CHAMBRE 212 (titolo italiano: L’Hotel degli Amori Smarriti)

TRAMA ESSENZIALE. La protagonista, prof universitaria 50enne, si concede da anni frettolose avventure con giovani che potrebbero essere suoi figli. Scoperta dal marito, si trasferisce nell’hotel di fronte a casa sua. Dalla finestra vede tutto (a Parigi non usano le tapparelle) e soprattutto immagina cosa sarebbe successo se (ad esempio) suo marito non avesse sposato lei, ma l’insegnante di piano e come sarebbe stata diversa la vita se avesse avuto un figlio.

Se proprio volete avere qualche dettaglio in più lo troverete in fondo al post (rischio SPOILER!!!). Intanto chiarisco che il nome della prima attrice è CHIARA e non CHARIA come appare nella locandina.

Anche i francesi, qualche volta, toppano.

Altra precisazione. Un giovane indica alla protagonista il numero della camera: è il 212 (l’art. 212 del Codice Civile francese impone l’obbligo della fedeltà coniugale). Non contrasta con tale obbligo il fatto che quel 25enne si sia intrecciato alla protagonista in diverse posizioni: lui è suo marito Richard, magicamente tornato giovane.

212

A questo punto mi ricordo che avevo promesso di non spoilerare più.

Come faccio a raccontarvi come finisce il film?

Facciamo così. Vi fornisco 4 finali. Uno è vero, gli altri sono fasulli.

  1. Lei lo aveva avvertito, prima di sposarlo: “sono un’aliena e il mio metabolismo mi impone di trombare ogni mese con un terrestre diverso”. Lui credeva che fosse uno scherzo…
  2. Tutti quei giovanotti che fuoriescono dagli armadi sono agenti della CIA sotto copertura alla caccia di un terrorista islamico. Sparano a Richard dalle finestre dell’albergo (con la stessa carabina usata a Dallas nel 1963). Ma, chiarito che Richard NON era il terrorista, porgono le loro scuse all’inconsolabile vedova.
  3. Maria, la protagonista, entra nell’hotel nel pomeriggio. La mattina seguente ne esce e incontra Richard. Tutto quello che lei vive in quell’intervallo di tempo è pura fantasia. Compreso il rimprovero della nonna: “Hai commesso più adulteri tu che tutte le donne della nostra famiglia in 5 generazioni!”
  4. Richard, avendo letto prima la sceneggiatura del film e sapendo che la moglie entrerà nella camera 212, mette una potentissima bomba incendiaria sotto il letto. A mezzanotte l’hotel salta in aria. Richard invia il filmato a Quentin Tarantino.
Published in: on febbraio 25, 2020 at 11:47 am  Lascia un commento  
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Avrebbe Potuto Essere Grande (quiz cinefilo di Febbraio)

Alla categoria APEG appartengono quelle/i che, disponendo di un indubbio talento, lo hanno clamorosamente sprecato (Art. 1 della Legge degli Apeg)

Ho già esemplificato: Alberto Sordi è stato un famoso APEG.

E se volete leggere qui e qui e qui troverete esempi altrettanto famosi.
sordiingrasstravolmes

Ora aggiungo un altro attore alla lista. Mi ero quasi dimenticato di lui, ma l’ho ritrovato in un filmetto mandato in onda da SKY Cinema.

Mi direte che è ancora vivo (non ha ancora 77 anni) e che magari potrebbe battere un colpo. Magari…

Però la sua carriera (non ancora conclusa, ripeto) ha dimostrato che quando è stato diretto da Luis Bunuel, C. Chabrol, R. W. Fassbinder, D. Damiani, F. Vancini, S. F. Bondarciuk, Q. Tarantino, E. Petri, M. Bellocchio ecc ha onorato il mestiere di attore.

Ma il resto della sua filmografia (più di 150 titoli) è decisamente imbarazzante.

Chi mi sa spiegare con quali mezzi è stato costretto a lavorare in CIPOLLA COLT e I DIAFANOIDI VENGONO DA MARTE?

