UN DIVANO A TUNISI (come la protagonista incontrò nel deserto Sigmund Freud il quale risolse i suoi problemi senza dire una parola)

Prima che chiudano le sale siamo andati al Rialto per goderci una deliziosa commedia franco-tunisina che avrebbe dovuto uscire l’8 marzo scorso (data significativa) ma poi ci si è messo in mezzo il virus.

TRAMA ESSENZIALE. Selma, nata in Tunisia ma cresciuta laicamente in Francia, è diventata psicanalista. Decide di tornare a Tunisi per esercitare la sua professione. Ce n’è bisogno infatti: tra burocrati surreali, imam in crisi e poliziotti maschilisti è davvero una gabbia di matti. Come va a finire non ve lo dico (non voglio togliervi la sorpresa).

Posso dirvi solo che il film, presentato a Venezia nel 2019, è caratterizzato dal garbo tipico delle commedie francesi.

Provo a immaginare come questa storia sarebbe trattata qui da noi.

Dopo la locandina trasferitevi mentalmente nell’ufficio del produttore Assegno Scoperto. Dove un suo tirapiedi assistente gli proporrà il soggetto.
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“Ce sta questa psiconalista che s’intigna de aprì uno studio alla Garbatella.

Siccome è bbona ce vanno in molti. Qualcuno fà er bullo e chiede Non è che invece del divano se po’ ffa direttamente a letto? Ma lei je molla una pizza in faccia.

Alla fine lei se innamora de Raoul Bova…”
tunis

Published in: on ottobre 25, 2020 at 7:55 PM  Comments (1)  
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Quando Nietzsche pianse… (romanzo di Irvin D. Yalom)

Le lacrime di Friedrich Nietzsche sgorgano a pag 435 al termine di un lungo dialogo con il dr. Josef Breuer di Vienna.

I motivi del pianto ve li spiego dopo l’immagine (se proprio volete saperli).

Prima occorre una premessa. L’autore (Irvin Yalom) è uno psichiatra di origine ebrea; gli sarebbe piaciuto far interagire Sigmund Freud e Nietzsche… ma era impossibile senza alterare la storia (Freud, nato nel 1856, era poco più di uno studentello quando Nietzsche incontrò Breuer).

Di conseguenza ricorre a una capriola narrativa: il filosofo Nietzsche, spinto dalla depressione a desiderare la morte (Lou Salomé gli aveva dato il due di picche) si affida alle cure del medico Breuer. E viceversa. L’uno racconterà all’altro i propri sogni/incubi (metodo che renderà famoso Freud) e lo aiuterà a comprendere se stesso.

Fine della premessa.
nietz

Cosa sogna J. Breuer? Ha avuto in cura una donna bellissima (Bertha Pappenheim) e lui sogna frequentemente di possederla. In una visione immagina che un incendio distrugga la sua casa e causi la morte di tutta la famiglia (la moglie e i 5 figli) lasciandolo libero di fuggire con Bertha. Infine immagina di affrontare la moglie e di dirle “Amo Bertha e me ne va vado per sempre!” (poi si sveglia, si pente e a Natale tutti, compreso il giovane Freud, banchettano insieme).

Cosa fa piangere F. Nietzsche?

  • Forse l’infranta amicizia con Wagner? Naaaa.
  • La sua storia con Lou Salomé? Forse… anche se per tutto il romanzo Nietzsche accumula battute misogine “Le donne corrompono e insozzano… non desidero capire cosa vogliano le donne, desidero solo evitarle!”
  • La consapevolezza di essere solo come un cane? Risposta esatta. “Lo sai cosa significa sapere che quando morirai il tuo corpo potrebbe non essere scoperto per giorni o settimane, finché l’odore non finirà per attirare l’attenzione di un estraneo?” L’autore di UMANO, TROPPO UMANO aveva un caratteraccio, di quelli che impediscono di stringere durature amicizie…

Fu così che il Natale 1882 Nietzsche lo trascorse, come sempre, da solo.

