LORO 2 – Come lo girerebbero Tarantino, Orson Welles e Federico Fellini

Visto che Sorrentino ha deluso un po’ tutti (conoscete qualcuno a cui sia veramente piaciuto LORO 1+1=2?) provo a immaginare come lo stesso soggetto sarebbe utilizzato da Tarantino, Fellini e da Welles.
taranorson

Bastardi senza mutande (by Quentin Tarantino) – Villa Certosa: Berluska ospita Vladimir Putin e Recep Erdogan per una mega-orgia; saranno presenti tutte le sue olgettine, i suoi giornalisti e i suoi parlamentari; al culmine della festa preme un pulsante per l’accensione del Vulcano artificiale; ma qualcuno ha inserito nel vulcano un ordigno nucleare che esplodendo cancella ogni forma di vita nel raggio di 20 km; da uno yacht al largo dell’Argentario una donna osserva il fungo atomico elevarsi al cielo “pentita io? possa un asteroide schiantar… sbraaang!

Citizen Berlusconi (by Orson Welles) – Nella sua colossale villa di Xanadu (in Arcore) un vecchio magnate della tv muore bisbigliando la parola “messa..”; un alto prelato sostiene che il magnate, convertitosi in extremis, voleva assistere alla Messa; un prelato più basso ribatte “Convertito quello lì? col kazzo che ci credo ritengo assai improbabile la cosa…”; mentre la discussione continua una squadra di scopini operatori ecologici getta nei cassonetti quintali di cartaccia rinvenuta nelle cantine, tra cui la raccolta completa dei fumetti erotici di Messalina: Messalina e i senatori, Messalina e i gladiatori, Messalina e le belve del circo….

La nave delle donne (by Federico Fellini) – Silvio, ricordando la sua giovinezza quando cantava sulle navi da crociera, si regala l’ammiraglia della Costa battezzandola “Costa Lussuria”; ma si accorge di mancare di pratica nel settore sadomaso, perciò invita a bordo la senatrice Binetti (“vediamo che effetto fanno le frustate”); lei entra nella sua suite e lui la prega di spogliarsi…. colpo di scena! “lei” si toglie la parrucca e rivela la celebre pelata del commissario Salvo Montalbano: “Adesso che siamo soli, bello mio, ti faccio dire tutto! Vuota il sacco, fetuso! Raccontami di Mangano, di Sindona e di Dell’Utri! Ti conviene parlare, pezz’ i miedda, o ti scatascio i cabasisi!”

rex

Published in: on Maggio 16, 2018 at 3:50 PM  Comments (8)  
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Castellitto DIABOLICO… in attesa di Servillo

Io truffai

Tu truffasti

Egli Truffaut (celebre regista)

Noi truffammo

Voi truffaste

Essi truffarono

(questo verbo si coniuga anche al presente e, temo, si coniugherà al futuro al congiuntivo e al condizionale)
castell

Nella foto i 2 protagonisti del film IL TUTTOFARE: l’Avvocatissimo (un Castellitto tutto a lettere maiuscole) e il Praticante (un brillante Guglielmo Poggi)

Non ci provo neanche a riassumere la trama.

Succedono troppe cose in 90 minuti: cambiamenti di sesso, boss mafiosi dal grilletto facile, pseudo collassi cardiocircolatori diagnosticati da pseudomedici presenti “casualmente” in aula, evasioni (non solo fiscali), feste in smoking, schiaffi, graffi, manette e più di 5000 concorrenti alla prova scritta per diventare avvocati (non sono comparse: in quei concorsi si vede anche di peggio).

Finale amaro.

Non siamo nei film di Frank Capra. Dove l’eroe si chiamava John Doe, Mr. Smith, George Bailey… e alla fine la spuntava. Oggi l’eroe a mala pena sopravvive.

Mi torna in mente una storia analoga: SISSIGNORE (Tognazzi, 1968), dove il “Signore” era Gastone Moschin. Bisogna che gli dedichi un post…

Scusate la divagazione.