Published in: on febbraio 14, 2018 at 12:36 am  Lascia un commento  
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4 motivi per cui HATEFUL 8 mi è piaciuto più di DJANGO UNCHAINED

Primo. Non ci sono buoni e cattivi tra le nevi del Nord, mentre nel caldo Sud c’era il classico (banale) manicheismo: cattivissimi schiavisti sconfitti dai buoni (un medico tedesco e schiavi alla ricerca della libertà). Nell’emporio di Minnie sono tutti più o meno hateful.

Detestabili. Proprio come nel capolavoro di A. Christie DIECI PICCOLI INDIANI: tutti i 10 personaggi che si ritrovano isolati a Nigger Island dal mare in tempesta hanno uno o più omicidi sulla coscienza.

Detto tra parentesi, anche nell’emporio di Minnie ci sono 10 uccisioni (contando il cocchiere O.B. e il fratello di Daisy). Ma Tarantino si farebbe frustare piuttosto che ammettere di essersi ispirato al romanzo di un’inglese. Meglio scegliere il fellinesco numero 8.

Secondo. Jennifer J. Leigh (che interpreta Daisy) è perfetta, nel suo ruolo di malafemmina. Non mi meraviglierebbe se la statuetta come Attrice Non Protagonista andasse a lei. In DJANGO SCATENATO la sola figura femminile rilevante era Broomhilda (ma qualcuno di voi ricorda il nome dell’attrice?)

Terzo. La fotografia (Robert Richardson) è grandiosa, soprattutto nelle scene iniziali. Prevedo un Oscar anche per lui: sarebbe il quarto (R. Richardson aveva filmato anche Django ecc, ma con minor successo)

Quarto. Morricone. Nomination anche per la sua colonna sonora. Se vince sarà il suo primo Oscar “vero” (quello alla carriera del 2007 era una specie di risarcimento per non averlo premiato prima)
eight

in questo POSTACCIO (post riuscito particolarmente male) si discorre di “grandi attrici” italiane (Arcuri, Capotondi, Ferilli, Gerini, Marini…) e straniere (Veronica Ciccone, in arte Madonna, Kristen Stewart, Monicà Belluccì e Jessica Alba), si sfiora l’increscioso argomento di AFTER EARTH (fin d’ora candidato al premio CHIAVICA) e si presenta al rispettabile pubblico la SCALA DI CAGNAGGINE, da me brevettata per l’occasione

NOTIZIONA: Sono state selezionate le 5 finaliste per il premio CHIAVICA ALLA CARRIERA.

Prima domanda: perché CINQUE?

A domanda rispondo: in questo genere di premi (avete presenti gli Academy Awards? e i Razzie?) il numero 5 e i suoi multipli vanno di moda.

Seconda domanda: era proprio necessario questo premio?

Risposta: siamo in estate, fa caldo, ci si annoia e, piuttosto che vedere l’ennesima replica del commissario Cordier…

Terza domanda: e chi sono le chiavichesche finaliste?

  1. VALERIA MARINI (era contrapposta a una “attrice” di cui praticamente nessuno sapeva nulla)
  2. CRISTIANA CAPOTONDI (buttata giù dalla torre per salvare Ambra Angiolini)
  3. SABRINA FERILLI (classificata ex-aequo con la Gerini; nel dubbio le ho mandate in finale tutteddue)
  4. CLAUDIA GERINI (come sopra)
  5. MANUELA ARCURI (giù dalla torre a beneficio di Maria Grazia Cucinotta)

ATTENZIONE!!!!!! Per evitare disdicevoli parità (a pari demerito) vi invito d’ora in poi a usare la seguente SCALA DI CAGNAGGINE

5 – Aaaaaaaaaaargh, aaaaaaaaarghhhhhh, nooooooooo, aaaaaaaaaaaaaarghhhhh!!!!

4 – Non vedrei un suo film neanche per 20mila euro in biglietti di piccolo taglio!!!!

3 – E pensare che in Italia abbiamo avuto ANNA MAGNANI…. (l’offerta di 20mila euro è ancora valida?)

