Lo cercano da molti giorni, nel triangolo della bassa tra Bologna, Ravenna e Ferrara.
Battaglioni di poliziotti e carabinieri stanno ricercando “Igor il russo”. In realtà non si chiama Igor e non è neanche russo, ma ci siamo abituati a chiamarlo così. Assassino e rapinatore (ha sulla coscienza 2 o 3 vittime) e abilissimo a nascondersi tra paludi e canneti.
Non so se lo troveranno (spero di sì, ovviamente) o se a quest’ora stia prendendo il sole su qualche spiaggia del Montenegro (dopo essersi confuso tra i pellegrini di Medjugorje). Non è questo il problema.
Il problema è il FUOCO AMICO.
Apro parentesi. Sul campo di battaglia ci sta che il nemico ti spari. Ma il massimo della sfiga è che siano i nostri a spararti (è successo un sacco di volte). Magari qualcuno dal grilletto facile, stanco e stressato da lunghissime ore tra i canneti di cui sopra. Chiudo parentesi.
Perciò, se proprio devi passare nel triangolo BORAFE, ti conviene pronunciare ad alta voce ogni 90 secondi una delle seguenti espressioni dialettali
- Socc’mel!!!! (interiezione molto popolare, traducibile in inglese con SUCK IT)
- Quaiozzi!! (altra interiezione; in inglese, WOW)
- A nin pos piò (I CAN’T TAKE ANYMORE)
- Che sburziglen! (IT’S A FUCKING ITCH)
- Al dé d’incù (NOWADAYS)
- A geva me! (I TOLD IT)
- a fess’ ‘e soreta! (no, questa non va bene! non è bolognese e c’è il rischio che qualche appuntato particolarmente frustrato, ritenendo che “Igor” conosca bene YOUR SISTER’S PUSSY, faccia partire una raffica)
Capito? Sii prudente, tu che per caso o per deliberata scelta hai letto queste righe. Già ne ho pochi di lettori…