Avevo visto questo film (di Luca Miniero, napoletano) una settimana fa.
Non mi era sembrato un granché. Ma mercoledì sera l’ho rivisto (da solo, per “leggerlo” meglio) soprattutto per capire i motivi del suo innegabile successo.
In 17 giorni di programmazione oltre 2.800.000 spettatori.
E’ il film italiano più visto di quest’anno. Neanche il verdonesco IO, LORO E LARA ha fatto meglio.
Riassumo la TRAMA. Un pirlotto lumbard (Claudio Bisio) si è finto disabile per far carriera. Mandato in punizione a sud di Salerno si scontra fin dalla prima sera con un modo di vivere totalmente diverso.
Come andrà a finire? Ve lo dirò (se proprio non lo intuite) dopo il video.
Prima però qualche parola sugli interpreti. Bisio è sempre simpatico e qui ha anche il merito di NON STRAFARE (anche se è al centro della scena dal primo all’ultimo minuto); Angela Finocchiaro (l’ansiosissima moglie del Pirlotto) migliora con gli anni come il vino buono; Alessandro Siani (il postino mammone, che a 35 anni vive ancora con mammà) ha la “maschera del filosofo” e, in quanto tale, pronuncia la massima “quando un forestiero viene al Sud piange due volte, quando arriva e quando parte”.
Va a finire che il pirlotto non solo si integra perfettamente con gli amici “terruncielli”, ma risolve con i suoi consigli i problemi sentimentali del postino filosofo.
TROPPO BELLO PER SEMBRARE VERO e questo è il limite di un film che celebra a modo suo l’Unità d’Italia.
Sarebbe bello che fosse così, che le ronde padane somigliassero alle allegre “Rondinelle” guidate dalla Finocchiaro e che l’Accademia del Gorgonzola apprezzasse la mozzarellona di Battipaglia.
Ultima domanda, a proposito della Lega nord: l’imprecazione PORCA TROTA del protagonista (scacazzato da un piccione milanese) è un’allusione al Bossijunior?