Hollywood parla di Hollywood (in attesa di AVE CESARE)

Tantissimi film sono stati girati sul nevrotico mondo del cinema.
glor

Oltre a VIALE DEL TRAMONTO (vedi sopra; forse il migliore in assoluto) cito alcuni dei più famosi:

  • SINGING IN THE RAIN – 1952, ambientato nel momento del trapasso dal muto al sonoro
  • THE ARTIST – 2011, idem
  • GLI ULTIMI FUOCHI – 1976; centrato sulla figura di Irving Thalberg (interpretato da R. De Niro)
  • THE AVIATOR – 2004; Di Caprio è H. Hughes, Cate Blanchett è K. Hepburn, K. Beckinsale è Ava Gardner, Jude Law è Errol Flynn ecc
  • VECCHIA AMERICA – 1976; Bogdanovich racconta splendidamente gli albori del cinema americano
  • QUANDO MUORE UNA STELLA – 1968; secondo me Kim Novak, interpretando una “diva” senza talento, è perfetta
  • IL BRUTO E LA BELLA – 1952; tocca a Walter Pidgeon, interpretando un produttore, pronunciare una battuta emblematica “Io non voglio vincere premi; voglio film che finiscano con un bacio e facciano dei soldi”. Sembra il motto di Medusacinema
  • HITCHCOCK – 2012; il mago della suspense è interpretato da A. Hopkins, sua moglie Alma da H. Mirren, Janet Leigh da S. Johansson

Non ci sono solo film americani su questo tema. Fellini (8e1/2), Visconti (BELLISSIMA), Tornatore (L’UOMO DELLE STELLE), Truffaut (EFFETTO NOTTE) e tanti altri europei hanno scritto pagine meravigliose su questo tema. Magari ne parliamo un’altra volta.

Infine, aspettando di vedere stasera HAIL CAESAR dei fratelli Coen, ricordo ARGO, storia vera di un film finto. Qui la battuta emblematica è di J. Goodman: “A Hollywood anche una scimmia, dopo due giorni, impara a fare il regista”

E torniamo a Sunset Boulevard…
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THE AVIATOR, di M. Scorsese

5 OSCAR (scenografia, montaggio, fotografia, costumi e Cate Blanchett): per quali motivi questo interminabile film ha avuto successo?

  • Anzitutto, è un film su Hollywood (il cinema celebra se stesso) e questo piace sempre ad Hollywood: GLI ULTIMI FUOCHI (De Niro faceva il produttore Thalberg, J. Nicholson un sindacalista), VECCHIA AMERICA (Bogdanovich), I PROTAGONISTI (Altman) ecc
  • In secundis (e forse è questo l’asso di briscola) è la storia di un uomo solo (coraggiosissimo, ma pieno di debolezze) contro l’establishment (esemplificato dal tronfio produttore Louis B. Mayer e poi dall’industrialone Juan Trippe, ben ammanicato con i politici); alla fine Hughes, che sembrava finito, si rialza e vince: cosa c’è di più americano?
  • Cate Blanchett. Interpreta Kate Hepburn in modo magistrale (oscar meritatissimo). Provate a confrontarla con la vera voce della Hepburn quando mormora “there’s too much Howard Hughes in Howard Hughes…” o quando esclama “golly!!!”
  • la regia di Martin Scorsese (meritava l’oscar, che invece andò a Clint Eastwood? ai posteri l’arduaecc) con i frequentissimi primi piani di L. D. C. e dei suoi occhi spiritati
  • mettiamoci anche i comprimari: Ian Holm (bisognerà, uno di questi giorni, che gli dedichi un post), scienziato un po’ buffo che passa dallo studio delle nuvole alle tette di Jane Russell, J.C. Reilly (che il suo post l’ha già avuto), Alec Baldwin, Alan Alda (viscido senatore), Jude Law…

Affascinante anche la colonna sonora: H. Shore (lo stesso del Signoredeglianelli e si sente), J. S. Bach e tante belle canzoni d’epoca.