QUIZ DI PRIMAVERA (e, ringraziando Cecilia, rispondo alle sue domande)

Cominciando da Cecilia. Mi ha gentilmente insignito del Liebster Award.

Devo, però, guadagnarmelo parlando un po’ dei miei gusti. Rispondo quindi alle 11 seguenti domande:

  1. Cosa penso della letteratura moderna? (immagino che si intendano “moderni” gli ultimi 5 decenni) Apprezzo moltissimo scrittori come PHILIP ROTH e MARIO VARGAS LLOSA… e mi fermo perché l’elenco sarebbe lungo. Purtroppo non emergono gli italiani. Baricco aveva cominciato molto bene, ma gli ultimi romanzi deludono. Michela Murgia promette bene e spero che manterrà.
  2. Regista preferito? Kubrick (due anni fa alla stessa domanda avevo risposto Altman, ma i gusti cambiano)
  3. Lady Oscar? Mi dispiace, ma non conosco.
  4. Prossimo viaggio? LECCE (mia moglie non l’ha mai vista, se il tempo è buono ci andiamo a Pasqua).
  5. Cani o gatti? Preferisco i cani. Nell’altro blog (quello della fragolina) ho narrato di come i primi cani disobbedirono al Creatore (malconsigliati del subdolo Gatto) e furono puniti. Da allora devono convivere con gli umani, cercando di insegnare loro a essere coraggiosi e onesti. Quando questo difficilissimo compito sarà assolto, i Cani entreranno nel Regno dei Cieli.
  6. La psico-analisi è una pratica impudica? Penso che se non sei capace di leggere dentro te stesso, essere aiutati da uno specialista non guasta.
  7. Come ho conosciuto LA TOSCA NON E’ PER TUTTI? Ho conosciuto questo blog (dal titolo elegantemente paradossale) nel gennaio 2011. Ho letto un post su LADY IN THE WATER e l’ho commentato. Non ricordo se c’entrasse il celebre TORNEO DEI FILM di Gegio… La blogsfera è un mare senza sponde.
  8. Che tipo di casa vorrei abitare? Mi va bene la mia (piccola ma accogliente), solo che vorrei dei vicini meno musoni.
  9. Amo la filosofia? Amo Platone e il Mito della Caverna (vedi post precedente).
  10. Harry Potter o Le oscure materie? Harry Potter.
  11. Mozart o Beethoven? Mozart (dai, Ludwig, non te la prendere; sei bravo anche tu…)

E adesso il QUIZZONE.

In quale di questi film non si vede nemmeno…

AH, SCUSATE! Ho sbagliato! Questo quiz l’ho programmato per l’estate!

QUIZ DI RISERVA

L’attore a cui dedicherò il prossimo post è identificabile in base a 4 indizi:

  • interpreta spesso personaggi ambigui e tormentati
  • ha un fascino notevole, a cui le donne (giovani e meno giovani) difficilmente resistono
  • qualche volta uccide, qualche volta viene ucciso… ma sempre con tanta classe!
  • canta da baritono

Tutta la vita davanti

Ieri trasmettevano questo bel film di Virzì, un’amara descrizione del mondo presente.

Lo avevo accostato a IL MEDICO DELLA MUTUA (che però era più “commedia”) in https://ilbibliofilo.wordpress.com/2008/10/04/classifica-provvisoria/

E’ un DRAMMA, con tanto di morti ammazzati, sulla precarietà e SULLA FEROCIA DEI RAPPORTI INTERPERSONALI in un’azienda un’associazione per delinquere che sfrutta lavoratrici e lavoratori precari per spacciare un inutile elettrodomestico a vecchiette di periferia.

La trama (se non la conoscete già) ve la riassumo dopo il video. Prima però una considerazione FILOSOFICA

E’ proprio la filosofia a salvare la protagonista dalla disperazione.

E ad affascinare la piccola Lara (che da grande “farà la filosofia”) con il MITO DELLA CAVERNA.

Mito quanto mai attuale, ci vuol dire Virzì. Noi tutti, come le ragazze del call-center che iniziano la giornata cantando e ballando l’inno aziendale, viviamo nella caverna delle illusioni. E siamo tentati di scambiare la realtà con le ombre illusorie del consumismo, della TV grandefratellistica, con la falsa felicità degli spot.

E quando le illusioni sfumano, il rientro nella realtà può essere terribile.

Trama essenziale. La protagonista (interpretata da Isabella Ragonese) ha una laurea 110lode e brillanti capacità intellettuali. Deve accontentarsi di fare la baby sitter di una bimba malinconica e poi lavorare (sottopagata) in un call center. La “capa” (Sabrina Ferilli) la prende in simpatia e le rivela di essere l’amante del Padrone (Massimo Ghini).

Poi la catastrofe: la “capa” impazzisce e uccide il Padrone, l’azienda chiude e centinaia di giovani perdono il lavoro. Ma la vita continua e, come sempre nei film di Virzì, l’ultima scena restituisce un briciolo di speranza. Whatever will be, will be…

Allego l’ultima scena, con la partecipazione straordinaria di TATIANA FARNESE (la vecchia signora) bravissima attrice e, temporibus illis, gran bella donna.

Albertazzi al Duse

Mercoledì sera al teatro Duse. Filosofi sulla scena, nel senso che Albertazzi interpreta F. Nietzsche e Protagora (nelle serate precedenti si era calato nei panni di Platone e di Ratzinger, ma io non c’ero).

Alla fine il pubblico ha applaudito lungamente. L’applausometro ha misurato la sonorità degli applausi a Protagora (52) e a Nietzsche (35): la vittoria di Protagora è comprensibile, in quanto Albertazzi lo ha descritto come campione dell’Ottimismo, mentre Nietzsche era il Pessimista.

“Tu, amico Protagora, ci parli della Democrazia e del Progresso… io, che per ventura vivo 2400 anni più tardi, ho constatato che la democrazia non è servita ad altro che a trasformare gli uomini in pecore…”

Giorgio Albertazzi è un abilissimo, impareggiabile animale da palcoscenico.

Potrebbe recitare l’orario ferroviario o il regolamento dell’Azienda del gas, il pubblico ne sarebbe ugualmente deliziato.

C’è da aggiungere che non c’erano solo i filosofi in scena. Nel suo monologare Albertazzi ha divagato in lungo e in largo, ha parlato della vecchiezza, di Dante e Beatrice e di Giulietta…

e quando ha iniziato con “se sia cosa più nobile sopportare pazientemente gli strali e i colpi di balestra…” ho provato un brivido. Ricordando che, in quello stesso teatro, 45 anni prima (alla vigilia degli esami di maturità) ero spettatore dell’Amleto con Giorgio Albertazzi.

Published in: on gennaio 21, 2010 at 10:22 PM  Comments (6)  
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