Perché mi è piaciuto tanto questo film ispirato a una vera operazione della CIA?
Per l’odissea del volpone Mendez all’aeroporto? Un montaggio veramente ben fatto: mancano le prenotazioni, bisogna avvertire subito Carter, il pullmino non parte, i “produttori” non possono rispondere al telefono…
Per la satirica descrizione della babilonia hollywoodiana? “Tu vieni a ingannare qui, dove tutti ingannano per vivere? Sei nel posto giusto!” “Se io devo produrre un fake movie, sarà un fake hit”
Perché si tiene conto del punto di vista dei rivoluzionari iraniani? (i nostri devono salvarsi, si capisce; ma chi odia lo Scià e la Cia ha le sue ragioni…)
Per il finale? L’eroe torna a casa, chiede il permesso di entrare alla moglie e abbraccia il piccoletto. Più che l’astuto Odisseo sembra Sam Gamgee.
Concludo applaudendo la scelta coraggiosa e vincente di chi programmò ARGO al cinema Jolly, tenendolo in cartellone più di 4 mesi: novembre, dicembre, gennaio (nelle altre sale circolavano vampiri innamorati, Bilbo Baggins e Cetto Laqualunque), e febbraio.
Intanto erano arrivati Golden Globes e Oscar… (meritava l’Oscar anche per la miglior regia, secondo me, Facciadipietra Affleck; lo diedero, immeritatamente, a Ang Lee)
In attesa di un bilancio finale, NOTO CHE le trilogie più votate sono proprio quelle più trilogesche: Ritorno al futuro è in realtà un unico film in 3 episodi.
Lo stesso vale per Il signore degli ecc, per la storia della famigghia Corleone e per la space opera di Lucas.
PUNTEGGIO PROVVISORIO (finora solo Blabla ha votato): TRILOGIA CLASSICA 7 – TRILOGIA MODERNA 6
In questo caso più che sottolineare le analogie devo dedicarmi alle differenze.
Negli episodi “classici” prevale il gusto ROMANTICO, direi il misticismo alla Tolkien.
Molti elementi del Signore degli Anelli riecheggiano nei personaggi di Obi-Wan Kenobi (è il Gandalf della situazione), Ian Solo (somiglia a Granpasso, non vi pare?), Palpatine (il suo voltafaccia fa pensare a quello di Saruman) ecc.
Al contrario, nella serie moderna (la minaccia fantasma, l’attacco dei cloni, la vendetta dei sith) il romanticismo è sostituito dagli effetti speciali (la tecnica non è rimasta ferma al 1977) e dallo psicologismo. Nel video che ho inserito il Maestro Yoda disserta sui rischi che il piccolo Anakin può incontrare: “La paura conduce all’ira, l’ira conduce all’odio…”
E c’è la politica.
Direi che la differenza maggiore tra le due trilogie riguarda proprio la politica. Negli anni 1977-1983 c’era la guerrafredda, l’URSS era l’Impero del Male (le uniformi sulla Morte Nera hanno un tono sovietico) e l’America Reaganiana invocava la propria superiorità morale sui “materialisti”. Ecco quindi i “buoni” (che potremmo definire Repubblicani) trionfare dopo infinite tribolazioni con l’aiuto “spirituale” dei cavalieri Jedi.
Negli anni 1999-2005 l’ottimismo reaganiano è tramontato da un pezzo. La Repubblica a stelle e strisce rischia di diventare l’Impero di Bush.
E si racconta il percorso opposto: il Male trionfa, Anakin (inizialmente innocente) si lascia sedurre dal Lato Oscuro; l’andreottesco Palpatine si rivela essere un demonio di perfidia e dispone lo sterminio dei mistici cavalieri.
Cosa preferire dunque? La triste fine della Repubblica e Anikin che diventa il terribile Darth Vader?
O il lieto fine della trilogia classica (Darth Vader morendo si riscatta e ritorna a essere un Jedi?).
Ai miei lettori l’ardua sentenza.
Adesso mi prenderò un po’ di tempo. La prossima sfida vedrà di fronte due tipi tosti: INDIANA JONES contro MAD MAX.
P.S. Ho già spiegato perché il ciclo di Indy per me si ferma all’ULTIMA CROCIATA?
Da una parte Al Pacino, dall’altra Clint Eastwood. Entrambi danno molto lavoro al becchino (per non parlare dei cadaveri, nordisti e sudisti, che si ammucchiano in IL BUONO, IL BRUTTO E IL CATTIVO).
CARATTERISTICA COMUNE. Al e Clint non sono angeli. Usano sistematicamente l’omicidio comemezzo per raggiungere i loro fini (proteggere la Famiglia in un caso, accumulare dollari nell’altro).
Ma possiamo provare un po’ di simpatia per loro, vedendoli in lotta mortale con furfanti al quadrato. Insomma (come dicono a Roma) IL PIU’ PULITO CI HA LA ROGNA.
