Ci manca da morire il grande schermo. E ci mancano gli appuntamenti del sabato pomeriggio, previe trattative telefoniche su cosa vedremo stavolta e ci mancano le cene a Itaca (intesa come pizzeria di Calderara).
In attesa di tempi migliori mi rifugio nei piaceri solitari forniti dai dvd (cosa stavate malignando?)
A QUALCUNO PIACE CALDO (Billy Wilder 1959) – Strepitoso, scoppiettante e pirotecnico intreccio di gag e di raffiche di mitra (tra il garage di Chicago e l’albergo di Miami ho contato 12 morti ammazzati, ma forse sono di più). Marilyn è affascinante quando (con addosso solo un négligé) canta I AM THRU WITH LOVE, Jack Lemmon è brillante con battute come “ci porteranno all’obitorio, ci spoglieranno e io morirò dalla vergogna”
THE DEPARTED (Martin Scorsese 2006) – Epica sfida tra la malavita irlandese di Boston e l’FBI; altrettanto epica è la gara tra Di Caprio (che la polizia ha infiltrato nella gang di Costello), Matt Damon (che Costello ha infiltrato nella polizia) e Jack Nicholson (Costello). Come vada a finire non ve lo dico (nenti sacciu e nenti vogghiu sapiri). Oscar al film e a Scorsese; secondo me anche Mark Wahlberg meritava una statuetta.
HAIL, CAESAR (Ethan e Joel Coen 2016) – Tarantino ha dedicato il suo ultimo film alla Hollywood degli anni 60. Questo invece è un omaggio alla Hollywood degli anni 50: Gene Kelly, John Wayne, Esther Williams, Charlton Heston e così via. Da una parte un gruppo di sceneggiatori comunisti, ispirati da Herbert Marcuse, si sforza di convincere un divo superficiale che lo show business è solo uno strumento del capitalismo; dalla parte opposta un manager è tentato di chiudere con Hollywood per un impiego strapagato nell’industria aeronautica (deciderà di restare dov’è: “il cinema aiuta la gente a sognare…”). Che film!