(oltretutto non sono parole mie…)
Ricomincio da capo.
GENNAIO E’ UN BEL MESE, PER NOI CINEFILI.
Escono nelle sale molti film pregevoli. Almeno mi sembrano tali dopo l’alluvione di pieraccionate, bisiate e zalonate.
Riepilogo quanto visto in gennaio.
Molto bello mi è parso AMERICAN HUSTLE, già recensito il 9 u. s. nel fragolinablog. Aggiungo qui che lo vedo bene in fatto di Oscar.

Ha già vinto il Goldenglobo per la categoria COMEDY. Principale avversario, quindi, è 12 ANNI SCHIAVO (che ha vinto nel settore DRAMMA); non avendolo visto non so giudicare.
Negli ultimi 10 anni (con una sola eccezione) gli Oscar sono andati a film drammatici? Beh, è tempo di cambiare…
Qualche chance ce l’ha anche PHILOMENA, storia che mi ha commosso assai assai. L’interpretazione di Judi Dench è grandiosa, però il film non ha molto ritmo. Sapremo tra un mese chi si porta a casa la statuetta…
Scendendo qualche gradino, ho apprezzato THE BUTLER – MAGGIORDOMO ALLA CASA BIANCA. Dopo l’immagine riassumo la trama.

Non ha molti motivi per apprezzare i padroni bianchi Cecil (il protagonista): suo padre è stato ucciso come un cane, la madre è impazzita dopo uno stupro. Ma Cecil vuol sopravvivere e diventa cameriere, silenzioso e obbediente. Una serie di fortunate circostanze lo porta a servire alla White House. Passano davanti ai suoi occhi Eisenhower, Kennedy, Johnson, Nixon… fino a Reagan. Sarà Nancy Reagan a invitarlo a prendere parte a un banchetto (insieme alla moglie) allo stesso tavolo del Presidente. I guai maggiori li avrà col figlio, che si è unito al movimento delle Pantere Nere e lo accusa di avere una mentalità servile. Fanno pace. Alla fine sullo schermo appare Obama.
Piuttosto lungo (132 minuti) per uno spettatore europeo. Anche in Italia gli incassi non sono stati formidabili (vedi sotto).
Ma non dimentichiamo che l’integrazione razziale è di gran lunga il più difficile problema degli USA. E’ il peccato originale della democrazia americana e, come ha detto quel famoso scrittore di cui non ricordo il nome, i peccati non si perdonano SI SCONTANO.
C’è stato anche un bel film italiano: IL CAPITALE UMANO di P. Virzì.
TRAMA. Tragedia in Brianza (ma poteva essere qualunque altra zona del nostro Belpaese). Dopo una megafesta, molto alcoolica, un poveraccio viene travolto da un SUV. Chi guidava? Lo sapremo a tre quarti del film, ma è solo un particolare di questa cupa descrizione di un mondo cinico (il massimo del cinismo lo toccano le considerazioni finali, su schermo nero, che ci spiegheranno il titolo del film).
Da vedere.
Credetemi. Ho già spiegato perché.
A meno che non siate leghisti. Nel qual caso vi dispiacerebbe molto scoprire che l’investitore non è un terrone o un extracomunitario.
Incasso così così. Va alla grande invece (veleggia verso i 12 milioni di Euro, superando tutti i cinepanettoni) UN BOSS IN SALOTTO.
Anche questo l’ho già recensito. Aggiungo solo un’ipotesi sul suo successo, affine a quello del checcozalonesco SOLE A CATINELLE.
Gli italiani sono ancora un popolo misto: lombardoveneti, emiliani, toscani ecc NON SI SONO ANCORA FUSI (ci vorranno secoli). Di conseguenza fa sempre ridere (un riso spesso amaro) l’incontro-scontro tra diverse etnie. In questo caso il napoletano a Bolzano.
GRADUATORIA INCASSI (Fonte Cinetel)
- UN BOSS IN SALOTTO 11.569.000
- PHILOMENA 5.230.000
- AMERICAN HUSTLE 4.131.000
- THE BUTLER – UN MAGGIORDOMO ecc 4.111.000
- IL CAPITALE UMANO 3.556.000