dell’aeroporto di Teheran (ARGO di B. Affleck) o quelle del panico di M. Buy a Fiumicino.
volrgo

Ricordate quei film?

Capolavoro il primo, un’altalena di brividi e di comicità (“vuoi ingannare a Hollywood? sei nel posto giusto! qui tutti vivono ingannando!”)rgo

Tre oscar meritatissimi: miglior film, miglior montaggio, miglior sceneggiatura.

Lo meritavano anche Affleck (regista) e A. Arkin (attore non protagonista).

Nessun Oscar (per quanto mi ricordo) a VOLARE, commedia gradevole ma con il fiato corto.

Più che una commedia, secondo me, è uno spot della compagnia ITA Airways. Però qualche pregio ce l’ha.

Dal dialogo tra la protagonista Anna (interpretata dalla Buy) e la psicologa Vanessa ho capito che differenza c’è tra ansia e paura. La paura, spiega la psicologa, è quando camminando per i corridoi dell’aeroporto incontriamo un leone affamato. Provare questa paura è un fatto molto positivo.

L’ansia è la sgradevole sensazione che proviamo quando non c’è il leone e noi pensiamo che potremmo incontrarlo.

L’ansia deve essere controllata perché è molto pericolosa (e spesso è contagiosa). Solo alla fine del film la protagonista riesce a vincerla tramite una terapia di gruppo.
margh

Published in: on marzo 26, 2024 at 5:24 PM  Comments (1)  

scontro totale (ecco perché resto a Narnia)

mom

Sto bene qui.

Sto molto bene a Narnia.

E comunque se volessi tornare a Bologna la troverei quasi identica a quella che ho lasciato secoli fa. Nel multiverso succede così (sono paradossi che non provo neanche a spiegare)
relat

Credo che da voi i calendari indichino ancora l’anno 2024. Qui gli anni non li contiamo.

A volte stento a ricordare com’era la vita nel vecchio mondo. Ma non la rimpiango. Non rimpiango i monopattini elettrici. Non rimpiango quegli oggetti rettangolari che tutti tenevano in mano e che usavano dalla mattina alla sera anche prima di lavarsi la faccia.

Non rimpiango Bruno Vespa. Non rimpiango quelli che telefonano di continuo perché vodafone così e telecom cosà.

Non rimpiango i titoli ansiogeni del R. d. C. Ad esempio scrivere in prima pagina SCONTRO TOTALE fa sobbalzare i lettori che pensano alla terza guerra mondiale. Invece si tratta con enfasi spropositata delle polemiche sulla velocità massima nei centri storici. Da una parte un sedicente ministro, dall’altra un sindaco in cerca di notorietà.
matt

Volete venirmi a trovare? Non è facile descrivere la strada (ci si perde facilmente nella Foresta) comunque se incontrate qualche fauno o qualche centauro chiedetegli dov’è il Lampione.post

 

Published in: on febbraio 26, 2024 at 12:56 PM  Comments (10)  

Tra commedie e drammi nella multisala di Narnia

Ho visto nella MULTISALA una commedia che finge di essere un dramma.

Vi dirò più tardi il titolo.

Per il momento vi anticipo che sommando le statuette dorate (Oscar e Golden Globes) di Colin, di Judy, di Reese e di Tom si arriva a quota 9.statuett

E ho visto un dramma che potrebbe essere classificato commedia.

TUTTA LA VITA DAVANTI, nonostante la bravura di Massimo Ghini, Elio Germano, Isabella Ragonese, Valerio Mastrandrea ecc di statuette non ne ha beccate nessuna. Forse perché a Hollywood snobbano gli italiani? (però LA GRANDE BELLEZZA un Oscar l’ha preso)
vita

E’ una commedia? Nel finale tutti ballano sulle note di Que serà serà… (balla anche Daniela con le manette, per via che in una crisi di follia ha ucciso Claudio).

Ma il precariato dei giovani è un dramma, un dramma dolorosissimo. 

Per descrivere quello che prova chi esce dall’Università con un diploma col massimo dei voti e deve accontentarsi di un avvilente call center ci vorrebbero Pirandello (Ma non è una cosa seria) e Dostoevskij (Umiliati e offesi)

Ritorno al film che-non-è-un-dramma-anzi-è-una-farsa.
ernInizialmente ci sono elementi che spesso appaiono nei drammi dell’Ottocento: ad esempio, un giovane deve confessare di essere un trovatello all’altezzosa Lady Bracknell e si sente chiedere gelidamente “lei immaginava che la mia famiglia potesse imparentarsi con il deposito bagagli della Victoria Station?”

