Ho visto nella MULTISALA una commedia che finge di essere un dramma.
Vi dirò più tardi il titolo.
Per il momento vi anticipo che sommando le statuette dorate (Oscar e Golden Globes) di Colin, di Judy, di Reese e di Tom si arriva a quota 9.
E ho visto un dramma che potrebbe essere classificato commedia.
TUTTA LA VITA DAVANTI, nonostante la bravura di Massimo Ghini, Elio Germano, Isabella Ragonese, Valerio Mastrandrea ecc di statuette non ne ha beccate nessuna. Forse perché a Hollywood snobbano gli italiani? (però LA GRANDE BELLEZZA un Oscar l’ha preso)
E’ una commedia? Nel finale tutti ballano sulle note di Que serà serà… (balla anche Daniela con le manette, per via che in una crisi di follia ha ucciso Claudio).
Ma il precariato dei giovani è un dramma, un dramma dolorosissimo.
Per descrivere quello che prova chi esce dall’Università con un diploma col massimo dei voti e deve accontentarsi di un avvilente call center ci vorrebbero Pirandello (Ma non è una cosa seria) e Dostoevskij (Umiliati e offesi)
Ritorno al film che-non-è-un-dramma-anzi-è-una-farsa.
Inizialmente ci sono elementi che spesso appaiono nei drammi dell’Ottocento: ad esempio, un giovane deve confessare di essere un trovatello all’altezzosa Lady Bracknell e si sente chiedere gelidamente “lei immaginava che la mia famiglia potesse imparentarsi con il deposito bagagli della Victoria Station?”
Ma, col trascorrere dei 3 atti, tutto diventa una brillante satira del mondo vittoriano.
Ad esempio: “Io disapprovo questa moderna teoria che i giovani debbano essere istruiti; non si deve far appassire quel delicato frutto esotico che è l’ignoranza; fortunatamente le nostre scuole fanno di tutto per impedirlo!”
Alla fine tutto si aggiusta nel migliore dei modi, grazie al classico topos chiamato agnizione.
-Dunque tu sei mio fratello!-
-E tu sei mia zia!!-
N.B. Tra i tanti premi a cui alludevo all’inizio ce n’è uno (Golden Globe) per Tom Wilkinson che in questo film interpreta il reverendo Canon Chasuble, un prete di campagna molto istruito ma non per questo meno buffo.
Uno dei tanti che la letteratura inglese ci ha fatto conoscere (come il rev. Collins in ORGOGLIO E PREGIUDIZIO di J. Austen)