Buona Pasqua a tutti!!!! (già che sono in argomento, allego due righe su Nino Manfredi, che una volta fu Ponzio Pilato)

Ve lo ricordate SECONDO PONZIO PILATO, di Luigi Magni?

A suo tempo (1987) piacque pochissimo.

Ai cattolici militanti dispiaceva vedere Stefania Sandrelli cristiana fervente, agli atei militanti dispiaceva assistere alla Resurrezione e all’Ascensione.

Per me, che non milito da nessuna parte, fu uno spasso veder recitare Manfredi, Mario Scaccia (l’imperatore Tiberio), Roberto Herlitzka (Barabba), Flavio Bucci (Erode Antipa) ecc ecc

Tra i tanti grandi che hanno impersonato Pilato Manfredi non sfigura, credetemi.

Se poi volete sapere come va a finire oltrepassate l’immagine.
pilato
Lo scettico Pilato è costretto ad ammettere che ha consegnato ai carnefici un Uomo-Dio. Perciò, da magistrato coscienzioso quale è, si condanna a morte. Continuando a chiedersi, fino all’ultimo, Quid est veritas?

E, ancora, BUONA PASQUA.

Published in: on aprile 16, 2017 at 9:53 am  Comments (1)  
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un cattivo con qualche attenuante (lo hanno interpretato in tanti, da David Bowie a Nino Manfredi)

E’ un politico. Cioè un opportunista.

Tra i tanti personaggi del Vangelo è il solo italiano (antiche tradizioni lo dicono abruzzese).

Molto italiana è la sua tattica dilatoria, il suo ricorrere a cavilli di giurisdizione. “Costui è galileo? Se ne deve occupare Erode Antipa…”

Insomma, cosa pretendete da un politico? Che sacrifichi la sua carriera (forse la sua vita) per onorare la verità? Quando le autorità religiose hanno calato l’asso di briscola “se liberi costui non sei amico di Cesare…”?

Cosa avresti fatto, tu che mi leggi, al posto suo?

Intanto che ci pensi elenco qui gli attori che lo hanno impersonato (almeno quelli che mi ricordo)
davidpoppilat

golgot

  • Remo Girone (in MARIA DI NAZARETH, 2012)
  • Hristo Shopov (in LA PASSIONE DI CRISTO, 2004)
  • David Bowie (il L’ULTIMA TENTAZIONE DI CRISTO, 1988)
  • Nino Manfredi (in SECONDO PONZIO PILATO, 1987)
  • Harvey Keitel (in L’INCHIESTA, 1986)
  • Peter Frye (in JESUS, 1979)
  • Rod Steiger (in GESU’ DI NAZARETH, 1977)
  • Jean Martin (in IL MESSIA, 1975)
  • Frank Thring (in BEN HUR, 1959)
  • Jean Gabin (in GOLGOTHA, 1935)

Concludo dicendo che, secondo autorevoli archeologi, a quell’epoca era molto diffuso il sapone Pilatus che (diceva lo slogan) “deterge e idrata la pelle, rispettandone il naturale ph, e placa i sensi di colpa”

Published in: on novembre 23, 2015 at 6:25 PM  Comments (4)  
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Ferilli vs Gerini (chi è più cagna?)

Riassunto dei turni eliminatori precedenti.

Preparandomi a conferire, nel gennaio prossimo venturo, la CHIAVICA D’ORO alla carriera, ho stabilito quanto segue

  1. possono ambire a tale premio attrici con almeno 10 pellicole all’attivo; sono pertanto escluse Alba Parietti e Marina Punturieri, non perché sprovviste di cagneria, ma perché (grazieaddio) non arrivano a 10.
  2. sono escluse le over 70, come Sandra Nonnapapera Milo e Laura Comesonocadutainbasso Antonelli; hanno entrambe attraversato momenti difficili e non voglio infierire; spero che capirete.
  3. nel primo turno si è classificata per la finale Valeria Marini; nel secondo Cristiana Capotondi; chi sarà la terza finalista?

miloDopo le immagini illustrerò vita morte e miracoli di altre due campionesse della categoria.

lauraIn ordine alfabetico, cominciamo da Claudia GeriniclaudiaEccola in una particina in un film di Mel Gibson (era la moglie di Ponzio Pilato), ma potete vederla nelle vesti (e anche senza) di Lisa nella sua ultima fatica: un film (TULPA) girato un anno fa e circolante solo ora in qualche sala di Roma, Rimini e Moncalieri. I motivi per cui hanno aspettato tanto e hanno distribuito così poche copie lo scoprirete da soli.

Di mio posso dire che il vero scopo di questo pseudothriller è dimostrare che, grazie a un assiduo lavoro in palestra, il lato B della protagonista regge ancora.

Per ragioni di spazio cito qui solo alcuni registi che l’hanno avuta davanti alla cinepresa:

  • L. Pieraccioni (FUOCHI D’ARTIFICIO)
  • M. Ceccherini (LUCIGNOLO)
  • P. Costella (TUTTI GLI UOMINI DEL DEFICIENTE)
  • S. Castellitto (NON TI MUOVERE)
  • S. Rubini (LA TERRA)
  • F. Brizzi (EX, COME E’ BELLO FAR L’AMORE)
  • U. Carteni (DIVERSO DA CHI?)
  • S. Soldini (IL COMANDANTE E LA CICOGNA)
  • G. Farina (AMICHE DA MORIRE)

Chi l’ha valorizzata di più, com’è noto, è Carlo Verdone (VIAGGI DI NOZZE, SONO PAZZO DI IRIS BLOND e GRANDE GROSSO E VERDONE). Nel primo di questi compare il personaggio di Jessica la coatta.

Ce l’avete presente?

