IL LATO POSITIVO (in omaggio, l’IDENTIKIT dell’attore di cui ci occuperemo prossimamente)

Ho deciso di dividere PROVVISORIAMENTE l’umanità in 2 classi

  1. Quelle/i che HANNO GIA’ VISTO il film in questione
  2. Quelle/i che no

Se appartenete alla SECONDA classe saltate le prossime 30 righe. Dopo l’immagine vi racconterò qualcosa che forse vi interesserà.

E, come promesso nel titolo, anticiperò GRATIS qualche elemento utile a identificare un noto attore americano.

Dunque, amiche/amici che avete visto IL LATO POSITIVO… non trovate che è un film incantevole?

Tra parentesi, non vedo l’ora di accattare il dvd per godermi la VERSIONE ORIGINALE con le vere voci di Jennifer, Bradley, De Niro ecc

Ma (non posso fare a meno di chiedermelo) vi immaginate se un soggetto simile l’avessero realizzato in Italia? Affidando la regia a uno a caso tra Verdone, Salemme, Pieraccioni, Brizzi and so on?

Molto spazio sarebbe andato a battute e battutacce dei tifosi (da noi le gags su RomaLazioNapoliFiorentinaMilan riempiono sempre le sale).

Poco spazio invece ai problemi psichici dei protagonisti. Al pubblico italiota non piace affrontare l’argomento. Al cinema si va per ridere ridere ridere.

La gara di ballo sarebbe durata pochissimo. Meglio, sarebbe durata pochissimo l’esibizione di lei+lui, anche perché quasi mai i nostri attori sanno ballare/cantare/suonare. Ricordo di aver visto M. Melato ballare bene il tango (in DI CHE SEGNO SEI?), ma ahimé…

In compenso almeno 15 minuti di inquadrature degli altri ballerini (soprattutto ballerine: un po’ di cosce attirano sempre).

E la parte di De Niro, che qui finalmente recita bene? L’avrebbero data a Verdone? A Boldi? A Banfi? A Mattioli?

In sintesi, le farsacce che si fanno qui assomigliano a commedie come IL LATO POSITIVO come il cardinale Coccopalmerio assomiglia a Lionel Messi.

Anzi, dovrei chiedere scusa per questa similitudine a Coccopalmerio, il quale come centravanti tattico ha ancora qualcosa da dire.
positivo

A chi ancora non l’ha visto DICO SEMPLICEMENTE DI ANDARLO SUBITO A VEDERE.

NON è un capolavoro assoluto, secondo me. La conclusione è molto prevedibile e poteva essere più breve nella prima parte; ma è ben recitato e poi c’è il fascino della protagonista.

Meritato l’oscar a Jennifer Lawrence? Beh, dovrei rivedere ZERO DARK THIRTY e poi mettere sulla bilancia le interpretazioni di Jess e di Jenn…

Giustamente i GOLDEN GLOBES hanno premiato entrambe: J. CHASTAIN per la categoria DRAMMA e J. LAWRENCE per il genere comedy.

Io, da quel vecchio musone che sono, sono attratto più dai drammi che dalle commedie. Compatitemi (non sono cattivo, è che mi disegnano così).

INFINE….

  • l’attore di cui elencherò le interpretazioni nel prossimo post NON E’ GIOVANISSIMO, ma non ha ancora 50 anni
  • è più adatto a ruoli drammatici che a ruoli brillanti
  • spesso nei film uccide, in guerra e in pace, usando ogni genere di armi
  • qualche volta è poliziotto, qualche volta fuorilegge, qualche volta muore ammazzato
  • ha recitato con donne affascinanti: Cate Blanchett, Rose Byrne, Jessica Chastain, Gwyneth Paltrow, Julia Roberts…

MY FAIR LADY (esemplificando il concetto di MOTIVAZIONE)

“E dov’è quella maledetta campagna?”

“In Spagna, in Spagna!”

Facciamo un passo indietro.

Ispirandosi alla commedia Pigmalione di G. B. Shaw, nel 1956 Alan J. Lerner (non è lo zio di Gad, credo) creò questo musical. Quasi 3.000 repliche a Broadway e a Londra.

Poi (nel 1964) il FILM.

Sento dire che vogliono rifarlo. Colin Firth al posto di Rex Harrison (il quale si beccò l’Oscar)? Keira Knightley al posto di Audrey Hepburn?

Staremo a vedere. Spero solo che sia più breve di 170 minuti…

Ora, prima di intrattenervi sul concetto di MOTIVAZIONE in pedagogia, sintetizzo la TRAMA.

Due studiosi di fonetica tentano un esperimento. Entro 6 mesi trasformeranno l’accento cockney di una giovane poverissima fioraia in un inglese impeccabile. Ci riescono: il modo di esprimersi di Eliza è diventato talmente perfetto che si sparge la voce si tratti di una principessa ungherese in incognito (perché “solo gli stranieri possono parlare un inglese così privo di accenti dialettali”).

Scena chiave (che spero di riuscire a inserire nel post): Eliza tenta da ore di pronunciare correttamente la frase the rain in Spain stays mainly in the plain (nella versione italiana, la rana in Spagna gracida in campagna) e sembra completamente incapace di farcela.

E’ stanca, è depressa. SI E’ BLOCCATA. Ma il prof. Higgins la disincaglia con un breve ma intenso discorsetto motivazionale. Non è solo l’aspetto materiale (imparare a esprimersi in modo elegante le farà guadagnare dei bei soldoni); c’è il piacere dall’arricchimento culturale.

“Pensa a quello che stai cercando di realizzare… i più sublimi pensieri che hanno attraversato le menti umane, espressi nelle straordinarie, immaginifiche e musicali combinazioni di suoni della lingua inglese! E’ questo il premio che stai per conquistare, Eliza… e con la tua tenacia CI RIUSCIRAI”

E LEI SI SBLOCCA.

Come ogni insegnante sa L’APPRENDIMENTO (suonare il piano, parlare bene il francese, i “fondamentali” nel basket…) NON E’ UN MOTO UNIFORME.

VA A SBALZI. Ogni tanto bisogna MOTIVARE l’alunna/o.

BISOGNA FAR INTRAVVEDERE IL TRAGUARDO FINALE e spiegare che “quella fottutissima rana nella strafottutissima campagna spagnola” è solo una tappa, noiosa ma necessaria. Suda e poi mi ringrazierai.

Io facevo così. Però (a scanso di equivoci) non ho mai ballato il tango dopo una lezione. Non so ballare il tango.

Published in: on marzo 1, 2012 at 12:35 PM  Comments (9)  
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