Visto che Sorrentino ha deluso un po’ tutti (conoscete qualcuno a cui sia veramente piaciuto LORO 1+1=2?) provo a immaginare come lo stesso soggetto sarebbe utilizzato da Tarantino, Fellini e da Welles.
Bastardi senza mutande (by Quentin Tarantino) – Villa Certosa: Berluska ospita Vladimir Putin e Recep Erdogan per una mega-orgia; saranno presenti tutte le sue olgettine, i suoi giornalisti e i suoi parlamentari; al culmine della festa preme un pulsante per l’accensione del Vulcano artificiale; ma qualcuno ha inserito nel vulcano un ordigno nucleare che esplodendo cancella ogni forma di vita nel raggio di 20 km; da uno yacht al largo dell’Argentario una donna osserva il fungo atomico elevarsi al cielo “pentita io? possa un asteroide schiantar… sbraaang!”
Citizen Berlusconi (by Orson Welles) – Nella sua colossale villa di Xanadu (in Arcore) un vecchio magnate della tv muore bisbigliando la parola “messa..”; un alto prelato sostiene che il magnate, convertitosi in extremis, voleva assistere alla Messa; un prelato più basso ribatte “Convertito quello lì? col kazzo che ci credo ritengo assai improbabile la cosa…”; mentre la discussione continua una squadra di scopini operatori ecologici getta nei cassonetti quintali di cartaccia rinvenuta nelle cantine, tra cui la raccolta completa dei fumetti erotici di Messalina: Messalina e i senatori, Messalina e i gladiatori, Messalina e le belve del circo….
La nave delle donne (by Federico Fellini) – Silvio, ricordando la sua giovinezza quando cantava sulle navi da crociera, si regala l’ammiraglia della Costa battezzandola “Costa Lussuria”; ma si accorge di mancare di pratica nel settore sadomaso, perciò invita a bordo la senatrice Binetti (“vediamo che effetto fanno le frustate”); lei entra nella sua suite e lui la prega di spogliarsi…. colpo di scena! “lei” si toglie la parrucca e rivela la celebre pelata del commissario Salvo Montalbano: “Adesso che siamo soli, bello mio, ti faccio dire tutto! Vuota il sacco, fetuso! Raccontami di Mangano, di Sindona e di Dell’Utri! Ti conviene parlare, pezz’ i miedda, o ti scatascio i cabasisi!”