2 – Beh, insomma… per 500 euro sono disposto a vederla ancora…

1 – Se il biglietto è gratis magari posso dare un’occhiata in sala

0 – La voglio presentare a Tarantino: forse le trova una parte adatta

SONO STATO SPIEGATO? Date un voto (da 0 a 5) a ciascuna finalista e mi farete felice.

Ora dovrei recensire il peggior film visto nel mese scorso. Ma non ho lo sbattimento di soffermarmi su questa “storiella penosa” per usare le parole di Stefano Disegni (in questo concorde con R. Nepoti -Repubblica-, P. Mereghetti -Corriere-, M. Acerbi -Giornale-, G. Carbone –Libero-, S. Danese -QN- ecc; l’unico che gli dà la sufficienza è Gian Luigi Rondi… a testimoniare di quanto si sia rincoglionito)

Magari a dicembre, quando preparerò la lista dei peggiori film dell’anno, gli dedicherò una recensione. Dopo l’immagine spiegherò (se proprio volete saperlo) perché nella lista di cui sopra non compare Monica Bellucci.

chiavica

Dicevamo?

Ah, sì… la Bellucci…

E’ italiana nel senso che ha conservato il passaporto e che le piace molto recitare con l’accento di Città di Castello (ad esempio, in IO E NAPOLEONE).

Però non vedo come paragonarla alle attrici italiane. E’ una star internazionale e accludo come prova un (incompleto) elenco degli attori con cui è andata a lett ha lavorato in decine di film

  • H. Ledger
  • M. Damon
  • M. Freeman
  • G. Hackman
  • K. Reeves
  • P. Giamatti
  • J. Turturro
  • G. Depardieu
  • C. Deneuve
  • D. Auteuil
  • W. Harrelson
  • A. Molina
  • E. Cantonà (noto anche come calciatore)
  • N. Cage
  • R. De Niro
  • B. Willis

A chi la paragono? A Sophia Loren? (NO, MAI!!! Sono matto, ma non fino a questo punto)

Le metterò accanto (magari in autunno), in un apposito TORNEO DELLE CAGNE INTERNAZIONALI, star di oltre oceano quali

  • Veronica Ciccone (nota anche come Madonna)
  • Jessica Alba
  • Kristen Stewart
  • Lindsay Lohan
  • Rihanna (sì, è anche attrice)
  • e chi più ne ha più ne metta

vacche magre (gli eventuali commentatori potranno scegliere la risposta UNO, la DUE o la TREEEE)

Domanda: PERCHE’ QUEST’ANNO I FILM ITALIANI INCASSANO COSI’ POCO?

Nella stagione 2011/12 ce n’erano ben 4 nei primi 10:

  • BENVENUTI AL NORD (con 27 milioni di euro ha guardato dall’alto gatti stivaluti e vampire innamorate, panda marziali, Sherlock Holmes e Thor col martellone)
  • IMMATURI – IL VIAGGIO (quasi 12 milioni)
  • VACANZE DI NATALE A CORTINA (11,7 milioni)
  • FINALMENTE LA FELICITA’ (11,3 milioni)

Nel 2012/13 UN SOLO FILM prodotto in Italia entra nella hit parade, un filmuzzo della premiata ditta Siani&Desica (vedi TABELLA RIEPILOGATIVA)

Ha incassato bene anche LA MIGLIORE OFFERTA (quasi 9 milioni)

film

Ma mi chiedo se il suo successo sia dovuto (a parte l’indiscussa bravura di Tornatore) al fatto che TUTTI GLI ATTORI SONO ANGLOSASSONI.

IPOTESI DI LAVORO

  1. Gli attori italiani di quest’anno sono loffi
  2. Gli attori italiani di quest’anno sono PARTICOLARMENTE loffi
  3. Nelle tasche degli italiani ci sono meno soldi del solito. Si risparmia andando meno al cinema. Però questo non spiega perché i film di Quentin Tarantino, Peter Jackson, Nolan ecc abbiano riempito le sale. Perciò si rimanda ai punti 1 e 2.

