Come dicevo la volta scorsa dopo il terzo Cartizze si sedettero al nostro tavolo Louis Lumière, Arthur Conan Doyle e Sigmund Freud (con la sua caratteristica salopette)
Mentre Sir Arthur e Monsieur Louis si scambiavano le figurine dei calciatori dell’Empoli, io mi rivolsi all’attaccapann al celebre maestro.
IO – Dottore, cosa si potrebbe fare per Riley, con quel casino che ha in testa?
LUI – Non c’è bisogno di alcuna terapia, meno che mai di analizzarla. Non ha veri problemi, padre e madre non la opprimono (e vanno d’accordo tra loro, cosa rara di questi tempi); le mancano nuove amicizie, maschili e femminili; tutto qui. Piuttosto ci dobbiamo occupare di Kate…
IO – La protagonista di SICARIO?
LUI – E chi sennò? Un caso serio. Depressa (sintomo: non cambia la maglietta per una settimana) e oppressa da un super-io grande come un Tir. Desidera giustizia, rispetta le leggi, ma si trova immersa nel caos della droguerra (crasi di Droga e Guerra), dove non ci sono regole e non alcun senso distinguere tra chi è più bastardo e meno bastardo. Forse le conviene farsi aiutare da Maya, quella di ZERO DARK THIRTY. Ci sono analogie tra la guerra ad Al Qaida e quella al Cartello Messicano.
IO – Credo che sia più facile sconfiggere Al Qaida…
A. C. DOYLE (intervenendo)- Se questo non c’è dubbio, vecchio mio! Lei ricorda la storia della Donna che chiede al Saggio se tornare dal primo amore, ma poi è uccisa dal brigante?
IO – Of course, sir. Era di moda quando studiavo psicologia…
FREUD – Beh, era una gran cazzata. Quella Donna voleva scegliere tra il Primamore (altra crasi) e il Secondamore, ma avrebbe dovuto tenerseli tutti e 2. E avrebbe dovuto farsi anche il Saggio!
A questo punto sono finito sotto il tavolo e ho perso il resto della conversazione. Peccato. Volevo fare altre domande a Sigismondo, ad esempio sull’inspiegabile (per me) successo dei film dell’orrore. C’entra l’invidia del pene? Ad esempio gli zombies ce l’hanno?