(dalla prima Lettera di Silvio al Papa)
Caro signor Bergoglio Santità, (ma posso chiamarti Francesco, vero?) sento dire spesso che i preti si lamentano perché non trombano perché la loro sfera affettiva è sbirolata e si vogliono sposare.
Vedi, caro Santità, io non mi intendo molto di preti, ma di matrimonio sì. E’ un investimento importante e non sempre garantisce la soddisfazione dei clienti dei coniugi.
Prendere moglie costa molto. Costa la moglie, costano i figli (mica li mandiamo nelle scuole pubbliche piene di comunisti non sempre all’altezza delle aspettative!!!) e le figlie, che appena crescono vogliono vestirsi alla moda e gonfiarsi le tette curare il look…
Insomma ci vuole una barca di soldi per metter su famiglia e già adesso i preti rompono il cazz sono sempre lì a scuotere il bussolotto delle offerte.
Ti do un consiglio, Francesco mio.
Alla sfera affettiva dei tuoi preti ci potrebbero pensare le mie amiche.
Ne ho tante che, finita l’epoca della cene eleganti, non hanno molto da fare. Io istituirei un servizio a domicilio di pompin Assistenza Spirituale. Senza coinvolgimenti affettivi, senza complicazioni…
Naturalmente pago io. In cambio, quando ci saranno le elezioni… ci siamo capiti?
A proposito, la sai quella del prete e della suora che finiscono in un albergo di montagna… (ah già, è vecchia!)
Beh, me ne verrà in mente un’altra e te la spedirò la prossima volta.
Meglio ancora: quest’estate vienimi a trovare e ci facciamo due risate.
Ciao!!!!!
Silvio