Ditemi voi, amiche/amici, quale di queste ipotesi vi sconfinfera di più…

Tabella riepilogativa (fonte: Cinetel)

  1. MADAGASCAR 3 (quasi 22 milioni di incasso)
  2. BREAKING DAWN – PARTE SECONDA (18,6 milioni)
  3. L’ERA GLACIALE 4 (16,5 milioni)
  4. LO HOBBIT (16,4 milioni)
  5. IRON MAN 3 (15,9 milioni)
  6. IL CAVALIERE OSCURO – IL RITORNO (14,6 milioni)
  7. IL PRINCIPE ABUSIVO (14,3 milioni)
  8. 007 – SKYFALL (12,8 milioni)
  9. DJANGO UNCHAINED (12 milioni)
  10. I CROODS (11,4 milioni)

mi piace quando muori, LEONARDO DI CAPRIO

Come anticipato, elenco i film (quelli che conosco) di Leonardo

Votate per la sua miglior… ah, volete capire il titolo?

INVIDIA, nient’altro che invidia maschile. Per troppi anni le ragazzine di mezzo mondo hanno sospirato per lui…

Vabbé, cominciamo:

  • Romeo+Giulietta (1996) – La prima volta che l’ho visto morire. Di veleno. Succede a Verona Beach, USA (gli esterni li hanno girati a Miami). Romeo Montague è un tamarro che più tamarro non si può, ma quando attacca con “le mie labbra come due pellegrini ripareranno l’offesa con un dolce bacio…” NON CE N’E’ PER NESSUNO
  • TITANIC (1997) – Jack è fortunato. Vince a poker un biglietto (di terzaclasse) per New York. Era meglio vincere una tessera gratis al multisala di Vimercate? Forse sì forse no: morire di ipodermia nell’Oceano non è uno spasso, ma vivere cento anni guardando UN MEDICO IN FAMIGLIA è peggio!
  • LA MASCHERA DI FERRO (1998) – Luigi XIV (detto il Bischero) aveva un gemello, nascosto dentro la Maschera di ferro. Ci pensano i Moschettieri a mettere ordine. Dal punto di vista storico è una bischerata al cubo, come film ha trovato qualche estimatore. POCHI, PER LA VERITA’. Razzie award per Di Caprio, in entrambi i ruoli.
  • GANGS OF NEW YORK (2002) – Amsterdam vendica la morte del padre uccidendo Bill “il macellaio” (Daniel Day-Lewis). La New York del 1860 è stata ricreata a Cinecittà; infatti se state attenti scoprirete tra le comparse molte facce italiane. E il modo in cui si imbrogliano le elezioni è molto attuale.
  • PROVA A PRENDERMI (2002) – Frank Abagnale è un giovane infelice (genitori divisi, banche che non aiutano ecc) e deve sopravvivere in un mondo di lupi. Un po’ per celia un po’ per non morir comincia a falsificare assegni; poi falsifica se stesso e diventa pilota d’aereo, insegnante universitario, medico, avvocato… finché l’FBI (dopo averlo inseguito per mezzo mondo) lo incastra.
  • THE AVIATOR (2004) – Vita romanzata di Howard Hughes, tra film, aerei e nevrosi compulsive. Berlusconi avrebbe voluto essere come Hughes? Altra stoffa, altre attrici, altro coraggio… Nomination all’Oscar.
  • THE DEPARTED (2006) – Billy è un poliziotto infiltrato della banda del boss Costello, mentre Colin è un uomo di Costello infiltrato negli alti gradi della polizia e lo stesso Costello, a sua volta, non la racconta giusta. Insomma, più che Scorsese sembra Pirandello. Leonardo muore.
  • REVOLUTIONARY ROAD (2008) – Frank conduce una vita piatta e senza sussulti. Quando però la moglie dice “Piantiamo tutto e andiamo a vivere a Parigi” sembra risorgere. Finale tristissimo (ma che ve lo dico a fare?). Di nuovo Kate Winslet accanto a Di Caprio, ma stavolta non è lui a morire.
  • SHUTTER ISLAND (2010) – Un detective indaga in un manicomio criminale. Lo spettatore comincia ad avere qualche dubbio a metà film (sia Teddy che il collega Chuck non la raccontano giusta). Alla fine a Di Caprio succede come a J. Nicholson in QUALCUNO VOLO’ SUL NIDO dellecc. Diciamo che non muore.
  • INCEPTION (2010) – Dom Cobb si dà molto da fare (volando da Sidney a Los Angeles). Entra nei sogni di un businessman e cerca di influire sulle sue idee. Ma c’è Mal (dal latino MALUS MALA MALUM) che mette i bastoni tra le idee. In confronto il Labirinto di Creta era roba da asilo infantile.
  • J. EDGAR (2011) – Dopo Hughes, un altro personaggio entrato nella leggenda. Davvero J. E. Hoover era così potente? Ricattava la signora Roosevelt? Ricattava John Kennedy? Aveva però una valida attenuante: una madre che definire castrante è un eufemismo. Comunque Hoover troverà uno più bastardo di lui. Infarto finale.
  • DJANGO UNCHAINED (2012) – Concludo la gallery con un’altra morte (povero Di Caprio, quasi quasi mi diventi simpatico…) in quanto Calvin Candie, superschiavista e detentore del record mondiale di bastardaggine, viene ucciso da un’arma piccola ma letale (a distanza ravvicinata).

