Sono uno dei 200.000 italici che giovedì non hanno resistito alla tentazione di vederlo subito.
Valeva la pena di aver tanta fretta? Sì, sostanzialmente sì.
E’ un bel film, ispirato a un grande romanzo di SK. Ho già parlato dell’ottimismo americano che lo pervade: il Male è potentissimo, ma non bisogna lasciarsi schiacciare dalla paura (se il regista fosse stato Avati, IT i Perdenti se li mangiava tutti).
Ci sono però almeno 3 motivi per impedirmi di gridare al capolavoro:
- il film è verboso; in certi momenti vorresti avere in mano un telecomando e correre in avanti, verso l’epico finale in cui la demoniaca entità (né maschio né femmina: IT è neutro) verrà cancellata per sempre; d’altra parte è comprensibile che un testo letterario (di 1300 pagine!) richieda molti dialoghi
- l’interpretazione sotto tono di J. Chastain; forse mi aspettavo troppo da JC (di cui mi dichiaro sfegatato fan); forse il regista Muschietti le ha concesso meno spazio di quello che aveva nel romanzo (che adesso mi tocca rileggere, mannaggia!); ho apprezzato molto, invece, B. Hader nel ruolo di Richie
- la colonna sonora è un po’ tirata via (anche qui siamo nel soggettivo); e pensate che B. Wallfisch ha firmato cose pregevoli, come Blade Runner 2049… si vede che stavolta non era in vena
Nonostante ciò ve lo consiglio. Naturalmente se non siete allergici al genere horror e non vi spaventare per la durata (quasi 3 ore).
Perciò tirate fuori dalla saccoccia i vostri euri e pagate il biglietto.