Ma, col trascorrere dei 3 atti, tutto diventa una brillante satira del mondo vittoriano.

Ad esempio: “Io disapprovo questa moderna teoria che i giovani debbano essere istruiti; non si deve far appassire quel delicato frutto esotico che è l’ignoranza; fortunatamente le nostre scuole fanno di tutto per impedirlo!”

colin

Alla fine tutto si aggiusta nel migliore dei modi, grazie al classico topos chiamato agnizione.

-Dunque tu sei mio fratello!-

-E tu sei mia zia!!-
dy
N.B. Tra i tanti premi a cui alludevo all’inizio ce n’è uno (Golden Globe) per Tom Wilkinson che in questo film interpreta il reverendo Canon Chasuble, un prete di campagna molto istruito ma non per questo meno buffo.

Uno dei tanti che la letteratura inglese ci ha fatto conoscere (come il rev. Collins in ORGOGLIO E PREGIUDIZIO di J. Austen)
reveren

Published in: on febbraio 22, 2024 at 11:38 am  Lascia un commento  

alla multisala narnesca ho rivisto AMERICAN GRAFFITI e un film italiano che gli somiglia ma anche NO

graf

esam

So che qualcuno griderà SACRILEGIO!!!!!!! come Pdor figlio di Kmer della tribù di Isthar…

Ma a guardar bene qualche analogia c’è.

  • in entrambi i film i protagonisti sono 19enni alla fine degli studi secondari (fatta eccezione per il prof Martinelli gli adulti restano sullo sfondo)
  • il protagonista americano (si chiama Henderson) nel finale attraversa la città correndo a perdifiato; Luca Molinari corre anche lui nel finale per le vie di Roma e quando arriva ansante Claudia gli chiede se ha il numero di Riccardo
  • in entrambi i film si infrangono varie leggi: danneggiamento di un’auto della polizia, truffe, furti (non solo la maglietta con l’effigie di Madonna), qualche canna e consumo di superalcoolici da parte di minorenni

Mentre scorrono i titoli di coda veniamo a sapere cosa è successo ai personaggi; qui emerge la differenza tra i due film; drammatica la sorte dei personaggi di AG: uno morirà in un incidente stradale, l’altro risulterà disperso nel Vietnam, mentre a Roma tutto finisce in farsa (il secchione diventerà serial killer, il maxicafone europarlamentare, quello che prendeva sempre 6– nei temi diventerà professore di lettere ecc)

POST SCRIPTUM. In AMERICAN GRAFFITI ebbe il primo ruolo importante un tale chiamato H. Ford. Anche N. Vaporidis cominciò con NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI.

In seguito H. F. scalò l’Olimpo, N. V. no.
vapoford

Published in: on febbraio 15, 2024 at 7:05 am  Comments (9)  

In questo postaccio si parlerà di due commedie francesi e di chi sarà eletto presidente a Washington il prossimo novembre

Vi racconterò le trame di due deliziose commedie programmate nella Multisala Narnia

  • UNA TOP MODEL NEL MIO LETTO (2006)
  • UNA BUGIA PER DUE (2023)

Ma prima devo darvi un’idea degli effetti paradossali dell’Armadio Magico.

Dovete sapere che l’armadio (costruito dal prof Kirke) funziona da portale tra due universi paralleli. Chi entra dal nostro universo si ritrova a Narnia. Chi entra dalla parte opposta, si ritrova a Bologna ma sfasato di anni.

Alcuni lo hanno fatto. Poi sono tornati a Narnia e ci hanno rivelato che le elezioni del 2024 le ha vinte Trump.ia

Spero proprio che non sia vero.

Chissà, forse la naftalina contenuta nell’armadio ha avuto effetti allucinogeni.
naft

Premesso ciò, vi racconto la storia di LA DOUBLURE, una commedia frizzante e piena di colpi di scena.

Un poveraccio viene coinvolto in una rete di imbrogli, ma ha una fortuna sfacciata. Non solo finisce sulle copertine di tutti i settimanali, una donna bellissima se lo porta a spasso suscitando l’invidia di mezza Parigi e la fidanzata (che l’aveva snobbato) cade ai suoi piedi. Attori e attrici di grande livello: D. Auteuil, K. Scott Thomas, D. Boon, R. Berry e, nella parte del protagonista, Gad Elmaleh.