Dicevo che in questi brutti tempi la truffa e l’intrallazzo quasi mai vengono puniti adeguatamente. Se Dell’Utri sta collezionando condanne il Caimano continua a scorrazzare e più di 10milioni di elettori votano per partiti direttamente o indirettamente collegati a lui.

Vabbé, vedrò presto LORO 1 (oggi nelle sale) e LORO 2 (a metà maggio).

Servillo impersona il Caimano, come impersonò Andreotti nel 2008. La differenza è che nel 2008 Andreotti era fuori dei giochi, il Caimano no.
berlu

Published in: on aprile 24, 2018 at 6:49 am  Lascia un commento  
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Freud, Berlusconi e la Merkel a Casablanca (sogno di una notte di metà febbraio)

L’altra notte ho sognato di tornare a Manderley; il cancello era chiuso; suonai per farmi aprire…

Scusate, ho sbagliato incipit. Quello era REBECCA, LA PRIMA MOGLIE.
mander
Daccapo.

L’altra notte ho sognato di entrare nel night club di Rick Blaine a Casablanca. In un angolo il pianista suonava You must remember this: a kiss is just a kiss…
sam
A un tavolo erano seduti Siegmund Freud, Ingrid Bergman, Angela Merkel e Martin Schulz.
sigisangelabergm

Stavano parlando del successo mondiale di 50 SFUMATURE DI GRIGIO

Ingrid chiedeva a Sigmund: “Dottore, tante donne si immedesimano in Anastasia Steel. Ma come si spiega… voglio dire, anch’io sono stata strapazzata qualche volta da Bogart, ma è tutta un’altra cosa! Quello era amore! Essere frustata, ammanettata… non lo chiamo amore!”

“Cara miss Bergman, molte donne non riescono a distinguere amore e sesso (il masochismo è una delle manifestazioni dell’istinto sessuale). Mentre agli uomini questa distinzione riesce benissimo; ad esempio, quel cialtrone seduto là (lo indicò con una taliata) quello con la faccia deformata dal lifting… da quando è entrato non fa che spogliarla con gli occhi…”

“Anche se ha spianato le rughe io lo riconosco lo stesso: è quello che mi chiamava culona inchiavabile (sussurrò la Merkel)”

“E’ vero, Angela! (aggiunse Schultz) E a me disse davanti a tutto il Parlamento Europeo che avevo la faccia da nazista! Forse è venuto qui per chiederci come si fanno le Grosse Koalitionen. Mi vien voglia di andare là e rompergli il muso!”

“Non è il caso, amici! Non vale la pena di cedere all’ira. Ora concentratevi e, al mio segnale, scatenate il pernacchio!”

Freud si girò verso il cialtrone…

“Silvio?”

“Sì?”
prrrrrrr

NUMERO ZERO, by Umberto Eco

Non so se daranno mai il Nobel a Eco (non si può mai dire: chi avrebbe scommesso su Fo?); certamente non glielo daranno per questo breve, esilissimo romanzo.

Dopo l’immagine vi riassumo la TRAMA (questa volta senza spoilerare) e, se proprio ci tenete, concluderò con inquietanti, strampalatissime ipotesi.
eco
Primavera 1992, Milano. Un ricchissimo affarista, il comm Vimercate (ogni riferimento a Berlusconi è puramente voluto) strapaga un gruppo di mezze calzette, specializzate in giornalismo trash, per far uscire (a tiratura limitatissima) dodici numeri zero di un quotidiano, chiamato Domani.

Scopo dell’operazione: spaventare gli alti papaveri (politici, industriali, editori…) e permettere a Vimercate di salire in alto, molto in alto…

Si preparano, in un’atmosfera surreale, i primi articoli. Si trovano scandali dappertutto: massoneria, terrorismo, serial killers, Gladio, Valerio Borghese… Uno dei “redattori” (dal nome, preso dalla letteratura elisabettiana, di Braggandocio) ha un dettagliato dossier: Mussolini non è morto nel 1945 (hanno fatto fuori un sosia), ma si è rifugiato in Vaticano e poi è sparito, forse in Argentina.

