Comincio dal romanzo.
Jake Epping (il protagonista) si allena a cambiare il passato.
Ma prima si impara a camminare poi a correre.
La grande missione per cui si prepara è salvare la vita di John Kennedy nel 1963; il test di allenamento è impedire a F. Dunning di compiere una orribile strage nella notte di Halloween 1958 a Derry (Maine)
E qui compare Bill “senzabretelle” Turcotte. E’ un veterano della guerra di Corea. Odia Dunning, che probabilmente ha ucciso la sua prima moglie (sorella di Bill). In quella sanguinosa notte di Halloween Jake e Bill si contendono l’onore di uccidere Dunning (vince Bill, che però muore d’infarto).
Jake ritorna nel presente e, così facendo, cancella quanto avvenuto nel primo viaggio. Non chiedetemi perché: è complicato… diciamo che lo richiede l’economia del romanzo.
Secondo viaggio. Jake sfiora appena l’esistenza di Bill. Gli manda (dopo aver fatto secco Dunning in un agguato al cimitero) una lettera, firmata “un amico”: Caro Bill, vai da un bravo medico e fatti curare il cuore
Se Bill sia andato a curarsi non lo sapremo mai.
E ora passiamo alla serie tv
Nella quale serie (che continua a deludermi) Bill ha ventanni (e l’attore che lo interpreta ne dimostra anche meno), vive in un paesotto del Kentucky e non uccide nessuno. Scopre però che Jake viene dal futuro e si unisce a lui nella strada che porta a Dallas.
Mi dicono che Bill morirà presto… Ma io sto pensando che, se mi infilo nella Buca del Coniglio nascosta nel mio frigorifero, potrei tornare nel passato e convincere S. King (co-autore della sceneggiatura) a cambiare il finale.