MURDER ON THE ORIENT-EXPRESS (2017): questa volta non si balla il valzer…

10 mesi fa ho recensito il film di Branagh

Ora, rivisto il branaghfilm nel piccolo schermo, sento l’impulso di riprendere il discorso.

Confrontando i 2 diversi finali, la figura di Poirot e la colonna sonora.
branagh

Ricordate il finale, a tempo di valzer, della versione del 1974?
bacall
Poirot ha smascherato i colpevoli creando tensione (per la verità le attrici e gli attori restano impassibili mentre il gesticolante detective ricostruisce il delitto; tanto sanno già come andrà a finire!) ma alla fine tutto si aggiusta e si beve champagne.

Nella versione del 2017 il clima è ben diverso.

Anzitutto Poirot non è il solito ghiottone vanesio. E’ pieno di nevrosi (la gag delle cravatte raddrizzate!) e di dubbi. Sembra Amleto (Branagh è stato un grandissimo Amleto nel 1996) e nelle sue mani la storia diventa veramente una tragedia.

La colonna sonora (di Patrick Doyle) abbandona il valzer e il tango per pagine molto drammatiche (pochi violini, molto pianoforte e lunghi momenti di silenzio).
defoejudy

Quando poi i nodi vengono al pettine, Poirot manifesta un profondo pessimismo. “Ho sempre creduto che l’uomo fosse razionale e civilizzato… ma la natura umana è perversa!

(questa battuta non c’è nel romanzo)

E non c’è il brindisi finale (che faceva finire il film del ’74 come un’operetta viennese). Linda Arden prima di tentare il suicidio mormora “la mia vita è finita con quella di Daisy…”. 

Ma non muore. Avrà una lunga vita (almeno spero) per riflettere su quello che ha fatto.
michell

Published in: on ottobre 10, 2018 at 9:43 am  Lascia un commento  
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TO ROME WITH LOVE, by W. Allen

Mi sono già occupato di questo film nell’Aprile scorso.

Ma non era una recensione vera e propria (non avevo lo sbattimento di approfondire il tema). Adesso sì, anche perché ho promesso di spiegare i motivi per cui mi è piaciuto così poco.

PERCHE’ lo hanno massacrato unanimemente i critici di REPUBBLICA, del GIORNALE e di IL FATTO QUOTIDIANO? Solo perché offre un’immagine alquanto squallida del popolo italiesco (romanesco e pordenonesco)?

Indubbiamente a noi dispiace che all’estero ci descrivano così. Un Paese delle Vacanze dove niente è serio tranne il cibo e l’opera lirica.

Però ce lo meritiamo. Quale contributo abbiamo dato alla cultura mondiale negli ultimi 25 anni? Quanti Nobel abbiamo ricevuto, tenendo conto che Capecchi è americano a tutti gli effetti? E chi ha organizzato i G8 del 1994, del 2001 e del 2008, essendo stato votato da milioni di italioti?

Scusate l’enfasi, ma dovevo sfogarmi…

Tornando a TO ROMEecc, ha cominciato a non piacermi fin dal TITOLO.

In prima battuta doveva essere un DECAMERONE POP. Ma, dear mr. Allen, i temi delineati da Boccaccio non sono tanto il sesso e la malizia delle donne MA L’INTELLIGENZA E L’ARGUZIA DEI PROTAGONISTI, capaci di cavarsela nei momenti peggiori… Cosa che in questo film NON SUCCEDE. MAI.

Poi si pensò a NERONE che, secondo la leggenda, cantava e pizzicava le corde mentre tutto andava a fuoco.

Forse era il titolo adatto a un paese grottesco come il nostro.

Forse Allen se avesse visto GOMORRA, invece che pensare solo a Fellini, avrebbe potuto girare una cosa seria invece di questi 4 siparietti…

Invece della tragedia abbiamo la FARSA. E oltretutto una farsa che non fa ridere.

A meno che non vi faccia ridere la battuta di Penelope Escort sul “lavorare stando sdraiati sulla schiena”

E ARRIVO AL NOCCIOLO.

La parola LOVE è ambigua in inglese come il suo corrispettivo italiano. Può significare dedizione, altruismo, capacità di sorridente sacrificio “ti ho preparato una cenetta coi fiocchi (anche se a me basterebbero i bastoncini findus)”, cercare un regalo originale per il nostro anniversario invece di cavarmela con due biglietti a teatro…. e può essere un sinonimo di SEX, come in questo caso.

Sarebbe stato un titolo più esatto HAVING SEX IN ROME. Non perché ci sia tantissimo sesso, ma perché le protagoniste SEMBRA CHE NON ABBIANO ALTRO DA FARE o per professione (Anna) o per hobby (Milly Monica ecc).

Mr. Allen, lei conosce troppo bene Freud per non sapere che chi trova simpatiche SOLO le putt le olimpioniche del materasso ha avuto una madre sessuofoba.

Oppure si chiama VANZINA.

Ma lei non è un Vanzino. E’ un grandissimo regista. Perciò la prego di utilizzare meglio attrici come P. Cruz o E. Page. Qui le ho viste MOLTO svogliate…

Infine, la domanda cruciale. QUALE DEI QUATTRO EPISODI MI E’ PIACIUTO MENO?

Hard to say.

Dopo l’immagine (notate anche voi che Woody è più depresso del solito? Forse si è reso conto che la ciambella non è venuta col buco…) elencherò e valuterò.
cruz
SIETEANCORAQUI?

