di palo in frasca (cioè, parlerò di Virzì e di Brigitte… decidete voi chi è la frasca e chi il palo)

Premesso che

  • nel prossimo postaccio riassumerò le vite parallele di due attori, nati nello stesso anno; in un film hanno impersonato due grandi amici che, dopo aver militato nello stesso reggimento, hanno combattuto contro il loro Re
  • forse il virus Ebola ci ammazzerà tutti e dunque perché ci affanniamo tanto?

Ciò premesso, ho saputo che IL CAPITALE UMANO concorre all’Oscar.
virz
In bocca al lupo.

Forse gli americani apprezzeranno questa storia che si basa su un romanzo di S. Amidon (ambientato nel Connecticut). O forse sarà un handicap (loro l’Italia l’immaginano in un certo modo e IL CAPITALE UMANO non rientra nei loro stereotipi).

Io avrei mandato SMETTO QUANDO VOGLIO: ha una componente romanzesca (il campo dei Sinti, la rapina alla farmacia, la banda del Murena…) che potrebbe piacere ai giurati dell’Academy.

Comunque, forza Virzì!

Concludo con il compleanno (domenica) di BB.

Cara Brigitte, so che non festeggi. Non ti manderò fiori perché so che non ti piacciono.

E che preferisci la compagnia dei gatti, dei cani e delle capre a quella degli umani (non so darti torto).

Ma ti mando lo stesso i miei migliori auguri. Per te e i tuoi amici a quattro zampe.

Grazie di tutto.

Grazie di tutto.

Grazie per aver alzato il morale di molti, moltissimi miei coetanei.

Non ti abbiamo dimenticata.
bb

 

Published in: on settembre 26, 2014 at 8:32 am  Comments (3)  
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Risultato del derby virzisesco, parentesi letteraria e nuova sfida

Visti e ponderati i commenti, il derby si conclude così

  • TUTTA LA VITA DAVANTI resta nello scaffale dei preferiti
  • CATERINA VA IN CITTA‘ sarà ben custodito nell’armadio (comunque a portata di mano)
 Apro parentesi letteraria a proposito di un romanzo breve di N. Ammaniti
IO E TE (2010) è una storia cupa.
Lorenzo, il protagonista, è un 14enne pieno di problemi. Figlio unico di una coppia molto ricca, non lega con i coetanei e si nasconde in un mondo di sogni.
In seguito a una balla raccontata a sua madre è costretto a convivere qualche giorno con una sorellastra tossicodipendente che non vedeva da anni.
(non vanno a letto, ve lo dico subito e così Giovanardi non si allarma)
Dopo aver assistito a una crisi di astinenza e aver ricostruito uno sgradevolissimo episodio della sua infanzia, Lorenzo si sblocca: prova una sincera compassione per la prima volta nella sua vita.
“Dentro di me qualcosa si è spezzato: il gigante che mi teneva contro il suo petto di pietra mi aveva lasciato libero”
Poi lei sparisce e lui la vedrà solo dieci anni dopo. Non aspettatevi il lieto fine.

Forse è proprio lo scarno finale la parte migliore del romanzo.

E pensare che a pag. 96 si legge: “Io le odiavo le fini. Nelle fini le cose si devono sempre, nel bene e nel male, mettere a posto. A me piaceva raccontare di scontri tra alieni e terrestri senza una ragione. Di viaggi spaziali alla ricerca del nulla…”

FINE DELLA PARENTESI LETTERARIA.

Nel prossimo post disquisirò su due film dello stesso regista franco-romeno.

I dvd in competizione riguarderanno

  • TRAIN DE VIE (1998)
  • LE CONCERT (2009)
Published in: on luglio 19, 2011 at 7:45 am  Comments (5)  
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CATERINA VA IN CITTA’ vs TUTTA LA VITA DAVANTI

Due film di Virzì, rispettivamente del 2003 e del 2008.

Nel primo si illustrano le tragicomiche avventure della famiglia Iacovoni, composta da

  • professore frustrato; trasferito da Montalto di Castro a Roma, tenta di pubblicare un romanzo e di farsi strada tra i pezzi grossi della capitale, collezionando figuredimerda (è Sergio Castellitto)
  • moglie del prof; sembra scema, ma ha la testa sul collo più di tanti altri (Margherita Buy)
  • la figlia 13enne (Caterina, interpretata da Alice Teghil) che sogna di entrare all’Accademia di Santa Cecilia e intanto frequenta una terza media spaccata in due dalla politica; molte delusioni; ma è un tipo tosto e riuscirà a non essere schiacciata
L’ambiente della vipperia romana è ricostruito molto bene (compaiono in ruoli cameo Maurizio Costanzo, l’on Giuliana Melandri, Michele Placido e Benigni), con un Claudio Amendola che interpreta un sottosegretario fascista-ma-non-troppo in cui mi sembra di riconoscere Gianni Alemanno.
In TUTTA LA VITA DAVANTI (ispirato da un blog della scrittrice Michela Murgia) lo scenario è sempre Roma (ma non i quartieri alti, siamo in periferia). La protagonista è un cervellone (110lode in filosofia) ma non trova spazio. Lavora in un call center, che però chiuderà (ci scapperà anche il morto).
E la vita, nonostante tutto, continua…
Notevoli le interpretazioni di Isabella Ragonese, di Sabrina Ferilli  (la “capa” del call center), di Elio Germano e di Valerio Mastrandrea (un sindacalista).
Un film CORALE: i veri protagonisti sono i giovani (femmine e maschi) sfruttati e nevrotizzati dalla PRECARIETA’.
Come si fa a vivere serenamente quando l’avvenire è cosi incerto?
Sara un caso se i titoli di coda sono accompagnati da “Que serà serà”?
Direi che è proprio l’inno dei precari.
“Quando ero una bambina chiesi a mia madre: COSA MI SUCCEDERA’? SARO’ RICCA? SARO’ FELICE?
Que serà, serà… whatever will be, will be…”