Se volessi ricordare tutte le volte che un film ha parlato del mondo del cinema non finirei più.
Oggi mi limito a citare AVE CESARE (2016) grottesca commedia sulla hollywood degli anni ’50 e HITCHCOCK (2013) su come fu pensato e realizzato quel capolavoro assoluto che si chiama PSYCO.
Accanto a questi dvd nel mio scaffaletto c’è anche CLOUD ATLAS. Vale assolutamente meno dei primi due, pieno di retorica com’è (i buoni sono troppo buoni, i cattivi sono incredibilmente cattivi), ma qualche pagina pregevole ce l’ha.
Mi riferisco all’episodio LA TREMENDA ORDALIA DI TIMOTHY CAVENDISH, nel quale il protagonista (interpretato da Jim Broadbent) deve affrontare un’avventura rischiosissima. Ma trova il tempo di chiedersi “se di questa storia faranno un film quale attore potrebbe impersonarmi?”
E si immagina che quel film lo facciano davvero e che 2 secoli dopo (episodio IL VERBO DI SONMI 451) qualcuno lo veda (vedi foto in fondo).
Ne vediamo qualche brandello anche noi e possiamo notare come la storia originale sia stata modificata
- nel film gli attori parlano con voce impostata, spesso guardando in macchina, e pronunciano frasi solenni tipo “Io non sarò mai soggetto a maltrattamenti criminosi!“; nella storia originale il linguaggio è piatto, spesso i personaggi balbettano o incespicano, non parlano come libri stampati
- salvo rare eccezioni le attrici sono sempre ben truccate e con i capelli a posto; e gli attori sono rasati alla perfezione, mai nessuno con i peli nel naso
- nella realtà ci sono i tempi morti, le pause, gli imbarazzati silenzi in cui la gente non sa cosa inventarsi; nella finzione cinematografica i tempi morti non esistono; le scene venute male si girano di nuovo.
- le locations: esiste una categoria di specialisti che cercano gli edifici più suggestivi e gli interni più luminosi (spesso si aiutano con la computer graphics); noi sappiamo che la villa lager da cui Timothy evade con i suoi tre compagni di prigionia era brutta e scrostata, il parco circostante era pieno di tristi erbacce…