Aggiungete tutti i film che volete. Dopo le immagini proporrò un quesito importantissimo.leonardo

aviatorscatenato
Quesito importante: perché Di Caprio, nonostante sia stato diretto da registi come Tarantino, Spielberg, Scorsese, Nolan, Eastwood, Cameron, Allen (in ordine antialfabetico) ha…. No, scusate, non è questa la domanda…

QUESITO IMPORTANTISSIMO: 19 verticale, QUASI UGUALE. 6 lettere.

Riassumo i film visti a gennaio (come? non ve ne può fregare di meno? ah…)

Sto diventando un pigrone. Sarà l’età..

Adesso mi concentro e butto giù un po’ di minirecensioni.

LOVE IS ALL YOU NEED (S. Bier) – I Beatles non c’entrano. C’entrano i limoni, il sole e il mare di Sorrento. L’amore trionferà? Sì e no. Un matrimonio salta all’ultimo momento, uno degli addetti al catering (faccia già vista in GOMORRA) bacia sulla bocca… (non ve lo voglio dire)

LA MIGLIORE OFFERTA (G. Tornatore) – Se non c’è un colpo di scena che thriller è? E qui, nel sottofinale, c’è una sorpresona con la S maiuscola. Grandissimo G. Rush. Chi ama la bellezza femminile in un quadro si metta in fila (fila non metaforica: in meno di un mese più di un milione di biglietti staccati)

CLOUD ATLAS (A. e L. Wachowski) – Perché non fate come P. Jackson che con un romanzo solo ci fa 3 film? Qui è il contrario: sei film fusi in uno (ovviamente lunghissimo). Mi chiedevo, uscendo dal cinema, come sarebbe riuscita S. Sarandon vestita da Santippe e T. Hanks come Ponzio Pilato. Dagli autori di MATRIX mi aspettavo qualcosa di meno noioso.

A ROYAL WEEKEND (R. Michell) – Roosevelt dietro le quinte. Mentre Hitler prepara il guerrone, lui beve, fuma come un turco e si fa fare le pippe. I reali inglesi sono due macchiette divertenti: lui (ovviamente) balbetta, lei inorridisce all’idea di mangiare gli hot dogs in mezzo a quei plebei. Belle le immagini della campagna, film tutto sommato dimenticabile.

DJANGO UNCHAINED (Q. Tarantino) – Gli ho dedicato una recensione e mezza. Voglio solo aggiungere che LO DEVI VEDERE (a meno che tu aderisca al buddismo o altra religione/ideologia nonviolenta). Scommetto su 2 OSCAR: fotografia e Cristoforo Waltz.

QUELLO CHE SO DELL’AMORE (G. Muccino) – Diversamente da LA MIGLIORE OFFERTA qui tutto è perfettamente prevedibile. Indovini subito che i due divorziati si rimetteranno insieme, che lui sarà assediato da tutte le 40enni del quartiere, che la partita finale sarà vinta con un golletto del figlioletto… Un regista dovrebbe ottenere il massimo dagli attori, ma qui C. Zetagions, U. Thurman e J. Biel sono assolutamente sprecate.

