un anno, un film (da un’idea di FRANK MANILA, conosciuta tramite SAILOR FEDE).

Ecco 67 film, corrispondenti agli anni di mia vita mortale (in alcuni casi è stato quasi impossibile scegliere; perciò aggiungo tra parentesi i titoli che ho scartato all’ultimo secondo)

2012 ARGO

2011 THE TREE OF LIFE (the Artist)

2010 TOY STORY 3

2009 AMABILI RESTI

2008 WALL-E (Gran Torino)

2007 NON E’ UN PAESE PER VECCHI

2006 THE DEPARTED

2005 LA SPOSA CADAVERE

2004 SE MI LASCI TI CANCELLO

2003 CHICAGO

2002 IL PIANISTA

2001 IL SIGNORE DEGLI ANELLI – LA COMPAGNIA DELL’ANELLO

2000 FRATELLO, DOVE SEI?

1999 IL MIGLIO VERDE

1998 THE TRUMAN SHOW

1997 LA VITA E’ BELLA

1996 FARGO

1995 SEVEN (I soliti sospetti)

1994 PULP FICTION

1993 SCHINDLER’S LIST

1992 DRACULA DI BRAM STOKER

1991 IL SILENZIO DEGLI INNOCENTI

1990 EDWARD MANI DI FORBICE

1989 CRIMINI E MISFATTI

1988 NUOVO CINEMA PARADISO

1987 FULL METAL JACKET

1986 COMRADES UOMINI LIBERI

1985 RAN

1984 C’ERA UNA VOLTA IN AMERICA

1983 SCARFACE

1982 BLADE RUNNER

1981 UN LUPO MANNARO AMERICANO A LONDRA

1980 SHINING

1979 APOCALYPSE NOW

1978 ANIMAL HOUSE

1977 QUELL’OSCURO OGGETTO DEL DESIDERIO

1976 TAXI DRIVER

1975 BARRY LYNDON

1974 IL PADRINO 2

1973 LA STANGATA (AMARCORD)

1972 IL PADRINO

1971 ARANCIA MECCANICA

1970 INDAGINE SU UN CITTADINO AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO

1969 LA VIA LATTEA

1968 C’ERA UNA VOLTA IL WEST

1967 BELLA DI GIORNO

1966 L’ARMATA BRANCALEONE

1965 FALSTAFF

1964 DOTTOR STRANAMORE

1963 GLI UCCELLI

1962 IL BUIO OLTRE LA SIEPE

1961 FANTASMI A ROMA

1960 PSYCHO (L’APPARTAMENTO)

1959 A QUALCUNO PIACE CALDO

1958 LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE

1957 IL POSTO DELLE FRAGOLE

1956 L’ARPA BIRMANA

1955 ORDET

1954 I 7 SAMURAI (la finestra sul cortile, Sabrina)

1953 GLI UOMINI PREFERISCONO LE BIONDE

1952 CANTANDO SOTTO LA PIOGGIA

1951 UN TRAM CHE SI CHIAMA DESIDERIO

1950 VIALE DEL TRAMONTO

1949 IL TERZO UOMO

1948 LADRI DI BICICLETTE

1947 LEGITTIMA DIFESA

1946 IL GRANDE SONNO (Paisà)

Published in: on settembre 25, 2013 at 10:30 am  Comments (8)  
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la generazione di mezzo (da chi cominciare?)

Nel post precedente ho dissertato su Christian Bale.

Un grande under 40. Ha sparato a Dillinger, ha trovato un tesoro su un’isola, è morto in croce, ha salvato Gotham City e tempo fa è stato visto bere un Fernet in un caffè di Firenze…

Adesso però mi chiedo: perché non dedicare qualche post agli attori tra la cinquantina e la sessantina? Insomma, ai diversamente giovani?

Qualche nome? Ora li elencherò in ordine alfabetico, chiedendovi di sceglierne qualcuno.

Comincerò da quelli che vi piacciono di più.

  • Rowan Atkinson
  • Alec Baldwin
  • Antonio Banderas
  • George Clooney
  • Kevin Costner
  • David Day-Lewis
  • Rupert Everett
  • Ralph Fiennes
  • Colin Firth (di lui, però, mi sono già occupato)
  • Hugh Grant
  • Mel Gibson
  • Tom Hanks
  • John Malkovich
  • Gary Oldman
  • Sean Penn
  • Mickey Rourke
  • Kevin Spacey
  • Stanley Tucci
  • Denzel Washington
  • Bruce Willis

Ho dimenticato qualcuno tra i 50 e i 60?

Segnalatemelo voi, amiche/amici miei. Colmerò la lacuna.

E poi passeremo alle attrici…

Sono stato ucciso in un duello, sono scappato con mia nuora (ho spesso soffiato la donna d’altri, ma un pompiere ha soffiato la mia) ho tentato di ingannare i servizi segreti, ho desiderato di uccidere un attore, sono stato un famoso pittore…

Anche se ha interpretato personaggi commoner e addirittura (orrore!) marxisti, Colin Firth si è ormai specializzato in personaggi upper class.