Non vi dico niente della scena finale (dove si affrontano il poveraccio e il bastardissimo industriale), se non che è molto comica.
DOUB

Anche UNA BUGIA PER DUE (JE NE SUIS UN HEROS) è una commedia molto gradevole, ma di comicità non ce n’é molta.

La trama è un classico. Al protagonista viene annunciato che gli resta pochissimo da vivere: tumore inguaribile causato da prodotti chimici (pesticidi). Ma il prevedibile colpo di scena arriva presto.

Cosa farà? Dirà la verità? Denuncerà l’azienda che ha prodotto i pesticidi? Farà finta di essere guarito grazie ai miracoli di qualche sciamano? Fonderà un movimento politico? Canterà a Sanremo? Non posso spoilerare, ho promesso.

Molto bravi Vincent Dedienne e Clémence Poisy (l’avete riconosciuta? era Fleur Delacour, giovane strega al Torneo Tremaghi)
fleur

Published in: on febbraio 10, 2024 at 2:43 PM  Comments (5)  

In un college della Virginia il prof William Hundert insegna storia antica, mentre in un college del New England il prof Paul Hunham insegna cultura classica. Chi dei due è più infelice?

Kevin Kline interpreta il prof Hundert nel film IL CLUB DEGLI IMPERATORI (film brillante; recensito qui)
cli

Paul Giamatti interpreta il prof Hunham nel film THE HOLDOVERS (film molto commovente, candidato all’Oscar nel 2024)
hold

Quale dei due protagonisti ha la sorte migliore meno infelice?

Del film “virginiano” ho già parlato (chi non l’ha visto può ricorrere al dvd o aspettare che ripassi in tv). In sintesi è lo scontro tra un prof idealista e un alunno stronzo sleale che (come succede spesso in questi casi) ha un padre altolocato che incoraggia la stronzaggine slealtà del figlio.

Parliamo invece di THE HOLDOVERS, cercando di non spoilerare troppo.

La storia è condensata in un breve periodo di tempo, durante le vacanze di Natale del 1970.

Sono rimasti in pochi nella Barton Academy, un vasto edificio nella campagna innevata dalle parti di Boston. Se il soggetto l’avesse scritto S. King almeno uno dei protagonisti impazzirebbe e morirebbe congelato.

Ma qui no.

Non impazzisce il vecchio prof, non impazzisce la cuoca, non impazzisce (anche se lo vedremo camminare nei corridoi di un manicomio) il giovane ribelle.

Bravissimo Paul Giamatti nella parte del prof. Ancora più brava Da’Vine Jay Randolph (la cuoca che vive oppressa dal ricordo del figlio morto nel Vietnam): premiata col Golden Globe, potrebbe avere anche l’Oscar. Un po’ meno brillante Dominic Sessa, ma è giovane e può diventare un grande attore.
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Come va a finire? Non posso spoilerare troppo. L’ho promesso. Posso solo dire che l’atmosfera è decisamente più cupa dalle parti di Boston che dalle parti di Washington D.C.

  • il prof interpretato da P. Giamatti migliora enormemente dal punto di vista morale; non dal punto di vista materiale
  • anche il prof interpretato da K. Kline prende notevoli fregature (viene ingiustamente privato del titolo di rettore e la delusione provocata dallo sleale alunno Sedgewick è cocente) ma trova consolazione nella cultura
  • come dicevo la tragedia del Vietnam ha lasciato tracce incancellabili nella Barton Academy, mentre in Virginia non se ne parla neppure (il periodo è lo stesso) forse perché dall’altra parte del lago c’è un college femminile…

CONCLUSIONE

THE HOLDOVERS è un bellissimo film (chiedo conferma a Austin Dove). Potrebbe vincere la statuetta dorata. Non ho visto gli altri film in competizione (ad esempio non ho visto ANATOMIA DI UNA CADUTA, né POVERE CREATURE!) per cui non posso scommettere.

Ma vi assicuro che chi va a vedere T. H. non se ne pentirà. Almeno starà lontano dalla spazzatura sanremese.

Published in: on febbraio 2, 2024 at 10:33 PM  Comments (2)