Subito dopo Braggandocio ci lascia le penne. Chi è stato? Perché?

Anche il protagonista, sentendosi minacciato (chi ha chiuso la manopola dell’acqua sotto il suo lavello?) scappa con una sua collega. Si salverà?

COMMENTO. E’ un saggio di amaro sarcasmo sui giornalisti (solo italiani?), ma anche sui lettori, ormai disinteressati a distinguere il vero dal falso.

“Potresti andare in giro a dire che è stata Madre Teresa di Calcutta a mettere la bomba sull’Italicus e la gente dirà Ah, si? Curioso! si girerà dall’altra parte e continuerà a farsi i fatti suoi… L’unico problema serio del buon cittadino è non pagare le tasse. Amen”

Comunque (come ho già detto) non è un gran romanzo. I personaggi sono appena delineati, tranne il Braggandocio di cui sopra, con la sua fissa per le automobili di gran turismo (dev’essere un lettore accanito di Quattroruote) e il suo passato tra fascistoni (il nonno) e maoisti. “Alle nostre spalle c’è sempre qualcuno che ci inganna…”

Ipotesi. Non è il vero Eco ad aver scritto questo romanzo, ma un suo sosia (il vero Eco è nascosto in Vaticano e scrive i discorsi di papa Francesco).

Anzi no. Umberto Eco non esiste. Più esattamente non è una creatura umana (qualcuno di voi lo ha mai toccato? qualcuno lo ha sezionato?); è un androide costruito nell’Area 51 (Nevada) e inviato dalla CIA in Italia per sorvegliare Aldo Moro e la DC.

Anzi no. Umberto Eco è un extraterrestre: un Predicator 900, inviato a dispensare la Saggezza (dentro un involucro umanoide) da un’astronave distante 40 miliardi di km dal nostro pianeta.

Quando morirà (come un suo predecessore) l’Involucro riceverà un segnale dall’astronave, uscirà dalla tomba il terzo giorno e salirà al cielo, lasciando i discepoli a bocca aperta.

Published in: on luglio 21, 2015 at 11:13 am  Lascia un commento  
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1992: vi racconto come va a finire

Prima di spoilerare alla grande riassumo i personaggi principali di 1992.

  • Leonardo è una star rampante di Pubblitalia e ha l’onore di pisciare accanto a Berlusconi (si capisce che è lui perché ha i tacchi)
  • Pietro è un disadattato che, dopo aver picchiato 2 albanesi, diventa deputato leghista.
  • Veronica è una che, per condurre Domenica In, farebbe qualsiasi cosa.
  • Beatrice (che non appare tanto gentile e onesta) è la figlia di un boss mazzettista.
  • Luca è un poliziotto che non guarda in faccia a nessuno (sa di essere sieropositivo…)
  • Rocco è un altro poliziotto che non si capisce da che parte sta.

1992
ATTENZIONE!!!! SPOILER!!!!!

Va a finire che tutti e 6 si ritrovano, tanti anni dopo, in un governo di Matteo Renzi. Tutti contenti, soprattutto Luca che è stato guarito da Renzi con la semplice imposizione delle mani.

Postilla di notevole importanza. Ho dovuto litigare col registratore Sky.

Io volevo registrare la fiction senza la pubblicità, lui la pubblicità senza la fiction.

Non so cosa gli piacesse tanto (sapete quanto è difficile comprendere la psicologia delle macchine…): Vanessa Incontrada, Valentino Rossi o quel pirlotto che ha bisogno di un maestro zen per masticare una mentina? Fine della postilla.

UN BUON MOTIVO per desiderare la FINE DEL MONDO

lapo

IL GIOIELLINO, film di A. Molaioli

Momento notevole: Remo Girone (interpreta Callistotanzi) in un ultimo, e vano, tentativo di salvare la sua azienda entra in una sontuosa biblioteca.

E’ la biblioteca del Presidente del Consiglio.

Parentesi. Chi indovina entro il tramonto di ieri chi era il Presdelcons nel 2003 vince una bambolina. Tempo scaduto! Chiusa parentesi.

