Questo è quello che ho sognato stanotte, dopo aver visto il film tarantinesco e aver fatto onore a un’insalatona di tonno, cipolla e fagioli.
8 fetenton illustri cantanti si ritrovano sul palco di un teatro sperduto tra le montagne di Sanremo (Wyoming). Fuori infuria una terribile tempesta di neve.
Dalla diligenza sono scesi
- il bounty killer MORGAN, legato con una manetta alla fuorilegge ARISA
- lo sceriffo VALERIO SCANU
- il maggiore nordista ENRICO RUGGERI (con una lettera di Domenico Modugno nascosta nella giacca)
Sul palco dell’Ariston trovano
- NEFFA, il generale sudista
- ALESSIO BERNABEI, il cowboy
- GIOVANNI CACCAMO, il boia
- LORENZO FRAGOLA, il messicano
Gli uomini si mettono a discutere sui cori razzisti allo stadio di Roma; il litigio degenera in rissa: Enrico Ruggeri uccide Neffa rompendogli un sassofono in testa.
Nel frattempo qualcuno ha avvelenato il caffè: Morgan muore (ma Arisa non riesce a liberarsi dalla catena).
Poi Ruggeri uccide Lorenzo (frantumandolo sotto il pianoforte). Qualcuno, che poi si scoprirà essere Gabriel Garko (fratello di Arisa) spappola i coglioni di Ruggeri sparandogli da una botola sotto il palco.
Caccamo e Scanu si spaccano reciprocamente le ossa con le chitarre. Scanu (che ha le ossa più dure) respira ancora.
Garko esce dalla botola e Ruggeri gli schiaccia il cranio con i piatti. E con le corde dell’arpa strangola Bernabei.
Arisa per liberarsi taglia con un machete il braccio di Morgan e cerca di uccidere Scanu con l’archetto di un violino. Ma lui è più svelto e le fa ingoiare un microfono.
A questo punto sul palcoscenico ci sono sei cadaveri e tre moribondi: Ruggeri, Scanu e Arisa. I primi due decidono di chiudere in bellezza e impiccano Arisa con un cavo elettrico prima di morire dissanguati.
Non rimane nessuno e il festival è annullato.