Espressione militaresca. Fa pensare a una sanguinosa battaglia in cui gli eroici paesani sono soverchiati dagli invasori.
Chi l’ha usata la prima volta era un originale. Tutti i giornalisti che hanno copiato “l’assalto dei villeggianti” andrebbero multati. Comunque, per una volta, copierò anch’io un mio post di 5 anni fa.
La prima vittima dell’Invasione fu Pietro Micca, assessore al turismo. Vedendo avanzare le avanguardie nemiche decise di far saltare il ponte di Serravalle. Ciò avrebbe reso praticamente impossibile l’accesso a Valdisopra.
Diede fuoco personalmente alla miccia. Diceva sempre che non ci si poteva fidare del telecomando (una “robaccia made in China”). Ma calcolò male i tempi.
Crollato il ponte, il generale Patton lanciò un attacco con la sua Camper Division lungo il sentiero Casserini, ma fu respinto con forti perdite.
Contemporaneamente, però, gli ardimentosi deltaplanisti del Battaglione Weekend si lanciarono dalla Cresta del Drago e planarono nella Piana di Marcesina, cogliendo di sorpresa i difensori.
Nella stessa giornata i paracadutisti della Brigata Picnic occuparono l’intera Piana, compresa la chiesetta di Santa Brunechilde.
Don Brufolon, il parroco, nell’intento di risparmiare ulteriori e più gravi sciagure alla popolazione civile, si offriva come intermediario e accompagnava il plenipotenziario Darcy Osborne dal sindaco, rag. Pietro Badoglio.
Alle ore 20 venne diramato, dai microfoni di Radio Altipiano, il seguente comunicato: “Il consiglio comunale, riconosciuta l’impossibilità di proseguire l’impari lotta contro la soverchiante potenza avversaria ha chiesto un armistizio al gen. Eisenhower, comandante in capo delle FAV (Forze Alleate Villeggianti). La richiesta è stata accolta”
Subito dopo l’armistizio veniva firmato sul bancone del bar BEPI, in località Costa.
Nell’entusiasmo della vittoria il generale Eisenhower dettava questo BOLLETTINO.
“I resti di quello che fu uno degli eserciti più tosti delle Alpi Erciniche ritornano in disordine e senza speranza sulle malghe da cui erano discesi con tanta orgogliosa sicurezza.”
Ma sui muri delle case e dei fienili che conducono alle dette malghe per tutta l’estate comparvero le scritte degli Irriducibili: TURISTI GO HOME, BOIA CHI MOLLA (qualche volta con una L sola) e PADRONI A CASA NOSTRA.