Published in: on ottobre 8, 2018 at 3:36 PM  Lascia un commento  
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Freud, Berlusconi e la Merkel a Casablanca (sogno di una notte di metà febbraio)

L’altra notte ho sognato di tornare a Manderley; il cancello era chiuso; suonai per farmi aprire…

Scusate, ho sbagliato incipit. Quello era REBECCA, LA PRIMA MOGLIE.
mander
Daccapo.

L’altra notte ho sognato di entrare nel night club di Rick Blaine a Casablanca. In un angolo il pianista suonava You must remember this: a kiss is just a kiss…
sam
A un tavolo erano seduti Siegmund Freud, Ingrid Bergman, Angela Merkel e Martin Schulz.
sigisangelabergm

Stavano parlando del successo mondiale di 50 SFUMATURE DI GRIGIO

Ingrid chiedeva a Sigmund: “Dottore, tante donne si immedesimano in Anastasia Steel. Ma come si spiega… voglio dire, anch’io sono stata strapazzata qualche volta da Bogart, ma è tutta un’altra cosa! Quello era amore! Essere frustata, ammanettata… non lo chiamo amore!”

“Cara miss Bergman, molte donne non riescono a distinguere amore e sesso (il masochismo è una delle manifestazioni dell’istinto sessuale). Mentre agli uomini questa distinzione riesce benissimo; ad esempio, quel cialtrone seduto là (lo indicò con una taliata) quello con la faccia deformata dal lifting… da quando è entrato non fa che spogliarla con gli occhi…”

“Anche se ha spianato le rughe io lo riconosco lo stesso: è quello che mi chiamava culona inchiavabile (sussurrò la Merkel)”

“E’ vero, Angela! (aggiunse Schultz) E a me disse davanti a tutto il Parlamento Europeo che avevo la faccia da nazista! Forse è venuto qui per chiederci come si fanno le Grosse Koalitionen. Mi vien voglia di andare là e rompergli il muso!”

“Non è il caso, amici! Non vale la pena di cedere all’ira. Ora concentratevi e, al mio segnale, scatenate il pernacchio!”

Freud si girò verso il cialtrone…

“Silvio?”

“Sì?”
prrrrrrr

(riprendendo il filo del post precedente) cosa mi disse Freud a proposito di INSIDE OUT e di SICARIO

Come dicevo la volta scorsa dopo il terzo Cartizze si sedettero al nostro tavolo Louis Lumière, Arthur Conan Doyle e Sigmund Freud (con la sua caratteristica salopette)
sigmund
Mentre Sir Arthur e Monsieur Louis si scambiavano le figurine dei calciatori dell’Empoli, io mi rivolsi all’attaccapann al celebre maestro.

IODottore, cosa si potrebbe fare per Riley, con quel casino che ha in testa?

LUI – Non c’è bisogno di alcuna terapia, meno che mai di analizzarla. Non ha veri problemi, padre e madre non la opprimono (e vanno d’accordo tra loro, cosa rara di questi tempi); le mancano nuove amicizie, maschili e femminili; tutto qui. Piuttosto ci dobbiamo occupare di Kate…

IOLa protagonista di SICARIO?

LUI – E chi sennò? Un caso serio. Depressa (sintomo: non cambia la maglietta per una settimana) e oppressa da un super-io grande come un Tir. Desidera giustizia, rispetta le leggi, ma si trova immersa nel caos della droguerra (crasi di Droga e Guerra), dove non ci sono regole e non alcun senso distinguere tra chi è più bastardo e meno bastardo. Forse le conviene farsi aiutare da Maya, quella di ZERO DARK THIRTY. Ci sono analogie tra la guerra ad Al Qaida e quella al Cartello Messicano.

IOCredo che sia più facile sconfiggere Al Qaida…

A. C. DOYLE (intervenendo)- Se questo non c’è dubbio, vecchio mio! Lei ricorda la storia della Donna che chiede al Saggio se tornare dal primo amore, ma poi è uccisa dal brigante?