Girone prende in mano un volumone ben rilegato e si è accorge che è FASULLO (probabilmente lo sono anche gli altri).

Altro momento notevole. Toni Servillo (interpreta il rag. Tonna) scende A PIEDI 48 piani nel Rockefeller Center di NYC. Non lo fa per tenersi in forma, o perché non si fida degli ascensori: vuole dare il tempo ai banchieri americani con cui non ha trovato l’accordo di RIPENSARCI e abbassare le loro pretese. E LA SPUNTA LUI.

Nonostante le furbate e i giochi di prestigio di Tonna, tuttavia, l’azienda fallisce e i vertici finiscono in gattabuia. C’è anche il suicidio del giovane e ingenuo direttore commerciale. Fine del film.

Inutile aggiungere che al botteghino ha incassato pochissimo.

Già, noi italiani al cinema vogliamo ridere… e qui c’è veramente poco da ridere.

Ultima considerazione. Per motivi legali nel film tutti i nomi sono stati cambiati.

Parmalat diventa Leda.

De Mita diventa “il senatore”.

Tanzi diventa Rastelli.

Tonna diventa Botta.

Beppe Grillo diventa “un noto comico”.

Parma non c’è: gli esterni sono stati girati ad Acqui Terme.

Solo il povero Pantani (vittima anche lui di questa tragedia chiamata capitalismo) viene chiamato col suo vero nome.

Published in: on marzo 28, 2011 at 3:32 PM  Comments (5)  
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Le vite degli altri

Ieri sera il-miglior-presidente-del-consiglio-degli-ultimi-150-anni ha inveito contro le intercettazioni telefoniche che hanno provocato la sua incriminazione.

In particolare ha citato i sistemi della DDR. Probabilmente ha visto il film LE VITE DEGLI ALTRI, diretto da Von Donnersmarck nel 2007 e premiato dall’Oscar.

Forse il Casanova di Arcore l’ha visto frettolosamente (ha tante cose da fare…) e non ha notato che le intercettazioni del film riguardavano CRITICHE AL REGIME e non episodi di prostituzione minorile.

Per chiarire meglio, allego alcune scene del film.


Esattamente un anno fa….

…questo blog si occupava per la prima volta di vampiri. Non immaginavo, il 17 novembre scorso, che l’argomento sarebbe diventato tanto di moda.

Introducendo il torneo BOOKLAND per l’anno 2008/2009 segnalavo il Dracula di Bram Stoker come uno dei romanzi più apprezzati dai partecipanti e, en passant, davo un giudizio su una new entry, un romanzo intitolato TWILIGHT proposto dalle alunne di due classi come “testo jolly”.

Ho giudicato TWILIGHT degno di entrare nella lista. Poi ho visto il film e l’ho recensito. Poi ho letto NEW MOON.

Mi sono divertito a parodiare NM

https://ilbibliofilo.wordpress.com/2009/08/11/new-moon-misteri-e-inquietanti-interrogativi/

https://ilbibliofilo.wordpress.com/2009/08/11/new-moon-continuazione-e-fine/

ma non sono stato abbastanza cattivo! Molto meglio di me ha scritto NONCICLOPEDIA, che così sintetizza il suo giudizio

“è davvero una storia piena di pathos e sentimento, anche se certo non ancora al livello de I tre porcellini

Comunque, preparatevi. Domani, mercoledì 18, prima mondiale del film. Gli esperti prevedono incassi da record in tutto il mondo. Solo in Italia, dai 16 ai 20 milioni di euro.

Ecco la trama, perchè vi possiate spiegare tanto successo.

La protagonista 18enne è stata mollata; prima si dispera, poi si guarda intorno e trova un bel licantropo alto 2 metri (insomma un figone).