  1. IL GRILLO PARLANTE. Alec Baldwin mette in guardia un giovane ingenuo da Ellen Page: “E’ fasulla! Ti farà soffrire!” Si comporta un po’ come il fantasma di Bogart in PLAY IT AGAIN, SAM. Naturalmente il giovane non dà retta e ci casca con tutte le scarpe. Direi che questo è l’episodio migliore.
  2. OMAGGIO A “LO SCEICCO BIANCO”. Sposini arrivano dalla provincia. Lei finisce a letto con Scamarcio, lui viene stuprato da una escort (che deve aver sbagliato persona). Imitare Fellini è praticamente impossibile. Albanese sta a Sordi come Berlusconi sta a Benedetto Croce. Molti errori rossi e blu.
  3. CANTANDO SOTTO LA DOCCIA. Woody Allen vola a Roma per conoscere i futuri consuoceri. Solite battute sulla psicanalisi. Judy Davis (già applaudita da me come Comtesse de Noailles) è sprecata. Sprecato anche Fabio Armillato. Perché canta Ridi Pagliaccio? Ammetto che cantare Di quella pira l’orrendo foco nudo sotto la doccia sarebbe un controsenso. Seimenomeno.
  4. DALLE STALLE ALLE STELLE E RITORNO. Roberto Benigni (sprecatissimo) è un nessuno che inspiegabilmente la stampa e i tg trasformano in VIP. Poi nessuno se lo fila più. La prende male. Nel frattempo fanciulle disinibite fanno sesso con lui. Qui ci stava bene un accenno al nostro ex-lader (…scusate, ex-leader). E’ mancato il coraggio? L’episodio peggiore, secondo me.

Concludo dicendo che TO ROME WITH SEX, nel premio CHIAVICA D’ORO, ha avuto 3 punti negativi e due positivi (da Blabla e da Anna Nihil). TOTALE: -1

DUE DOMANDE FONDAMENTALI (in allegato, profonde considerazioni sulla parola AMORE)

PRIMA DOMANDA FONDAMENTALE: Benigni è messo talmente male finanziariamente da dover accettare una parte così loffia?

SECONDA DOMANDA FONDAMENTALE: Possiamo fin d’ora candidare TOROMEWITHLOVE per il Premio CHIAVICA D’ORO 2013?

Alla domanda numero 1 rispondo negativamente. A quanto mi risulta Roberto sta bene a soldi.

Per spiegare la sua presenza nel cast ritengo si debba seguire un’altra pista. Dopo l’Oscar del 1999 il Nostro era famoso nel mondo (per non citare la parte in ASTERIX CONTRO CESARE), ma poi c’è stato il flop di PINOCCHIO…

Mettiamola così: quando si è stati sul red carpet non ci si rassegna a sparire. Ragionpercui Benigni DIREBBE SI’ A QUALSIASI PROPOSTA, magari una comparsata in MEN IN BLACK 4…

Alla domanda n° 2 preferisco non rispondere (per ora). Preferisco ascoltare il parere dei miei eventuali lettori. Perilmomento posso solo dire che ho visto in questi primi mesi del 2012 film ben più chiavicheschi, come il vanzin-obbrobrio BUONA GIORNATA.

Allegato finale. ATTENZIONE!!!!!! Leggere le seguenti righe può provocare SBALZI D’UMORE, CRISI CARDIACHE, ANSIA, ENURESI e PRURITO.

Come è stato dimostrato da Euclide, scrivendo ROMA al contrario si ottiene AMOR. Dobbiamo dedurre che ROMA sia il contrario di Amore?

Si consideri che nel titolo compare LOVE, parola ambigua che si può tradurre in molti modi, da “questo lo faccio SOLO PER TE, non lo farei per nessun altra/o” a “ti ho comprato anche i cioccolatini: me la dai o no?”

  • in un episodio, un’americanina particolarmente insulsa incontra un romano lungocrinito: non hanno ancora litigato (è lì che si vede se può funzionare) e già i genitori di lei traversano l’Oceano… QUANTA FRETTA!!!
  • poi c’è la pochade, ispirata al fellinesco SCEICCO BIANCO: mentre la mogliettina passa dalle braccia di Albanese a quelle di Scamarcio, il maritino viene sgridato da una escort (“sei arrivato vergine al matrimonio? vergogna!!!”); a parte che Penelope Cruz sta a Giulietta Masina come Berlusconi sta a De Gasperi, mi volete spiegare come tradurre LOVE in questo episodio?
  • altro episodio, altro tipo di amore; uno studente piuttosto ingenuo si infatua per un’attrice furba e capricciosa; A. Baldwin, qui nel ruolo di grillo parlante, gli ripete: “non ti accorgi che è fasulla? lasciala perdere!”; fortunatamente lei se ne va e lui torna dalla comprensiva fidanzatina.
  • infine, l’episodio di Benigni (e così il cerchio si chiude): qui l’amore NON C’ENTRA PROPRIO, c’è solo l’attrazione fatale che certe donne provano per il VIP di turno (“ti ho visto in tv, ergo voglio entrare nel tuo letto”); finita la notorietà, finita l’attrazione.

CONCLUDO dicendo che queste cose succedono a Roma, ma sarebbe lo stesso a Grosseto o a Innsbruck (però il film “venderebbe” di meno). Credo in definitiva che non sia Roma il contrario di Amore.

Se capovolgi AMORE, leggi Allen.

Invecchiando, Woody è diventato sempre più amaro e misogino. Davanti a questo Dio misterioso, di cui sappiamo così poco oltre alla sua forza irresistibile, non si inginocchia più (come in MIGHTY APHRODITE), ma si limita a sottolinearne sarcasticamente l’irrazionalità.

benigni