Ve lo ricordate quell’allegrone di Amleto?
Nel monologo to be or not to be elenca le cose che rendono insopportabile la vita.
Tra le tante cause di infelicità c’è la lunga attesa della sentenza del giudice.
The law’s delay.
Non so quanto fosse lunga quell’attesa al tempo di Guglielmo Scuotilancia. Ma qui, nel bel paese dove al rinvio si aggiunge il rinvio, posso citare 2 esempi che fanno ridere se non fanno piangere.
Number one: il misterioso caso dell’alunno schiaffeggiato.
In una città siciliana una maestra perde il controllo dei nervi e parcheggia uno schiaffone su un alunno un po’ vivace. Ahi ahi ahi, avvocati, tribunale, sentenza (400 euro di ammenda, mi pare).
Non discuto la sentenza (chi sono io per giudicare il giudice?). Noto soltanto che il fattaccio avvenne il 18 ottobre del 2010. Circa 98 mesi fa.
Era possibile chiudere la pratica un po’ prima?
Number two: lo scudetto conteso.
La Corte di Cassazione, domiciliata in Roma, ha finalmente respinto il ricorso di una società calcistica di cui non ricordo il nome, relativo all’assegnazione dello scudetto 2006. La società in questione era affetta da moggite, malattia non rara e (pare) contagiosa.
Ma adesso sembra guarita.
Anche in questo caso non voglio entrare nel merito. Mi chiedo solo se la Corte Suprema (certamente oberata di lavoro) abbia dedicato molto tempo a dirimere la questione.
Pare che dovrà esaminare una nuova questione. Gli eredi di Benedetto Caetani (in arte, Bonifacio VIII) hanno querelato gli eredi di Sciarra Colonna per via di uno schiaffo somministrato il giorno 8 settembre del 1303.