Diciamo che, come Rutger Hauer rimarrà nella storia del cinema con I’VE SEEN THINGS YOU PEOPLE WOULDN’T BELIEVE…, Claudia Gerini ce la ricorderemo per A STRONZI! ‘NDO STATE? CHE FATE? ‘ND’ANNATE?

sabrina

A quanto ricordo, Sabrina Ferilli ha iniziato la sua fulgida carriera con uno spot: “Turisti fai da te? No Alpitour? Ahi, ahi, ahi, ahi…”

La passione per i viaggi non l’ha più lasciata. Cominciando con Rimini (1988), Ventotene (1994) e trascorrendo, con la premiata ditta Filmauro Tour, il natale 2004 a Gstaad, nel 2006 a New York, nel 2009 a Beverly Hills e nel 2011 a Cortina (c’è la crisi, sapete?)

Mi è stato riferito, a onor del vero, che in queste trasferte Sabrina ha avuto importanti incontri con la stampa internazionale.

  • a Gstaad annunciò ai reporters di Al Jazeera che “il sofà, è beato chi se lo fa”
  • a New York tenne una memorabile conferenza stampa presso la sede dell’Actors Studio, spiegando come avesse utilizzato il Metodo Stanislavskij nell’interpretare FERIE D’AGOSTO
  • a Beverly Hills, durante la cerimonia degli Oscar, chiese polemicamente come mai non avesse avuto almeno una nominescion per ECCEZZZIUNALE VERAMENTE – CAPITOLO SECONDO
  • a Cortina propose a un cronista del Gazzettino di vedere insieme IL SIGNOR QUINDICIPALLE in dvd (ma quest’ultima affermazione mi sembra davvero poco credibile)

Riassumo i film visti a gennaio (come? non ve ne può fregare di meno? ah…)

Sto diventando un pigrone. Sarà l’età..

Adesso mi concentro e butto giù un po’ di minirecensioni.

LOVE IS ALL YOU NEED (S. Bier) – I Beatles non c’entrano. C’entrano i limoni, il sole e il mare di Sorrento. L’amore trionferà? Sì e no. Un matrimonio salta all’ultimo momento, uno degli addetti al catering (faccia già vista in GOMORRA) bacia sulla bocca… (non ve lo voglio dire)

LA MIGLIORE OFFERTA (G. Tornatore) – Se non c’è un colpo di scena che thriller è? E qui, nel sottofinale, c’è una sorpresona con la S maiuscola. Grandissimo G. Rush. Chi ama la bellezza femminile in un quadro si metta in fila (fila non metaforica: in meno di un mese più di un milione di biglietti staccati)

CLOUD ATLAS (A. e L. Wachowski) – Perché non fate come P. Jackson che con un romanzo solo ci fa 3 film? Qui è il contrario: sei film fusi in uno (ovviamente lunghissimo). Mi chiedevo, uscendo dal cinema, come sarebbe riuscita S. Sarandon vestita da Santippe e T. Hanks come Ponzio Pilato. Dagli autori di MATRIX mi aspettavo qualcosa di meno noioso.

A ROYAL WEEKEND (R. Michell) – Roosevelt dietro le quinte. Mentre Hitler prepara il guerrone, lui beve, fuma come un turco e si fa fare le pippe. I reali inglesi sono due macchiette divertenti: lui (ovviamente) balbetta, lei inorridisce all’idea di mangiare gli hot dogs in mezzo a quei plebei. Belle le immagini della campagna, film tutto sommato dimenticabile.

DJANGO UNCHAINED (Q. Tarantino) – Gli ho dedicato una recensione e mezza. Voglio solo aggiungere che LO DEVI VEDERE (a meno che tu aderisca al buddismo o altra religione/ideologia nonviolenta). Scommetto su 2 OSCAR: fotografia e Cristoforo Waltz.

QUELLO CHE SO DELL’AMORE (G. Muccino) – Diversamente da LA MIGLIORE OFFERTA qui tutto è perfettamente prevedibile. Indovini subito che i due divorziati si rimetteranno insieme, che lui sarà assediato da tutte le 40enni del quartiere, che la partita finale sarà vinta con un golletto del figlioletto… Un regista dovrebbe ottenere il massimo dagli attori, ma qui C. Zetagions, U. Thurman e J. Biel sono assolutamente sprecate.

LINCOLN (S. Spielberg) – Bellissima la scena sul campo di battaglia disseminato di morti, ma poi la noia prevale. Le interminabili discussioni sul 13° Emendamento lasciano piuttosto freddo lo spettatore europeo. Però dobbiamo tener conto che in America Lincoln è venerato come un secondo Messia (il colpo mortale fu sferrato la sera di un venerdì santo).

PAZZE DI ME (F. Brizzi) – Se il Luca di NOTTE PRIMA DEGLI ESAMI collezionava figuracce, ma era protetto da un gruppo di amiche/amici, questa volta il protagonista vive in un vero inferno di sorelle, mamme e nonne senza uno straccio di amico. Brizzi, devi impegnarti di più.

QUARTET (D. Hoffman) – Pepe, sorrisi e lacrime in una casa di riposo per cantanti e orchestrali (ne avessimo in Italia di case così…). Se in Francia hanno descritto la vecchiaia con una tragedia da Oscar (AMOUR), in GB il tema è trattato con i toni leggeri della commedia.

Domanda finale: quale mi è piaciuto di più? 

Se proprio volete saperlo, oltrepassate le immagini…giangousarush

quat

Siete già qui? Complimenti per la costanza.
QUALE IL MIGLIORE? Per me, LA MIGLIORE OFFERTA: il colpo di scena mi ha spiazzato completamente e questo fattore mi sembra decisivo.

DJANGO e QUARTET secondi ex-aequo.