E’ stato Visconte, Duca, Lord e infine Re (beccàndosi un Oscar)

Andiamo con ordine.

  • in VALMONT (1989) è appunto il Visconte De Valmont, libertino e cinico seduttore di ingenue fanciulle (in lombardo, spurcaciùn); arriva a provare un tale disgusto per se stesso da presentarsi a un duello completamente ubriaco (in pratica, un suicidio assistito)
  • in IL PAZIENTE INGLESE (1996) è Lord Geoffrey Clifton, marito dell’appassionata Katherine (Kristin Scott Thomas); un triangolo di lusso con il misterioso Conte (Ralph Fiennes)
  • in FEBBRE A 90° (1997) è Paul Asworth, anticonformista prof di lettere e tifosissimo dell’Arsenal (squadra per cui Colin tifa davvero); in una magica sera del maggio 1989 urla di gioia per un gollasso all’ultimo minuto e conquista definitivamente il cuore di miss Sarah; da un bel romanzo di Nick Hornby
  • in SHAKESPEARE IN LOVE (1998) è Lord Wessex, uno stronzo (elisabettiano) che più stronzo non si può; le corna (da parte di mastro Shakespeare) gli stanno bene
  • in IL DIARIO DI BRIDGET JONES (2001) è Mark Darcy; sfondo una porta aperta se faccio notare il perfetto parallelismo con la storia di ORGOGLIO E PREGIUDIZIO? la protagonista sbaglia completamente a giudicare gli uomini (càpita quando si vive troppo in famiglia) e si innamora del bastardo Daniel (Hugh Grant), ma poi le si aprono gli occhi…
  • in L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO (2002) è Jack Worthing, un gentleman di campagna che, per amore della bella Gwendolen, finge di chiamarsi Earnest; complicazioni a catena; dal capolavoro di O. Wilde
  • in LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA (2003) è J. Vermeer, platonicamente innamorato della servetta Griet (Scarlett Johansson); l’aver ritratto Griet con quegli orecchini causerà non pochi inconvenienti
  • in LOVE ACTUALLY (2003) è Jamie, scrittore deluso dall’amore; ma capace di imparare il portoghese pur di chiedere ad Aurelia “mi vuoi sposare?” (se credete che sia facile non avete mai studiato il portoghese)
  • in CHE PASTICCIO, BRIDGET JONES (2004) è ancora mr. Darcy; stavolta deve tirar fuori Bridget da un carcere thailandese (e non è facile, no davvero); sequel in arrivo (è un’oca dalle uova d’oro)
  • in NANNY McPHEE -TATA MATILDA (2005) è Cedric Brown, vedovo con 7 figli (indisciplinati anzichenò); una governante alla Maripoppins risolve i suoi problemi; qualche analogia con il Von Trapp di THE SOUND OF MUSIC, ma il vedovo e la governante non si sposeranno
  • in UN MARITO DI TROPPO (2008) è Richard, un piccolo editore di NYC in procinto di sposare la bella Emma (Uma Thurman); ma all’anagrafe si sente dire che lei è già sposata con un certo Sullivan (è stato un hacker a combinare questo scherzo); dopo molte piroette Richard fa un bel gesto, tipo finale di CASABLANCA
  • in MAMMA MIA! (2008) è Harry, uno dei tanti che persero la testa per Donna (Meryl Streep); può anche essere il padre di Sophie, la ventenne figlia di Donna? Pare difficile, essendo lui gay…
  • in UN MATRIMONIO ALL’INGLESE (2008) è Jim Whittaker, nobiluomo con una moglie ingombrante (Kristin Scott Thomas) e una nuora americana (Jessica Biel) mooolto spregiudicata; sconvolto dalla Guerra Mondiale (ha visto morire troppa gente) e disgustato dal suo ambiente sociale, saluta tutti e parte con la nuora
  • in IL DISCORSO DEL RE (2010), il balbuziente Be-be-be-bertie, secondogenito del Re, si avvale della terapia del non-dottore Lionel (Geoffrey Rush) e riesce a domare una terribile timidezza; diventato (suo malgrado) re Giorgio VI, affronterà quel simpaticone di Hitler; premio Oscar per Colin Firth
  • in LA TALPA (2011) è Bill Haydon, alto funzionario dei Servizi segreti di Suamaestà; intelligentissimo e profondamente convinto della bontà del comunismo, lavora da sempre per il KGB, ma viene scoperto e ucciso (così impara a fare la spia); storia ispirata dalla figura di Kim Philbyvalmont

wessexearnestking

W. E. vs. IL DISCORSO DEL RE

PREMESSA. Questo post non vuole paragonare il valore artistico di 2 film. Non c’è gara tra il plurioscarizzato THE KING’S SPEECH e l’ultimo film diretto da Miss Madonna Ciccone. Su un piatto della bilancia ci sono attori di grande livello (Derek Jacobi, Geoffrey Rush, Colin Firth, ecc) e sull’altro Abbie Cornish (brava, ma non superlativa) e poco altro.