LINCOLN (S. Spielberg) – Bellissima la scena sul campo di battaglia disseminato di morti, ma poi la noia prevale. Le interminabili discussioni sul 13° Emendamento lasciano piuttosto freddo lo spettatore europeo. Però dobbiamo tener conto che in America Lincoln è venerato come un secondo Messia (il colpo mortale fu sferrato la sera di un venerdì santo).

PAZZE DI ME (F. Brizzi) – Se il Luca di NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI collezionava figuracce, ma era protetto da un gruppo di amiche/amici, questa volta il protagonista vive in un vero inferno di sorelle, mamme e nonne senza uno straccio di amico. Brizzi, devi impegnarti di più.

QUARTET (D. Hoffman) – Pepe, sorrisi e lacrime in una casa di riposo per cantanti e orchestrali (ne avessimo in Italia di case così…). Se in Francia hanno descritto la vecchiaia con una tragedia da Oscar (AMOUR), in GB il tema è trattato con i toni leggeri della commedia.

Domanda finale: quale mi è piaciuto di più? 

Se proprio volete saperlo, oltrepassate le immagini…giangousarush

quat

Siete già qui? Complimenti per la costanza.
QUALE IL MIGLIORE? Per me, LA MIGLIORE OFFERTA: il colpo di scena mi ha spiazzato completamente e questo fattore mi sembra decisivo.

DJANGO e QUARTET secondi ex-aequo.

DJANGO SCATENATO

Dibbbattito da Gaetano (località Bovi Campeggi) sul tema: CAPOLAVORO?

Risposta unanime: NO

Come recensione è un po’ sbrigativa, me ne rendo conto. Perciò la rifaccio.

Abbiamo valutato, in attesa delle pizze (le abbiamo attese a lungo, per via che prima di noi era arrivata una comitiva di altri 14 pizzofagi) i pregi e i difetti dell’ultimo film di Q. Tarantino.

Pregi:

  • la FOTOGRAFIA (Oscar in vista)
  • la COLONNA SONORA (un mix affascinante di G. Verdi, Wagner, Elisa e Luis Bacalov; meritava una nomination, secondo me)
  • l’interpretazione (maiuscola e oscarnominata) di Christoforo Waltz, il bounty killer amico degli schiavi; tornerò sull’argomento.
  • l’apparizione di FRANCO NERO, nelle vesti di un elegantone italiano che si beve una tequila (per annegare i suoi dispiaceri) al Club Cleopatra (un specie di bordello nel Mississippi); chiede al dirty nigger che beve accanto a lui come si chiami: “D-J-A-N-G-O… la D è muta”; “lo so”; applausi in sala.

Difetti:

  • troppo lungo; troppi dialoghi; quando il tedesco racconta a Django di Brunhild e Siegfried SI VEDE BENISSIMO CHE DJANGO SI ANNOIA (si annoia lui, figurati noi)
  • in generale, la recitazione di J. FOXX (Django) è molto statica, direi svogliata; se vuoi imitare Clint Eastwood, caro Jamie, devi ancora mangiare molta polenta…
  • il gioco di parole tra Brunhilde e Broomhilda (in inglese broom significa scopa) forse fa ridere in America, ma qui non funziona
  • illogicità varie; una volta che I MAGNIFICI DUE hanno saputo dove LEI è stata venduta PERCHE’ PERDONO QUASI UN ANNO in giro per le montagne? RISCHIANO DI TROVARLA MORTA o comunque mooolto malridotta; e come fa uno CHE NON E’ MAI SALITO A CAVALLO a imparare così bene?

Vabbé… al cinema e a teatro non occorre essere logici. SE DOVESSIMO CANCELLARE LE INVEROSIMIGLIANZE John Wayne non sarebbe risalito in sella con tre pallottole in corpo e il padre di Amleto non verrebbe a raccontare al figlio che al country club Paradiso non l’hanno accettato…

In sostanza, il western, anzi il SOUTHERN di Tarantino è un bel film, ma NON arriva al livello dei BASTARDI SENZA GLORIA.