DIFFERENZA SOSTANZIALE (secondo me): Mike Corleone prova sempre più amarezza per quello che fa (che DEVE, in un certo senso, fare), mentre “il Biondo” non sembra provare alcun rimorso (probabilmente con tutti i suoi dollari se ne andrà all’Est, diventerà un business man e sarà accolto nel Rotary Club).
FRASI MEMORABILI
“Su questo documento ci sarà la tua firma o il tuo cervello” (frase di don Vito, riportata da Mike)
“Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto” (lo dice Ramon, ma ha fatto i conti senza l’oste)
PUNTEGGIO PROVVISORIO del match (reso spettacolare anche dal confronto tra le colonne sonore di Nino Rota e di Ennio Morricone): 30 a 9 per il Padrino, grazie ai voti espressi daAnna Nihil, Blabla e Pensierini.
Inserisco 2 documenti. Dopodiché risponderò ad alcune 0sservazioni.
COSA ESPRIMIAMO con un voto? Ovviamente una generalizzazione, come quando diciamo di preferire (ad esempio) Puccini a Wagner, il vino bianco alla birra, il basket al calcio… CONCORDO che il primo episodio di Matrix è molto superiore agli altri due (proprio da buttare? mi sembra un po’ drastico…), ma nell’insieme c’è un discorso coerente, per cui si può votare per tutta la trilogia.
INDIANA JONES E IL TESCHIO DI CRISTALLO NON L’HO VISTO. Chi l’ha fatto mi ha caldamente consigliato di non sprecare tempo e soldi. Forse un giorno lo vedrò e promuoverò la trilogia a tetralogia (contrapponendolo alla serie di Alien?).
Regista, regista… il caso GUERRE STELLARI aiuta a capire. George Lucas non ha FORMALMENTE diretto gli episodi V e VI, ma è autore del soggetto, della sceneggiatura e soprattutto è PRODUTTORE ESECUTIVO (decide lui chi recita e chi no). Tanto è vero che NIGHTMARE BEFORE CHRISTMAS è considerato un film di Tim Burton anche se la firma ce l’ha messa Selick.
Lo stesso vale per Tarantino, a proposito di UNA VITA AL MASSIMO.
E per oggi mi fermo qui, preannunciando che il prossimo match sarà tra la trilogia CLASSICA di GUERRE STELLARI e quella girata in seguito.
Doveroso chiarimento. Come dicevo ieri ho il progetto di DESCRIVERE le trilogie cinematografiche che più mi acchiappano. Proverò anche ad abbinarle secondo miei personalissimi criteri. Per dare punteggi c’è tempo…
Però già un commentatore (Gegio) ha spezzato una lancia a favore della TRILOGIA DEL PADRINO. Che devo fare?
Facciamo così. Chi vuol dare un voto DA 1 A 10 può farlo e ne terrò conto nel punteggio finale.
Ora elenco le trilogie. Fine del doveroso chiarimento.
Usando l’ordine alfabetico (per il cognome dei registi) comincio da
ADAMSON, LE CRONACHE DI NARNIA (il leone la strega e l’armadio, il principe Caspian, il viaggio del veliero)
ARGENTO, LE TRE MADRI (suspiria, inferno, la terza madre)
Intanto propongo ai miei eventuali lettori una coppia di action movies. Forse non sono capolavori ma ogni tanto li rivedo.
Indiana Jones non è il mio tipo di eroe. Troppo schematiche le sue storie:Jones cerca Oggetto – Cattivi contro Jones – Jones uccide cattivi – Altri cattivi contro Jones ecc. Ma in questo episodio compare la figura retorica dell’IRONIA: S. Connery (il papà di Indiana) fa il verso a J. Bond, cioè a se stesso, il prof. Brody si copre di ridicolo in Medioriente, il mitico Gral RIMANE AL SUO POSTO dopo due ore di film (meno male: rischiava di finire nel mobile bar di R. Nixon). Quello però che un veneziano ad honorem come me non può tollerare è immaginare che i palazzi e le chiese di Venezia abbiano dei sotterranei!
La vendetta dei Sith. Episodio 3 di Guerre stellari. La repubblica diventa Impero e Anakin da eroico cavaliere Jedi diventa un’anima nera col nome di Darth Vader. Questo TRIONFO DEL MALE (provvisorio; come si sa, l’anima di Anakin sarà candeggiata nell’ultimo episodio) rende il film più “filosofico” dei soliti fumettoni di Hollywood. La vita incattivisce anche i “buoni”. Questa è la regola; ci sono eccezioni a questa regola, ma non sono molte.
Forse qualcuno di questi due troverà di straforo un posto nello scaffale. Forse non lo troverà SCOOP, schiacciato dal confronto con WHATEVER WORKS (vedi post precedente)