Per cui, se tu sei X e sei stata lasciata da Y, puoi sempre sperare di trovare Z. Ma anche gli adolescenti sfigati possono apprezzare questa situazione: se sbavano per una irraggiungibile X, possono sempre sperare che Y se ne vada… e subentrare in quanto Z

Concludo con una citazione. Una (presa a caso) tra le fans: “ewwai non vedo l’ora che viene novembre… e non vedo l’ora che esce Eclipse ansi non vedo l’ora che si sposano…”

Da cui si può dedurre che:

  1. il congiuntivo è evitato con la massima cura tra le twilightfans (più o meno come l’aglio per Dracula)
  2. questo autunno i ministri berlusconeschi (in particolare la Gelmini) possono dormire tra due guanciali; niente agitazioni, né autogestioni, né occupazioni… c’è NEW MOON.

CIASCUNO E’ PERFETTO, ossia le bischerate di R. Morelli

PREMESSA. Nessuno, ma davvero nessuno, tra gli psichiatri (neanche S. Freud) ha sempre avuto successo. Anche i più bravi hanno dovuto registrare qualche smacco, qualche ciambella che non è riuscita col buco.

Invece a Morelli (a sentir lui) è sempre andata bene. MAI UNA VOLTA CHE IL/LA CLIENTE ABBIA INTERROTTO IL RAPPORTO (e abbia fatto causa): è sempre andato tutto bene.

Basterebbe questo a dubitare della serietà di questo marrano. Fine della premessa.

“non pensare, non avere obiettivi, non lottare con se stessi, lasciare scorrere il desiderio e perdersi in esso” (bischerata di pag.53)

Vi è mai capitato, viaggiando in autostrada, di notare un tizio che piscia in una piazzuola?

L’area di servizio è vicina, neanche 10 minuti, ma l’allegro pisciatore (forse è Morelli o uno che si riconosce pienamente nella sua dottrina) non vuole lottare con se stesso. Vive il presente (“il passato e il futuro non esistono: non fare programmi, esiste solo il presente”) e svuota la vescica.

Ecco. Bisogna svuotare la mente da pensieri, programmi, moralismi e concetti razionali. Persino l’idea del bene e del male, del giusto e dell’ingiusto ci impediscono di vivere serenamente. A essere maliziosi, si può notare una notevolissima sintonia tra queste bischerate e lo stile del nostro Presidente, che si diverte a fare cucù al Cancelliere tedesco.

Ma lasciamo perdere la politica, almeno per stavolta.

Non bisogna pensare, bisogna seguire l’istinto, insiste Morelli. E cita un caso (che ha tutta l’aria di essere inventato).

Un calciatore racconta di come sbagliò un gol: “in una partita decisiva… mi trovo davanti al portiere, sto per segnare e mentre calcio la palla vedo in un istante la vittoria della mia squadra, la promozione in serie A, il successo che sarebbe arrivato… questi pensieri mi hanno distratto: la palla è finita sul palo” (pag.159)

Si potrebbe dedurre semplicemente che questo “Francesco” è una pippa. Ma c’è il lieto fine (la qual cosa mi fa sospettare che sia tutta una balla): “Francesco” è finito fuori squadra, ma un giorno (subito dopo aver trombato, e te pareva!) gioca da Dio in una partitella, ritorna titolare e in due anni diventa un famoso campione della serie A. VOGLIAMO IL NOME! VOGLIAMO IL NOME!

Per concludere, una specie di “elogio dell’Alzheimer”.

Una donna (si dice a pag.129) per tutta la vita era stata oppressa dalle preoccupazioni e chiusa in se stessa. L’Alzheimer la trasformò in una persona allegra e sorridente. Hip hip hurrah!!!!

Evviva dunque l’Alzheimer! E questo (ennesimo) lieto fine mi fa venire in mente una priapesca considerazione, raccolta in una tavolata di medici.

“Emerge da serie ricerche che da molti anni grandi somme di denaro sono investite nella ricerca sull’impotenza maschile; molto meno viene destinato in ricerche sulla cura dell’Alzheimer. In prospettiva possiamo ipotizzare un futuro in cui milioni di vecchietti saranno dotati di un uccello durissimo, ma senza la più pallida idea di cosa farne!”

Published in: on agosto 26, 2009 at 11:09 PM  Comments (7)  
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