IOOf course, sir. Era di moda quando studiavo psicologia…

FREUD – Beh, era una gran cazzata. Quella Donna voleva scegliere tra il Primamore (altra crasi) e il Secondamore, ma avrebbe dovuto tenerseli tutti e 2. E avrebbe dovuto farsi anche il Saggio!

A questo punto sono finito sotto il tavolo e ho perso il resto della conversazione. Peccato. Volevo fare altre domande a Sigismondo, ad esempio sull’inspiegabile (per me) successo dei film dell’orrore. C’entra l’invidia del pene? Ad esempio gli zombies ce l’hanno?

Published in: on ottobre 6, 2015 at 2:42 PM  Comments (2)  
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Ci stanno un film americano, uno francese e uno italiano….

Io ne ho visti film che voi umani non potreste immaginare…. ometti gialli trasformati in mostriciattoli viola da uno scienziato rincoglionito, famiglie sterminate dalla mafia per un errore del codice postale, aspiranti vedovi in caduta libera al largo dei bastioni di Milano…

E, nel mese di Ottobre, ho visto film così insignificanti che non ricordo di averli visti. Si tratta del meccanismo della rimozione, che (come ci ha spiegato Freud) è una forma di autodifesa della psiche.

Cominciando dal meglio (e scendendo poi verso la cantina) qualche parola su CATTIVISSIMO ME 2

Come ho già detto se togli i Minions del film resta ben poco. Sono i parenti francesi dei compassati Umpa-Lumpa britannici: sono più vivaci e si sfottono tra loro in continuazione. Qualche volta si menano di brutto e non sembrano fare molta fatica (siringati a dovere) a trasformarsi in veri e propri mostri.minion

Domanda: perché nessun disegnatore italiano ha mai pensato cose simili?

Eppure da noi i disegnatori non mancano. Primo tra tutti Bruno Bozzetto (WEST AND SODA, 1965, MIO FRATELLO SUPERUOMO, 1968).

Forse non sanno indovinare i gusti dei bambini. Anzi, azzardo un’ipotesi a largo respiro, è la società italiana in generale a non occuparsi dei bambini: la pubblicità li vede unicamente come divoratori di merendine o come precocissimi utilizzatori di tablet, al cinema proprio non li pensano…

Non si creano favole adatte a loro (queste di Gru e i suoi gialli aiutanti sono appunto favole); sarà un caso che in Italia (soprattutto al nord) ci sono i tassi di natalità più bassi del mondo?

Dopo una produzione americana (ma disegnata dai francesi) ecco un film francese (Luc Besson dirige in Francia una troupe mista): THE FAMILY

A quanto già detto 15 giorni fa aggiungo solo che

  • se (come dice il proverbio) un orbo ha successo in un mondo di ciechi questa famiglia di italomafiosi appare sostanzialmente a posto perché intorno ci sono criminali molto più sanguinari
  • ho proposto il joke GODUNOV – GOOD ENOUGH a più di un’insegnante di inglese e non hanno capito una beneamata mazza (cosa debbo dedurre?)

Medaglia di bronzo a ASPIRANTE VEDOVO, remake di una nota commedianera del 1959 (regia di D. Risi, con Alberto Sordi e Franca Valeri).

La Littizz è bravina e regge il confronto. Ma la sua parte è, se ci pensate, quella della “spalla” del protagonista.

Ed è qui che casca l’asino.

Fabio, non te la prendere se ti dico la verità: hai dato il meglio di te (oltre che negli spot del detersivo) negli sketch di LOVE BUGS, quelli che duravano 90 secondi l’uno. Qui c’è tutto un film che pesa sulle tue spalle… e non lo reggi.

C’è comunque un particolare di questa storia che ho molto apprezzato. Gli operai romeni che il protagonista sfrutta nel suo cantiere (sono 2 mesi che non li paga) sono sinceramente rattristati quando si sparge la notizia (falsa) della morte di Susanna.

Sono perciò i soli a dimostrare sentimenti disinteressati in tutto il film.vedovo