La contrapposizione è di altro genere.
wallis
Lasciando perdere quindi il confronto, le palline, le stelline e i voti di MyMovies, mi sembra interessante osservare come in questi film sia descritta da angolature totalmente opposte la crisi dinastica del 1936 che (per chi non la conoscesse) riassumo.

Morto re Giorgio V di Gran Bretagna, il primogenito David salì sul trono, dichiarando che non voleva rinunciare all’amata Wallis Simpson (americana e ancora legata  a un precedente marito). La voleva come MOGLIE, come regina, non come amante (eventualità che non avrebbe creato problemi). Davanti alla pressochè unanime opposizione di governo, parlamento e opinione pubblica il giovane re abdicò a favore del fratello minore Albert, sposò Wallis e andò in esilio con lei.

Da una parte c’è la Britannia, la tradizione (che nemmeno il sovrano è libero di cambiare), il matrimonio indissolubile e l’arcivescovo di Costantinopoli …di Canterbury. Per cui in THE KING’S SPEECH la parte dei “buoni” la fanno Albert e sua moglie Mary, mentre Edward e Wallis sono biasimati come superficiali e capricciosi.

Dall’altra parte (nel film W. E.) il punto di vista americano. Quando si ama (o generalmente si persevera nella “ricerca della felicità”) non c’è regola che tenga, a cominciare dal divorzio. I “buoni” sono proprio loro, il Re innamorato e l’americana. Al contrario Albert e Mary non fanno proprio una bella figura.

E io come posso concludere?

Se la vita mi ha insegnato qualcosa è a rifiutare il manicheismo (tutto il bene da una parte, tutto il male dall’altra). Diciamo che ciascuno ha diritto al proprio punto di vista.

Lascio agli eventuali lettori di questo post l’ardua sentenza.

Published in: on giugno 24, 2012 at 12:00 am  Comments (4)  
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il discorso del re

Ovvero, come realizzare un signor film senza

  • scene di sesso (in quasi due ore di proiezione c’è un solo bacio, un castissimo bacio tra Helena Bonham Carter e Colin Firth)
  • mostri spaziali, licantropi, vampiri, zombies & affini
  • star di fama mondiale (gran parte del pubblico italiano non ha mai sentito parlare di Tom Hooper, a malapena conoscono la Bonham Carter)
  • comici dialettali, storie di corna e torte-in-faccia
  • adolescenti e/o quarantenni in crisi ormonale

La crisi la conosce invece il povero Bertie, Alberto il Balbuziente, costretto dalla crisi della dinastia Windsor a improvvisarsi Re. Ma non occorre nutrire simpatie per l’istituzione monarchica per “tifare” con tutta l’anima per questo spaurito nicotinadipendente.

TUTTI NOI che ci sentiamo inadeguati, insicuri, ansiosi, sfortunati TIFIAMO PER TE, BERTIE, nel commovente finale.

Concludo lodando l’ottima prova degli attori.

Potrebbe scapparci una tripletta di oscar per Colin Firth (formidabile), Geoffrey Rush (si sforza di recitare male nel provino shakespeariano; e questa volta non deve nascondere l’accento australiano) e la Bonham-Carter (non ha moltissime battute, ma non ne spreca una).

Adesso che ci penso, Rush ha sfiorato l’Oscar in SHAKESPEARE IN LOVE (era Henslowe, l’impresario senza soldi). Altri attori che ho riconosciuto:

    • Timothy Spall nelle vesti di W. Churchill (nell’Amleto di Branagh era Rosencrantz, in Harry Potter era Peter Minus)
    • Michael Gambon (Albus Dumbledore, preside di Hogwarts), il vecchio Re che pronuncia la battuta chiave del film: “In passato ai sovrani bastava non cadere da cavallo, ora dobbiamo essere degli attori!”

king's

Colin Firth

Sono curioso di vedere IL DISCORSO DEL RE.

Tra l’altro, voglio vedere come recita C. Firth nell’interpretare un Re suo malgrado, insicuro e balbuziente.

Firth è un attore veramente versatile. Lo ricordo come l’arrogante Lord Wessex di SHAKESPEARE IN LOVE, il pittore Vermeer in LA RAGAZZA CON L’ORECCHINO DI PERLA, l’amaro Mr. Whittaker in EASY VIRTUE, il cinico lord Wotton in DORIAN GRAY.

E se la cava alla grande anche nei ruoli brillanti: L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNEST (è Jack Worthing), LOVE ACTUALLY, BRIDGET JONES, UN MARITO DI TROPPO, MAMMAMIA! ecc.

Vedremo.

Intanto un post scriptum. All’inizio di ogni mese mi chiedo: chi avrà preso di mira il grande Stefano? quale film verrà parodiato su CIAK?

Probabile bersaglio: LA BELLEZZA DEL SOMARO, con quella consorteria di ricconi di sinistra (Disegni li sbeffeggia spesso) complicati e velleitari.

Ma non trascurerei SKYLINE (chi l’ha visto me lo descrive come mostruosamente brutto) o IMMATURI (ma è uscito solo 8 giorni fa e forse non c’era tempo).