Mi accorgo che non ho parlato della TRAMA.

Lo farò dopo l’immagine. Attenzione! Rischio SPOILER!!!!

giango
IN SINTESI. Laggiù nel Montana, tra vacche e montoni, c’è sempre qualcuno… Scusate, ho sbagliato disco.

Negli stati del Sud (tra Texas e Tenessee) alla vigilia della guerra di Secessione. Da una parte gli schiavisti, coadiuvati da un KAPO’ nero di pelle e di anima.

Dall’altra gli schiavi, che trovano un inatteso aiuto nel dr. Schultz, bounty killer tedescodigermania.

E’ proprio Schultz a fare secco l’arcischiavista Di Caprio, ma poi ci lascia le penne.

Django è condannato a lavorare in miniera, cosa interessante se vuoi procurarti della dinamite.

Gran finale ammazza ammazza.

CONCLUDO DICENDO CHE Ch. Waltz sta a Tarantino come C. Eastwood sta a Leone. Ci voleva un regista veramente in gamba per rivelare la bravura di un attore fino allora sconosciuto.

Se i giurati dell’ACADEMYapprezzeranno il suo parlare affettato, il suo arricciare i baffi, insomma il suo porgersi come macchietta… Cristoforo Valzer beccherà un altro Oscar.

Published in: on gennaio 21, 2013 at 9:52 am  Comments (6)  
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Dario Argento vs Quentin Tarantino

Ladies and gentlemen, alla mia sinistra lo sfidante: Quentin Jerome Tarantino, classe 1963.

  1. Nel 1992 ha scritto e diretto LE IENE, film che ha scandalizzato mezzo mondo per la sua iper violenza
  2. Nel 1993 ha scritto la sceneggiatura di UNA VITA AL MASSIMO (la regia è firmata dal povero Tony Scott, ma non conta: è sempre a Tarantino movie); direi che è il meno valido della trilogia
  3. Nel 1994 PULP FICTION (Palma d’oro a Cannes, 7 nomination e 1 Oscar per la sceneggiatura); anche qui cadaveri a carrettate e scene di ferocia ineguagliata.

Alla mia destra il campione in carica: Dario Argento, classe 1940.

  1. Nel 1977 gira (in soli 10 giorni) SUSPIRIA, una pietra miliare nella storia del genere horror. Veniamo così a fare conoscenza, nella gotica location di Freiburg (Foresta Nera, Germania), con Mater Suspiriorum, una delle Tre Streghe. Morti a carrettate.
  2. Nel 1980 gira INFERNO. Questa volta siamo a New York: la Mater Tenebrarum vive (?) in un labirintico sotterraneo e si diverte un mondo tra incendi, coltellate e strangolamenti a catena.
  3. Nel 2007 la trilogia si conclude con LA TERZA MADRE. Qualche maligno ha insinuato che si poteva intitolare LA SECONDA FIGLIA (Asia, seconda figlia di Dario, è inquadrata praticamente dalla prima all’ultima scena). A me è piaciuto.

Lascio ai giurati il gravoso compito di votare da 1 a 10. Qui voglio solo accennare (magari ci tornerò sopra in altre occasioni) alla misoginia di Argento.

Non solo si compiace di massacrare una dozzina di giovani donne nella citata trilogia, ma, seguendo l’antichissima tradizione mediterranea che vede nelle donne essenzialmente delle malefemmine apportatrici di sventure (Eva, Pandora, la maga Circe, la Santanchè…) identifica le Tre Streghe con la Morte stessa (e chi l’ha detto che morte è femmina? avete presente il nordico SETTIMO SIGILLO?).

Non così Tarantino, non così. Nella citata trilogia le donne non muoiono (quasi) mai e comunque sono migliori della media maschile. Che si chiamino Alabama, Mia o Coniglietta non fanno pensare alla morte. Semmai sono simboli di una vitalità anarchica e selvaggia.
pulpsuspiria